Lo sconto legale in atto tra Qualcomm e Apple potrebbe passare ad un livello superiore. Dopo la contro-causa depositata dal chipmaker ad aprile come risposta alla causa depositata dall’azienda di Cupertino a fine gennaio, Qualcomm avrebbe intenzione di chiedere alla ITC (International Trade Commission) il blocco dell’importazione negli Stati Uniti degli iPhone prodotti in Asia.
Ricapitoliamo brevemente la vicenda. Apple ha chiesto a Qualcomm un risarcimento da 1 miliardo di dollari per aver messo in atto pratiche anticoncorrenziali, attraverso il pagamento di royalty di importo maggiore a quello pagato da altri produttori. Il chipmaker californiano ha respinto le accuse, affermando che Apple ha violato le condizioni del contratto sull’uso dei brevetti relativi ai modem integrati negli iPhone. Inoltre, l’azienda di Cupertino continua ad interferire con gli accordi sottoscritti da Qualcomm con terze parti, sospendendo il pagamento delle somme da versare ai partner che realizzano componenti degli iPhone. Ciò comporterà una riduzione dei profitti di circa 500 milioni di dollari.
Se la richiesta di Qualcomm verrà accettata dalla ITC, il prossimo iPhone non verrà distribuito negli Stati Uniti. Il mercato statunitense rappresenta oltre il 60% delle vendite totali, quindi un’eventuale blocco delle importazioni avrà pesanti conseguenze sul bilancio di Apple.
Qualcomm ha scelto di rivolgersi all’agenzia governativa che regola il commercio negli Stati Uniti perché le sue decisioni sono più rapide di quelle prese dai tribunali federali. Nelle prossime settimane ci saranno sicuramente altre puntate di questa lunga “telenovela”.