E così, salvo sorprese dell’ultimo minuto, Steve Jobs non salirà sul palco del prossimo keynote davanti alla platea del Macworld. Non è ancora chiaro quali siano i motivi, ma una decisione del genere potrebbe indicare la volontà del CEO di Apple di iniziare un lento allontanamento dalla società, rendendo più facile lo “svezzamento” da una compagnia praticamente cucita addosso al suo amministratore delegato. La scelta potrebbe essere dettata anche dalle condizioni di salute di Steve Jobs, ma impelagarsi in un cinico toto-salute non rientra nello stile di Webnews.
Il keynote sarà affidato a Philip Schiller, che chissà se quattro anni fa immaginò di diventare un giorno il nuovo cantastorie dei progressi raggiunti da Apple con i suoi nuovi prodotti. Era la fine di agosto del 2004, l’anno in cui Steve Jobs subì un delicato intervento chirurgico, e Schiller si ritrovò a dover condurre un keynote dalla portata storica non indifferente: in quell’estate Apple presentava al mondo una nuova soluzione desktop destinata a cambiarne i destini, nasceva l’iMac G5.
Il nuovo arrivato in casa Mac fu accolto con entusiasmo e il keynote di Schiller andò liscio come l’olio. Apple festeggiò con un comunicato stampa in cui il nome di Steve Jobs non compariva nemmeno una volta.
Yes they can, anche senza Jobs…