Correva l’anno 1996. Nell’Italia di Arrigo Sacchi in campo agli europei inglesi c’erano Peruzzi, Maldini, Albertini, Di Livio e Ravanelli. Negli stessi giorni Boris Yeltsin veniva eletto presidente russo. In ambito videoludico, invece, faceva il suo debutto un titolo destinato a segnare per sempre le sorti di un genere intero: Quake.
Il 22 giugno di quell’anno il team id Software pubblicò quello che, insieme al primo DOOM, contribuì a sdoganare gli FPS tra il grande pubblico. A 20 anni di distanza si celebra una pietra miliare del gaming, una produzione capace di innovare sotto molti punti di vista. Per quanto riguarda il comparto grafico, innanzitutto: sebbene oggi le texture e i modelli poligonali di Quake possano sembrare banali ed eccessivamente pixellati, all’epoca furono i primi ad essere rappresentati interamente in 3D, senza ricorrere al compromesso di un engine 2.5D come invece avevano fatto altri sparatutto. Questo contribuì a spingere anche il mercato delle schede video, invogliando all’acquisto di GPU adeguate.
Inoltre, è stato il primo gioco a puntare sul multiplayer online oltre che su quello LAN (in locale), anticipando i tempi. Celebre anche la collaborazione con Trent Reznor dei Nine Inch Nails per la realizzazione della colonna sonora, con il logo NIN che finì anche su alcune casse di rifornimenti all’interno del titolo. Se ancora tutto questo non fosse sufficiente ad eleggerlo come uno dei titoli più originali della storia, si ricorda la presenza di un linguaggio di programmazione dedicato, il QuakeC, capostipite dei codici che permettono lo sviluppo di mod e side project (è così che nacquero Team Fortress e Rocket Arena).
Sul suo blog, il co-fondatore e allora lead designer della software house John Romero condivide alcuni dei primi screenshot di Quake rilasciati nell’ottobre 1995. Eccoli di seguito: la risoluzione originale era 320×200 pixel, altro che Full HD o 4K. Quanta nostalgia. Buon compleanno, Quake!