Come accaduto ad Intel, anche Qualcomm è caduta nella rete dell’autorità antitrust, questa volta in Corea del Sud.
La multa inflitta all’azienda rappresenta un record per il paese asiatico: 260 miliardi di won, pari a circa 209 milioni di dollari o 147 milioni di euro.
Qualcomm ha in pratica il monopolio della produzione di chip per cellulari basati su architettura ARM, con una quota di mercato (nel 2008) del 99,4% e rappresenta l’unico fornitore per Samsung e LG, rispettivamente secondo e terzo produttore di dispositivi mobile al mondo.
L’illecita pratica commerciale per la quale è stata accusata è simile a quella seguita da Intel, ovvero sconti alle aziende che utilizzano i propri chip in un rapporto di esclusività. Ciò significa abuso di posizione dominante e concorrenza sleale.
Gli utili derivanti solo dalle vendite a Samsung e LG ammontano a circa 1,5 miliardi di dollari, mentre il bilancio relativo al secondo trimestre prevede utili per circa 10 miliardi di dollari.
Qualcomm è ovviamente in totale disaccordo con la decisione della KFTC (Korea Fair Trade Commission), ritenendo la multa eccessiva e dichiarando l’intenzione di presentare appello.
Anche in Europa ha avuto problemi con le norme antitrust, ma la questione è stata risolta l’anno scorso, quando Nokia (la principale azienda accusatrice) ha trovato un accordo con Qualcomm.