Il gruppo si chiama significativamente “General Sentiment” ed opera nel marketing online come canale di misurazione e valutazione dei sentimenti espressi dalla Rete nei confronti dei brand. Una ricerca in particolare ha attirato l’attenzione nelle ultime ore in virtù della sua peculiarità: il gruppo ha misurato il valore che i brand “ottengono” dalla Rete grazie alla comunicazione più o meno spontanea che il Web sviluppa.
Si tratta di una ricerca con ogni evidenza parziale, perfettibile, spannometrica ed opinabile. Ciò nonostante, significativa. La General Sentiment, infatti, ha tentato di trasformare il “sentiment” in denaro, misurando il modo in cui i vari gruppi riescono a monetizzare la propria presenza online. L’indagine è stata suddivisa quindi su canali differenti e non omogenei, con gestione separata dei vari dati raccolti così da ottenere una visione generale che possa riconsegnare un primo quadro della situazione. Tre i canali considerati di primo acchito: “News media“, “Social media” e “Twitter“.
Analisi General Sentiment
TechCrunch, nel riprendere i dati emersi dall’indagine, ne ha descritta la natura come una sorta di unità di misura del valore del “buzz”, un modo per valutare in moneta sonante tutto ciò che la comunicazione determina (nel bene e nel male) nella selva dei commenti, degli articoli e delle condivisioni online.
I dati premiano in modo preponderante Google, il quale esce però vittorioso soprattutto tra i “news media” perdendo invece lustro tra i “social media” ove svetta Microsoft. I due gruppi sembrano peraltro gli unici a riuscire ad ottenere qualcosa da Twitter. Sony chiude il podio, seguita da Apple e Yahoo. In termini generali è forte la differenza tra Google, Microsoft e gli inseguitori: la coppia si attesa su di un valore complessivo di “buzz” pari a circa 650 milioni di dollari cadauno, mentre i tre gruppi inseguitori non raggiungono i 300 milioni: meno della metà.
La ricerca non esprime ulteriori dettagli ed il tutto si riassume pertanto in una cifra che va presa con le dovute cautele. In termini relativi, però, la valutazione sembra reggere e riconsegna i rapporti di forza tra i maggiori brand della Rete nel loro quotidiano scontro di mercato che in gran parte viene giocato sul passaparola, sugli annunci e sulle presentazioni che sanno toccare le giuste corde del “buzz”.