Design e dotazione
L’Acer Liquid Stream è uno smartphone basato su Eclair (Android 2.1) e votato al multimediale, come testimoniano alcune soluzioni tecniche come lo schermo da 3,7 pollici AMOLED e l’uscita HDMI.
Ormai disponibile da qualche mese, è passato ingiustamente inosservato, per colpa dei modelli di punta di HTC, Apple e Samsung che hanno di fatto monopolizzato l’attenzione. Eppure ci troviamo di fronte al modello di fascia alta di casa Acer, con caratteristiche interessanti in grado, in qualche caso, di impensierire i big del mercato.
Dal punto di vista estetico, l’Acer Liquid Stream appare abbastanza tradizionale, senza particolari fronzoli o innovazioni, ma anche abbastanza funzionale. La vocazione multimediale è subito rivelata dai pulsanti alla base dello schermo: oltre ai quattro pulsanti classici (Home, Cerca, Back e Menù), ce ne sono altri tre espressamente dedicati alle applicazioni multimediali presenti nel dispositivo. I primi sono di tipo tradizionale mentre gli altri sono soft-touch.
Lo schermo capacitivo AMOLED (risoluzione WVGA 800×480 pixel, 16,7 milioni di colori) è il componente predominante della parte frontale. È un pannello di buona qualità, ma da un’unità AMOLED ci saremmo aspettati qualcosa di più… È, in ogni caso, molto sensibile al tatto e supporta anche il multi-touch, consentendo quindi manovre tipo il pinch-to-zoom nel browser per ingrandire le schermate.
Ai lati troviamo il connettore MicroUSB, il jack da 3,5 mm per le cuffie, il tasto power, il bilanciere per la regolazione del volume e il connettore HDMI per visualizzare i contenuti multimediali direttamente sul televisore.
A sorpresa, nella confezione c’è anche il cavo HDMI, in genere optional e spesso pagati anche a caro prezzo. In realtà tutta la dotazione di serie appare davvero completa, oltre ai componenti standard (alimentatore, manuali e auricolari), sono inclusi la custodia morbida, una microSD da 8 GB e una pellicola salvaschermo. Davvero apprezzabile.
L’Acer Liquid Stream mostra dimensioni e peso nella media per dispositivi di questo tipo (119x63x11,2 mm e 126 grammi). La presa rimane abbastanza sicura e non crea eccessivi problemi durante l’utilizzo o in tasca, pur essendo abbastanza grande. Acer ha optato per materiali plastici, ma siamo di fronte a un assemblaggio curato e non si verificano particolari scricchiolii.
Caratteristiche tecniche e apps
L’Acer Liquid Stream monta il processore Qualcomm 8250 SnapDragon da 1 GHz, responsabile di prestazioni molto elevate e che consente allo smartphone di poter affrontare il campo multimediali senza nessuna remora, tanto da permettere la riproduzione di filmati ad alta definizione a 720p. In queste condizioni, la presenza della porta HDMI appare davvero felice.
Il processore è ben supportato dalla dotazione di memoria generosa: 512 MB di RAM e 512 MB di ROM. Quest’ultima non sembra molto elevata, se paragonata con i dispositivi top della concorrenza, ma è ben compensata dalla presenza della microSD da 8 GB, con la possibilità di arrivare fino a 32 GB.
Sul lato posteriore è ben visibile la fotocamera da 5 megapixel con autofocus. È in grado di realizzare discreti filmati HD fino a 1.280×720 pixel a 24 fps. La mancanza del flash, tuttavia, appare abbastanza penalizzante in ambienti non perfettamente illuminati.
La dotazione hardware è completata da tutte quelle tecnologie e sensori considerati ormai obbligatori su smartphone di questa fascia, quindi Wi-Fi 802.11 b/g/n, Bluetooth 2.1 con EDR, A-GPS, sensori di prossimità e illuminazione, accelerometro, bussola digitale e radio FM con RDS.
Come già accennato, l’Acer Liquid Stream si basa su Android 2.1 (Eclair), con una importante personalizzazione: l’interfaccia standard può, volendo, essere sostituita da quella introdotta da Acer, che si rivela abbastanza funzionale, con la sua struttura a ventaglio e la presenza di numerosi widget.
La personalizzazione ha coinvolto anche la dotazione software che è stata arricchita con diverse applicazioni (Documents to Go, RoadSync e altre), in particolare in campo multimediale (in particolare Media Server, Nemo Player) e per i social network (Facebook, Twitter). Anche le applicazioni della sezione telefonica sono state oggetto di personalizzazione da parte di Acer, ma senza particolari stravolgimenti. D’altronde, la presenza dell’Android Market permette di accedere a un catalogo sempre più esteso.
Giudizio
L’Acer Liquid Stream non delude nemmeno dal punto di vista telefonico. La sezione radio è completa (GSM 850/900/1800/1900 MHz e UMTS 900/2100 MHz), quindi anche i viaggiatori più assidui potranno contare su una notevole versatilità del terminale. La connettività (oltre a Wi-Fi e Bluetooth) può contare sul supporto HSDPA, con velocità teoriche di 7,2 Mbps in download e 2 Mbps in upload.
Ma come si comporta l’Acer Liquid Stream nell’uso di tutti i giorni? Abbiamo avuto la possibilità di usarlo per qualche settimana, notando una buona qualità audio nelle conversazioni e una altrettanto buona sensibilità anche in condizioni di segnale debole.
Sul versante autonomia possiamo affermare che la batteria da 1.400 mAh permette risultati dignitosi per un smartphone di questo tipo (potenze e sempre connesso). Con un uso non troppo accorto, si arriva a fine giornata; in ogni caso, la ricarica quotidiana è inevitabile. È un problema comune, ma è il prezzo da pagare per avere prestazioni e funzionalità di questo tipo.
A proposito di prezzo da pagare, l’Acer Liquid Stream è disponibile al costo medio indicativo di 480 euro. Al momento, non abbiamo informazioni su un eventuale upgrade dell’Acer Liquid Stream ad Android 2.2 (Froyo), né al prossimo 2.3 (Gingerbread) che pure dovrebbe essere supportato dall’hardware. Non ci resta che affidarci alla buona volontà di Acer.