Sì è conclusa con un nulla di fatto la class action intentata lo scorso luglio da alcuni utenti di Apple contro iPad.
Secondo i promotori dell’azione legale, Apple avrebbe fatto pubblicità ingannevole all’epoca del lancio del tablet, non precisando che l’iPad, a contatto diretto e prolungato con la luce del sole, potrebbe surriscaldarsi e venirne danneggiato, ma lasciando intendere agli utenti che il suo impiego non fosse tanto diverso, ad esempio, da quello di un tradizionale libro.
E proprio sulla questione-libro si erano mossi alcuni clienti, i quali però si sono visti respingere le accuse dal giudice della Corte Distrettuale degli USA Jeremy Fogel, che non ha ritenuto sufficienti le prove addotte dai fautori dell’iniziativa, invitati inoltre a identificare e descrivere meglio i dettagli ritenuti ingannevoli della pubblicità “incriminata”.
La vicenda potrebbe comunque non finire adesso, dato che i promotori della class action hanno 30 giorni di tempo per soddisfare le richieste della Corte e riformulare meglio l’accusa nei confronti di Apple e della sua pubblicità.