A distanza di circa due mesi e mezzo dal guasto verificatosi in una dorsale sottomarina, che causò numerosi blackout della Rete in Medio Oriente e Asia, emergono finalmente i primi dettagli sull’incidente che portarono al singolare disservizio. La società di telecomunicazioni Reliance Globalcom ha, infatti, comunicato gli esiti di una sua indagine tesa a verificare le cause che determinarono il tranciamento di alcuni cavi sottomarini al largo delle coste dell’Egitto e successivamente degli Emirati Arabi Uniti.
Stando a quanto riferisce The Hindu, uno dei principali quotidiani dell’India, due navi mercantili sarebbero state le principali cause della rottura dei cavi della lunga dorsale telematica che si diparte da Marsiglia (Francia) fino a Singapore. Secondo Reliance Globalcom, per un semplice gioco beffardo del destino, i due cavi della dorsale sarebbero stati tranciati a distanza di poche ore l’uno dall’altro dalle due navi e pressoché nella medesima area degli Emirati Arabi Uniti. Una coincidenza molto poco fortunata, tale da lasciare completamente sguarnita buona parte del Medio Oriente e alcune regioni dell’Asia.
Per determinare con certezza le dinamiche dell’incidente, gli esperti di Reliance Globalcom hanno studiato le immagini satellitari delle due navi mercantili e i loro movimenti nei giorni in cui si verificò l’incidente. La collocazione reale dei vascelli è stata poi confrontata con le loro rotte e con i numerosi rapporti stilati dai tecnici accorsi per riparare i guasti provocati dai due mercantili. Sulla base delle rilevazioni svolte da Reliance Globalcom sono state identificate le due navi, accusate di aver compiuto manovre irregolari che avrebbero portato alla rottura dei cavi. Le autorità di Dubai hanno già intrapreso seri provvedimenti nei confronti dei responsabili.
Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio si sono verificati cinque incidenti che hanno coinvolto i cavi della medesima dorsale. La sospetta serie di eventi ha indotto molti analisti a pensare a un vero e proprio complotto, teso a condizionare il mercato delle telecomunicazioni in Medio Oriente e parte dell’Asia. Tuttavia, le prime indagini svolte dalle autorità portuali, dai gestori dei cavi e da alcune agenzie dell’ONU sembrano escludere la possibilità di un sabotaggio. Quella occorsa alla dorsale sarebbe dunque una semplice serie di sfortunati eventi.