È il consolidamento della propria posizione nel settore della produzione di chip per telefoni cellulari la principale motivazione che ha spinto Qualcomm all’acquisto della divisione microprocessori per device portatili di AMD.
Per 65 milioni di dollari la società ha rilevato tecnologia, personale, proprietà intellettuale e tutto ciò che è correlato ed in più vorrebbe far proprio anche il team che ha portato allo sviluppo dei progetti audio e video riguardanti grafica 2D e 3D per display. Hardware e software dunque, i pezzi di ferro più le menti che li hanno progettati e meglio li conoscono.
L’accordo lascia tutti soddisfatti. Mentre Qualcomm riceve una sonora spinta in avanti nel suo settore d’elezione AMD si libera di un comparto marginale per dedicarsi meglio alla produzione di processori grafici x86. La concorrenza del gigante Intel infatti si è fatta sempre meno sostenibile per la piccola casa che ha anche annunciato venerdì come sia costretta a tagliare ancora 1.100 cariche oltre a ridurre i salari.
L’operazione secondo i principali analisti potrebbe fruttare a Qualcomm per il prossimo trimestre una cifra intorno ai 20 milioni di dollari. Anche il CEO Paul Jacobs infatti conferma come «gli affari vanno bene» per chi lavora nel mercato dei device portatili. Le azioni della compagnia infatti sono calate solo del 5%.
A guidare il mercato dovrebbero essere i nuovi modelli di smartphone con tecnologia CDMA o WCDMA, in grado di rialzare il fatturato ma non ancora di prevenire le perdite provenienti dai più vecchi modelli GSM i quali, anche secondo il gigante Nokia, sono un cavallo morente che tira al ribasso tutta l’area cellulare.