Il mercato delle lampadine intelligenti è molto fiorente anche se è penalizzato da un problema importante e cioè dall’alto costo di ogni prodotto. La startup Qube spera di riuscire a battere i principali competitors di questo settore lanciando una nuova lampadina smart che si caratterizza per un costo molto competitivo e per l’estrema facilità d’uso.
Proprio per questo, la startup ha lanciato su Indiegogo una campagna di raccolta fondi per finanziare il suo progetto. Una campagna che sembra essere partita con il piede giusto visto che in pochi giorni ha già superato l’obiettivo minimo di 50 mila dollari. Le lampadine smart realizzate da Qube sono in grado di riprodurre fino a 16 milioni di colori e possono raggiungere una luminosità di 800 lumen, o l’equivalente di 60 W di una lampadina tradizionale. Lampadina che può essere inserita in attacchi E26 / E27. Se davvero Qube riuscirà ad entrare nel mercato, le sue lampadine intelligenti costeranno 19 dollari, molto di meno dei circa 60 dollari dei prodotti equivalenti di Philips o di Osram.
Le lampadine di Qube si caratterizzano, inoltre, per la loro semplicità d’uso. Normalmente, le lampadine intelligente degli altri competitors necessitano di un hub per centralizzare la loro gestione. Nel caso delle lampadine Qube, l’hub non è necessario in quanto ognuna di essa dispone di connettività WiFi indipendente e sono quindi in grado di comunicare direttamente con un router.
Oltre al supporto WiFi, ogni lampadina dispone anche di connettività Bluetooth per poter così comunicare tra loro e sincronizzare le attività.
Tuttavia, per gli amanti delle case connesse, le lampadine Qube supportano la piattaforma IFTTT e teoricamente questo significa che le lampadine possono essere collegate ad altre soluzioni smart della casa o ad applicazioni dedicate. Per esempio, un’applicazione specifica, dedicata al meteo, potrebbe far cambiare automaticamente l’illuminazione della casa in base alle condizioni del tempo.
Se tutto procederà senza intoppi, le lampadine arriveranno sul mercato per aprile 2016.