Il Web è un’inesauribile miniera di cultura, di sapere condiviso tra i navigatori pronti a mettere a disposizione degli altri le proprie conoscenze. Conoscenze sparse in giro per la rete, ma che ora un ambizioso progetto mira a raccogliere in un unico posto. Tale progetto prende il nome di Quora e risulta essere uno dei siti Web più gettonati del 2010, grazie anche ad ingenti finanziamenti giunti nei mesi scorsi a finanziarne la crescita premiando la bontà dell’idea.
Ciò che Quora propone è un qualcosa di già visto: da un lato vi sono gli utenti bisognosi di informazioni che aprono nuove pagine con domande cui sperano venga data una risposta, dall’altro persone pronte a rispondere alle domande alla propria portata, fornendo link ed informazioni utili affinché ogni dubbio venga sciolto. Un paradigma, questo, già proposto da servizi come Yahoo Answer. Per quanto simili nelle finalità, l’approccio differenzia però i due progetti in maniera evidente: Quora vuole assumere un accento professionale e rigoroso che manca al servizio offerto da Yahoo, acquisendo dunque nel tempo la fiducia degli utenti. I suoi creatori si augurano infatti che un domani di fronte ad un risultato proposto da un motore di ricerca relativo a Quora ogni utente possa pensare di essere finalmente giunto alla meta desiderata, ove risiedono tutte le informazioni di cui ha bisogno.
Per non disperdere tali informazioni si è pensato di impedire la proliferazione di domande riguardanti lo stesso argomento: ogni pagina è infatti riutilizzabile da ogni altro utente, che potrà così dar vita ad un vero e proprio dibattito. In questo modo ogni domanda può godere di una propria pagina dedicata, all’interno della quale verranno accumulate informazioni risposta dopo risposta. Ogni qual volta si prova ad inserire una nuova domanda, un sistema di ricerca provvede a rintracciare pagine in cui lo stesso quesito potrebbe essere stato già posto, invitando l’utente a consultare tali pagine per evitare contenuti replicati.
Al fine di garantire un livello qualitativo delle risposta sufficientemente alto, i creatori di Quora hanno poi deciso di pubblicare in chiaro alcune informazioni come il nome, la professione e la qualifica della persona che ha inviato ogni risposta, corredata da tanto di fonte. Tali informazioni potrebbero in certi casi non rispondere alla verità, ma il problema potrebbe essere facilmente aggirato tramite l’integrazione con alcuni social network professionali (Linkedin in primis).
Un aspetto importante del servizio è proprio la sua essenza sociale: come sui più celebri social network è possibile esprimere il proprio gradimento in merito ad un intervento di un altro iscritto, di cui si può seguire ogni successiva attività (sulla falsariga dei “Follow” di Twitter). Nel caso in cui si abbia interesse verso una particolare domanda è possibile poi seguirne l’evoluzione nel tempo, con notifiche ad ogni nuova risposta inserita. Quora offre dunque numerosi strumenti per interagire con altre persone, andando a creare vere e proprie comunità del sapere online.
Un’altra parola chiave dello sviluppo di Quora è la collaborazione: ogni utente può modificare numerosi aspetti dei contenuti presenti all’interno del portale, come le informazioni riguardanti ogni domanda, i relativi argomenti ed altri dettagli. I creatori sostengono di voleri basare sulla «buona fede degli utenti», correndo però un forte rischio: non essendoci un controllo costante da parte di editori o supervisori, il progetto potrebbe trovarsi a seguire le orme tracciate da Yahoo Answer, la cui affidabilità è stata in alcuni casi in forte discussione. Un uso consapevole e razionale di Quora può però allo stesso modo trasformare il progetto in un’importante realtà della cultura online, un database di informazioni altrimenti irreperibile o nascosto nei meandri della rete, il più delle volte frammentato e di difficile interpretazione.
L’accesso a Quora è attualmente disponibile esclusivamente su invito. È possibile però navigare tra le domande già inserite dagli altri utenti accedendo alla sezione “About” del sito e digitando la propria stringa di ricerca (in lingua inglese) nel box posto in alto.