Presentato in grande stile come una tecnologia in grado di sfruttare appieno le potenzialità della realtà aumentata, il progetto Tango non si è rivelato in grado di ottenere il successo sperato, almeno dal punto di vista commerciale. Troppo pochi i dispositivi supportati (Lenovo PHAB2 Pro, ASUS ZenFone AR) e venduti a prezzi da molti ritenuti inaccessibili. Meglio cambiare rotta: oggi bigG presenta ARCore.
Già dal nome si capisce che sarà un concorrente per ARKit di Apple. Si tratta essenzialmente di un nuovo SDK compatibile con Java/OpenGL, Unity e Unreal, il cui obiettivo è quello di arrivare a offrire la realtà aumentata a tutti, senza richiedere un hardware specifico. Nato dalla collaborazione fra il team VR di Google e quello al lavoro su Android, focalizza la sua attenzione su tre aspetti in particolare: orientamento degli oggetti, identificazione delle superfici orizzontali e osservazione della luce ambientale (quest’ultima caratteristica era assente in Tango). L’obiettivo è quello di rappresentare in modo convincente oggetti virtuali nel mondo reale.
A differenziare le due tecnologie anche il fatto che ARCore non è in grado di rilevare la profondità, operazione eseguita dai dispositivi Tango mediante emissione di un segnale a infrarossi. Per far fronte alla carenza il nuovo SDK sfrutta la tecnica Visual Positioning Service che effettua una mappatura degli ambienti interni (ad esempio l’abitazione o l’ufficio) sincronizzando poi le informazioni rilevate su tutti i dispositivi posseduti dall’utente. Nei programmi del gruppo di Mountain View anche quello di portare la realtà aumentata nelle sessioni di navigazione online.
Just hangin' with my buddies 😀. Start building with #ARCore today. We're excited to see what you create! https://t.co/ss2I6j2YAo pic.twitter.com/knA9srMk2V
— Dave Burke (@davey_burke) August 29, 2017
I primi smartphone compatibili con la nuova tecnologia sono quelli della gamma Pixel e il Galaxy S8. Google è comunque già al lavoro con partner come Samsung, Huawei, LG e ASUS per estenderne il supporto. L’obiettivo è quello di arrivare a 100 milioni di dispositivi entro la fine dell’anno. Difficilmente si vedrà il sistema supportato dai modelli di fascia media o bassa: sebbene non saranno necessarie fotocamere e sensori avanzati come quelli dei device Tango, per l’utilizzo di ARCore serviranno comunque determinate caratteristiche, al momento non ancora specificate.