Da lunedì alcuni canali RAI non sono visibili sulle frequenze del digitale terrestre nelle zone del Piemonte e in alcune province della Lombardia. Inutile risintonizzare il proprio televisore: RAI 1, RAI 2, RAI 3, RAI News, RAI Radio 1, RAI Radio 2 e RAI Radio 3 sembrano essere spariti. La ragione di questo disguido tecnico può essere spiegata con l’entrata in funzione di un trasmettitore dell’emittente Telecupole con sede a Cavallermaggiore (CN), installato sul monte Giarolo, a poca distanza da quello del servizio pubblico che si trova a Monte Penice.
I due impianti inviano segnale nella zona circostante sulla stessa frequenza, UHF 23, causando così i problemi segnalati dagli spettatori. Telecupole è però del tutto in regola: all’emittente è stata formalmente assegnata la nuova frequenza dopo aver lasciato libere quelle comprese tra UHF 61 e UHF 69. Per risolvere la questione i depudati del PD Daniele Marantelli e Vinicio Peluffo hanno chiamato in causa il Ministro dello Sviluppo Economico, affinché possa essere ristabilito al più presto il corretto funzionamento del segnale.
Chiediamo se il Ministro interrogato è a conoscenza di quanto sopra esposto, se e quali iniziative intende intraprendere affinché sia ripristinato e salvaguardato anche per il futuro il servizio pubblico in questi territori ed altri territori
Dal canto suo RAI si dichiara vittima di quanto sta accadendo, affermando di essere impegnata in ogni modo possibile per trovare al più presto una soluzione al problema. Una presa di posizione che però non basta a contenere la protesta dei telespettatori, che oltre ad aver preso d’assalto i centralini telefonici dell’azienda minacciano sul Web di non pagare il canone dopo un disguido di tale entità. Nessuna informazione, almeno per il momento, in merito alle tempistiche necessarie per riportare la situazione alla normalità.