Apple è sicuramente una società capace di far parlare di sé, ma quando addirittura sono i leader religiosi a prendere parola, significa che la portata del “Think Different” ha valicato i normali confini dell’elettronica di consumo. A intervenire, e in termini tutt’altro che lusinghieri, è Lord Sacks, rabbino capo della comunità anglosassone.
Oggetto del contendere, la cultura dell’egocentrismo che Cupertino avrebbe istillato nei consumatori, sollevando dei bisogni non necessari per la purezza dell’animo umano. E non è tutto, perché al centro delle polemiche ci finisce anche iPad, considerato come una versione moderna e denigratoria delle tavole di Mosé, con tanto di 10 comandamenti svilenti verso la sensibilità religiosa delle persone.
«La società del consumo è stata determinata dalla discesa di Steve Jobs dalla montagna con i suoi due tablet, iPad e iPad 2, e il risultato è che ora abbiamo una cultura degli iPod, degli iPhone, delle iTune, degli i, i, i. Quando si diventa una cultura individualista ed egocentrica e ci si interessa solo dell’io (“i”), non ci si comporta terribilmente bene. […] La società del consumo è infatti il meccanismo più efficiente per la creazione e la distribuzione dell’infelicità».
Lord Sacks, in altre parole, ha voluto mettere l’accento sulla distrazione di massa causata dalla tecnologia e di cui Apple, a suo avviso, sarebbe la principale responsabile. I prodotti con la Mela distoglierebbero le attenzioni dei credenti dai valori davvero importanti della vita, quali la famiglia, tanto da svilire completamente l’importanza del sabato ebraico. Sarebbero in molti, infatti, a dedicare la giornata sacra al divertimento con gli iDevice, anziché dedicarsi ai propri cari e alla preghiera:
«Di conseguenza, la risposta alla società del consumo è il mondo della fede, che gli Ebrei chiamano il mondo del Shabbat, dove non si può spendere e spandere, ma solo passare del tempo con le cose che davvero contano, ovvero la famiglia.»
In linea teorica, le parole di Lord Sacks sarebbero condivisibili: è del tutto vero che il consumismo ha distolto l’attenzione dei popoli da questioni importanti e preminenti. Ma il dubbio sorge più che lecito: perché attaccare proprio Apple? Sono moltissime le aziende che producono device elettronici di larghissima presa sul pubblico e, ovviamente, Cupertino non obbliga nessuno all’acquisto dei propri prodotti. Non sarà, forse, che si è voluta cavalcare la fama di Apple per ottenere rilevanza sui media?