Tutto ciò che viene pubblicato online diventa di dominio pubblico. Motivo per cui, è sempre bene valutare con cura quali foto e video rendere disponibili sui propri profili social. In quanto hacker e malintenzionati potrebbero sfruttare il tutto a proprio favore. Per esempio, per creare profili fake utilizzando i nostri dati personali, oppure utilizzando le foto per distorcerle.
C’è un modo per difendersi? Ad oggi, la prevenzione è la unica vera arma a propria disposizione per potersi tutelare ed evitare problematiche di questo tipo. Ma presto potrebbe arrivare un nuovo sistema, potente come non mai. Si tratta di una vera e propria maschera digitale di protezione della privacy, studiata dall’Università Georgia Tech e che permetterà di pubblicare foto online senza alcuna preoccupazione.
Pubblicare foto con la maschera digitale: di cosa si tratta
Pubblicato il 19 luglio scorso sul database arXiv, l’ultimo studio dell’Università Georgia Tech introduce un nuovo modello di IA potenzialmente innovativo. Si chiama Chameleon e ha come obiettivo principale quello di proteggere gli utenti di tutto il mondo. Dando loro la possibilità di pubblicare foto online avvalendosi di una vera e propria maschera digitale.
Entrando nel merito, con un tool di questo genere si potranno ingannare tutti i software di riconoscimento facciale non autorizzati. L’obiettivo è di fornire un’arma di prevenzione in più ai consumatori, che riesce a far riconoscere la foto come appartenente ad un’altra persona. Senza però, al tempo stesso, compromettere la qualità della foto da pubblicare.
Come spiegato dal team di esperti che ha lavorato a questa tecnologia, il modello di IA Chameleon si basa sull’ottimizzazione tra immagini, sull’ottimizzazione della percettibilità e sulla robustezza. Dunque una maschera virtuale, ma che lavora come se fosse reale e applicata alle nostre foto da pubblicare online. Per un utilizzo dell’Intelligenza Artificiale completamente orientato alla protezione della privacy. Se ne riparlerà sicuramente nei prossimi mesi, per capire se ci sono le basi per proseguire con la ricerca e arrivare ad un sistema fatto e finito, pronto per l’uso.