Qualcomm ha confermato di aver ripreso il commercio con Huawei dopo aver fatto pressioni sulle autorità statunitensi per allentare la morsa sull’azienda cinese.
Parlando con il sito Caixin questa settimana, il CEO di Qualcomm Steve Mollenkopf ha affermato che la società sta ancora una volta inviando i suoi componenti a Huawei, notando di volersi assicurare un accordo di fornitura a lungo termine con la compagnia. Un sollievo per il gigante di Shenzen visto che se anche produce internamente i suoi processori Kirin, Qualcomm svolge ancora un ruolo importante nei dispositivi Huawei e Honor non di punta.
Ogni società statunitense è soggetta a una certa regolamentazione commerciale, ma in effetti Qualcomm ha riavviato la propria fornitura a Huawei e ha cercato di garantire una fornitura continua in futuro – ha affermato Mollenkopf, sebbene non abbia rivelato quali componenti siano stati inviati al partner.
Un accordo è stato reso possibile dopo che il governo degli Stati Uniti ad agosto ha annunciato un ammorbidimento sul divieto commerciale, consentendo alle imprese di operare nonostante le ampie restrizioni. Chi fosse interessato a fare trading con Huawei avrebbe dovuto chiedere l’esenzione dal divieto “Elenco entità”, anche se solo poche settimane fa è balzata fuori la notizia che ben 130 aziende avevano fatto richiesta senza ottenere alcuna licenza in merito.
Sembra che Qualcomm l’abbia avuta, il che è un bene per un soggetto il cui grosso delle spedizioni aveva come via preferenziale proprio la Cina, al pari di altri, tra cui Intel. Le stime indicano che lo scorso anno il totale speso da Huawei per i prodotti statunitensi è stato di 11 miliardi di dollari, il 15% della spesa totale, ma quando si tratta di miliardi, non ci sono piccoli numeri.