Un clone open-source di Windows

Un clone open-source di Windows

Clonare Windows, si può? Era il 1996, e Windows95 era appena stato lanciato, si trattava del primo sistema operativo grafico di Microsoft.

Allora il sistema non era complesso come le attuali versioni di Windows, e Linux era inutilizzabile in ambito domestico, a meno di non voler investire ore ed ore di tempo a cercare di installarlo nel proprio PC.

Fu in quel contesto che nacque il progetto FreeWin95, con l’idea di produrre una versione open-source di Windows95. L’ambizione era alta, e le braccia (ovvero i programmatori in grado di scrivere un kernel compatibile con Windows) erano troppo pochi, nel giro di un anno non era stato prodotto niente di funzionante.

Nel febbraio del 1998 un nuovo team ha dato vita al progetto, ribattezzandolo ReactOS, che mira alla piena compatibilità con Windows NT, questa volta, malgrado notevoli difficoltà, qualcosa ne sta venendo fuori.

Adesso è possibile scaricare una versione tutt’altro che completa, ma che già si fa ammirare per la snellezza (a quanto pare hanno prodotto il kernel monolitico più veloce sulla piazza); il CD di installazione occupa 30 MB, il setup è rapido. In un Pentium II le sue prestazioni si sono rivelate ottime… Fin qui sembra interessante, ma ai fini pratici è inutilizzabile, troppi i bug e la compatibilità binaria offerta è bassissima, il sistema di rete è ridotto ai minimi termini (il tanto che basta per navigare in Internet), la gamma di driver funzionanti è limitata.

La vera domanda è: quando sarà diventato maturo a cosa servirà? Non certo a competere direttamente con Windows, che sarà sempre avanti anni luce “per definizione”. Il compito degli sviluppatori è reso difficile non solo dalla portata del progetto, ma anche dal dover arrivare ad un clone, senza poterlo copiare direttamente.

Una possibile applicazione potrebbe essere quella di “recuperare” il vecchio PC, con un sistema compatibile con i programmi di uso comune. Alcune scuole potrebbero avere un sistema operativo in grado di avviare i CD didattici, usando hardware dismesso, e a costo zero.

Uno scenario plausibile ma che lascia molti dubbi. Da un lato un sistema di questo tipo è troppo traballante per poter risultare utile in ambiente di produzione. Dall’altro, se si deve cercare un’alternativa a Microsoft forse conviene rivolgersi ad altri sistemi, ben più rodati, come GNU/Linux, FreeBSD, ecc.

Sicuramente le noie da parte di Microsoft non tarderanno ad arrivare e faranno ancor di più dubitare dell’utilità di clonare un sistema proprietario e coperto da brevetto…

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