Quando Twitter volò via da Facebook

L'accordo per una possibile acquisizione di Twitter da parte di Facebook fallì dinanzi all'impossibilità di trovare una mediazione sul reale valore dello stock azionario del social network. I due soggetti avrebbero però mantenuto attivi i contatti
Quando Twitter volò via da Facebook
L'accordo per una possibile acquisizione di Twitter da parte di Facebook fallì dinanzi all'impossibilità di trovare una mediazione sul reale valore dello stock azionario del social network. I due soggetti avrebbero però mantenuto attivi i contatti

L’accordo non era condiviso e così l’acquisizione di Twitter da parte di Facebook non andò in porto. A rivelare per la prima volta in maniera pubblica ed esplicita il fallito tentativo da parte del famoso social network di acquisire il sistema di microblogging è stato Peter Thiel, uno dei principali investitori di Facebook nel corso di una intervista per BusinessWeek.

Stando a quanto dichiarato da Thiel, la società del portale sociale non avrebbe raggiunto lo sperato accordo in autunno con Twitter per alcuni problemi legati all’offerta economica e alla gestione della prospettata fusione tra i due soggetti. «Divenne abbastanza evidente che non se ne sarebbe fatto nulla» ha confidato il già cofondatore di PayPal, per poi aggiungere: «L’accordo si sarebbe dovuto realizzare utilizzando le azioni di Facebook. E dunque era necessario stimare il valore economico dello stock necessario [per la transazione, ndr]».

Un’operazione non semplice, poiché Facebook non è una società quotata in borsa, e dunque il suo reale valore costituisce da tempo una sorta di irrisolvibile enigma. Durante l’acquisizione di alcuni pacchetti azionari nel 2007, Microsoft valutò la società intorno ai 15 miliardi di dollari, una cifra distante dalle ultime valutazioni interne che si attestano intorno ai 4 miliardi di dollari.

Secondo le indiscrezioni circolate durante lo scorso mese di novembre, Facebook offrì circa 500 milioni di dollari (in buona parte in azioni) per l’acquisizione di Twitter. La proposta fu valutata molto attentamente dai responsabili del servizio di microblogging, ma le cose precipitarono rapidamente quando Facebook iniziò a stimare il valore del suo stock tra gli 8 e i 9 miliardi di dollari. Attraverso alcune fonti, il team di Twitter era venuto a conoscenza di una cifra differente di valutazione dello stock utilizzata da Facebook per i suoi impiegati e stimabile tra i 2 e i 4 miliardi di dollari.

In un estremo tentativo di mantenere in piedi l’accordo, Facebook offrì a Twitter circa 100 milioni di dollari cash, mantenendo la restante parte dell’offerta legata al pagamento con azioni. A questo punto la società dei “tweets” si dichiarò nuovamente disponibile per concludere l’accordo, ma a patto di poter valutare le azioni di Facebook per il loro effettivo valore registrato sul mercato. Dinanzi al nuovo vincolo, la società del social network prefrì ritirarsi, ponendo fine alla contrattazione.

Le reticenze di Facebook nel fornire una valutazione oggettiva del valore del suo stock azionario potrebbero mettere in difficoltà la compagnia nel caso di nuove acquisizioni, o di un secondo round con Twitter. Stando a quanto riferito da Thiel, infatti, le due società avrebbero mantenuto attivi e costanti i contatti nel corso degli ultimi mesi, dimostrando ancora un reciproco interesse per un potenziale accordo. Ora i gelidi venti della crisi economica potrebbero raffreddare i rapporti tra le due società, rallentando il loro progressivo avvicinamento. Facebook rimane comunque una società solida e dalle numerose potenzialità, dunque Twitter potrebbe rientrare prima o poi nei suoi destini.

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