Qualcomm aveva promesso di aggiungere ai suoi processori il supporto per Internet Things OS, il sistema operativo Google per i dispositivi IoT, annunciato circa due mesi fa. Il chipmaker californiano ha ora svelato che il primo SoC compatibile sarà lo Snapdragon 210.
Questo processore è stato utilizzato in smartphone di fascia bassa con connettività LTE. Proprio la presenza del modem X5 Cat. 4 (150/50 Mbps) lo rende adatto per dispositivi che necessitano di un collegamento ad Internet, come elettrodomestici, termostati, speaker e altri prodotti appartenenti alla categoria IoT (Internet of Things). Gli sviluppatori potranno così sfruttare la compatibilità con Internet Things OS per offrire app e servizi cloud. Il SoC ha una potenza sufficiente per eseguire diversi compiti, tra cui l’elaborazione del linguaggio naturale, l’analisi di audio e video, l’interrogazione di database.
Lo Snapdragon 210 permette anche l’esecuzione locale (sul dispositivo) di determinate attività, evitando l’accesso online. Qualcomm ha inoltre implementato tecnologie di sicurezza hardware-based che garantiscono la privacy degli utenti. Altro aspetto importante della piattaforma Google e del SoC è il risparmio energetico. I dispositivi IoT devono funzionare per lungo tempo, senza l’obbligo di ricariche frequenti.
Lo Snapdragon 210 integra una CPU quad core Cortex-A7, una GPU Adreno 304 e moduli LTE Cat. 4, WiFi 802.11b/g/n e Bluetooth 4.1. Il chip supporta memorie LPDDR3, fotocamere con risoluzione fino a 8 megapixel e può riprodurre video full HD in formato H.265/HEVC. I primi dispositivi Android Things con Snapdragon 210 verranno mostrati al Mobile World Congress 2017 di Barcellona.