A un anno dal debutto, secondo i dati di comScore, nel marzo 2009 Hulu si è posizionato al quarto posto tra i portali dedicati ai video online.
Ancora distante da YouTube quanto a numero di visite complessive e uniche mensili, Hulu ha raggiunto i 42 milioni di visitatori unici mensili e continua a crescere, avvicinandosi ai numeri della piattaforma Yahoo. La cosa interessante, tuttavia, è che (secondo alcune stime) già nel 2009 Hulu potrebbe superare persino YouTube quanto a ricavi pubblicitari.
Com’è possibile, se la differenza nel numero delle visite è ancora molto marcata? Il fatto è che, nei due casi, è la natura della piattaforma a cambiare e, di conseguenza, il modello di business.
La joint venture di Fox e NBC, a cui si è recentemente associata Disney, ha realizzato una riuscita strategia cross-mediale: gli episodi delle serie televisive note più o meno recenti che Hulu offre gratuitamente ai suoi utenti si prestano, per la loro lunghezza “televisiva” (dai 20 ai 90 minuti), agli spot preroll, postroll e alle interruzioni pubblicitarie; cosa improponibile per i brevi filmati amatoriali e non di YouTube, che del resto nasce come piattaforma libera di video-sharing.
Certo, abbiamo visto altrove che YouTube sta diventando un laboratorio di soluzioni pubblicitarie. Ma nel frattempo, in un anno il costo medio degli spot su Hulu è cresciuto, secondo alcune stime, del 31% e, con l’aumentare delle visite e della popolarità del sito, la tendenza è verso l’alto. Avverrà dunque il sorpasso sulle entrate pubblicitarie, anche senza il sorpasso sul numero dei visitatori?