Avete il mal di testa, vi cola il naso? Niente paura, è solo un raffreddore. È ancora presto per l’influenza stagionale. Ma quando arriverà? E da dove è partita stavolta? Ora abbiamo un dottore molto speciale che ce lo farà sapere: Google.
Può sembrare incredibile, ma BigG ha scoperto che analizzando i trend di ricerca è in grado di seguire lo spostamento del virus influenzale nel mondo, contribuendo a monitorarlo e a prevedere il suo arrivo nelle diverse aree geografiche.
Basta andare alla pagina Google FluTrends, una sezione di Google.org appositamente creata. Dato che ogni settimana milioni di persone cercano informazioni sanitarie online, e tutti questi dati del passato si sono rivelati particolarmente precisi rispetto all’esplosione dell’influenza tra le popolazioni, a Mountain View hanno avuto un’illuminazione:
Abbiamo confrontato i nostri conteggi delle query con i sistemi di sorveglianza tradizionali dei dati influenzali e abbiamo rilevato che molte query di ricerca tendono ad acquisire popolarità nel periodo esatto in cui si manifesta la stagione influenzale. Calcolando la frequenza di queste query di ricerca, possiamo stimare il livello di diffusione dell’influenza in vari Paesi e regioni del mondo.
I risultati sono così precisi che persino la serissima rivista Nature l’anno scorso gli dedicò un servizio approfondito.
Il sistema di sorveglianza è semplice: c’è un menù a tendina per selezionare il Paese di interesse, mentre una mappa planetaria nella Home Page riproduce lo stato di diffusione attuale dell’influenza secondo cinque gradi di attività, dalla minima alla più intensa.
Tutto è pensato perché chiunque possa accedervi, ma è anche indirizzato agli operatori sanitari. Non solo è possibile scaricare le stime mondiali, ma il sito si offre per accogliere i dati degli osservatori medici locali per raffinare le stime a fronte dei dati storici.
Ora il sistema ha aggiunto 16 nuovi Paesi, tra i quali anche molti europei. Purtroppo ancora non c’è l’Italia, ma la pagina è stata tradotta anche in italiano, suggerendo l’intenzione di colmare presto questa lacuna. Speriamo prima che il virus del 2010 arrivi anche da noi.
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