RealDVD esce dal mercato. RealNetworks aveva provato, attraverso un prodotto proprio, a soverchiare i limiti del Digital Right Management, ma in tribunale il gruppo ha dovuto arrendersi ed il prodotto scompare così a distanza di poco più di un anno dal rumoroso esordio.
Con RealDVD l’utente aveva la possibilità di copiare qualsiasi DVD preservando le tecnologie DRM presenti ed aggiungendo ulteriori controlli per fare in modo che la copia così ottenuta avrebbe potuto essere fruita soltanto sul pc in uso ed ulteriori 4 pc terzi. 30 dollari il prezzo di vendita iniziale, con l’obiettivo di vendere il prodotto a 50 dollari appena la distribuzione sarebbe entrata a regime. Così, però, non è stato: fin da subito le major unite dietro l’MPAA hanno sollevato un inevitabile polverone attorno al software e ben presto si è passati alle vie legali. Ciò nonostante così si difendeva ai tempi Robert Glaser, CEO RealNetworks: «Real DVD è un prodotto competitivo e responsabile che dà ai consumatori la possibilità di fare ciò che hanno sempre voluto fare […] se guardate il nostro prodotto credo che potrete vedere come siamo stati rispettosi degli interessi di chi detiene i diritti d’autore». La forza di RealDVD, infatti, era nel fatto che il software non aggirava in alcun modo il DRM e, anzi, lo confermava anche sulla copia del contenuto. Il potenziale era insito nel fatto che l’utenza poteva scegliere il formato in cui copiare il prodotto, ottenendone così tanto una copia “legale” quanto una totale libertà nelle modalità di fruizione.
Nell’agosto del 2009 RealNetworks sperimentava però la prima sconfitta in tribunale: il software veniva conseguentemente rimosso dal mercato, ma venivano preparate le carte bollate per avviare immediato ricorso. Non si arriverà però a sentenza: tra le parti giunge un accordo risolutivo che mette da parte ogni contesa e chiude “amichevolmente” la disputa. L’azienda dimentica pertanto definitivamente ogni velleità legata a RealDVD e si trova a dover pagare 4.5 milioni di dollari in risarcimento danni agli Studios denuncianti oltre ai rimborsi dovuti ai 2700 acquirenti che si erano garantiti il software durante la breve finestra aperta sul mercato.
Da RealNetworks giungono ora dichiarazioni concilianti: la causa avrebbe permesso al gruppo di avvicinare il mondo di Hollywood e di trovare nuovi punti di contatto su cui costruire i rapporti futuri. Bob Kimball, presidente dell’azienda, si felicita comunque per la fine del percorso legale: «Siamo lieti di poterci mettere alle spalle questa questione». Per Kimball trattasi infatti di una vittoria personale ad appena 2 mesi di distanza dalla dipartita dell’ex-CEO Glaser, un modo per chiudere le antiche dispute e tornare a pensare costruttivamente al mercato.