Tutto è cambiato, niente è cambiato
iPhone 5, ancor prima del suo stesso lancio, ha generato un tam-tam mediatico come solo pochi prodotti sanno fare – tra l’altro, spesso si tratta proprio di prodotti Apple – ma, si sa, in questo la casa di Cupertino è bravissima. Ora che il nuovo melafonino è finalmente giunto anche sui nostri scaffali, è arrivato il momento di tirare le somme e, soprattutto, rispondere a quella domanda che molti utenti si stanno ponendo da tempo: vale la pena comprare l’iPhone 5?
iPhone 5: cosa sapere
A un primo approccio, sembrerebbe facile condividere le critiche mossegli fin dal debutto: l’iPhone 5 non è altro che un iPhone 4 potenziato e allungato, un ennesimo upgrade dopo il 4S
Invece, basta andare oltre le semplici apparenze per accorgersi che, al di là della forma allungata e della cover posteriore in metallo, davvero molto è cambiato nell’iPhone 5 e che le differenze sono persino lampanti man mano che se ne analizzano i singoli componenti e le prestazioni.
Un design inconfondibile può confondere (↑)
L’aspetto d’insieme dell’iPhone 5 è, indubbiamente, quello del 4/4S, dunque minimalista ed elegante, con la solida scocca laterale dagli angoli arrotondati e l’unico, inconfondibile pulsante centrale. Tuttavia, i componenti, i materiali e, ovviamente, le dimensioni sono ben altra cosa: sebbene mantenga la larghezza di 58,6 mm, l’iPhone 5 è lungo 123,8 mm contro i 115,2 mm del predecessore. Inoltre è anche più sottile (7,6 mm contro 9,3 mm) e più leggero (112 g contro 140 g).
Ciò fa sì che la presa in mano risulti invariata, mantenendo un’ottima ergonomia e facilità d’uso. A onor del vero, alcuni lamentano che lo schermo allungato, che di fatto si traduce in una fila aggiuntiva di icone, abbia reso più difficile il passaggio con il pollice dal tasto fisico, in basso, alle icone, in alto, mentre si tiene l’iPhone 5 con una sola mano. A nostro modo di vedere, si tratta di valutazioni personali e ci limitiamo a dire che nessuno in redazione ha riscontrato alcuna difficoltà. Inoltre l’iPhone 5 entra ancora molto comodamente in una qualsiasi tasca dei pantaloni.
Altra differenza evidente riguarda il retro: al posto del vetro, ora c’è una cover in alluminio, che ricopre quasi tutta la superficie, a eccezione della parte superiore, dove è collocato l’obbiettivo della fotocamera, e quella inferiore; entrambe sono in vetro. Come abbiamo avuto modo di constatare, la cover è molto resistente e i segni comunemente lasciati da chiavi, monete o altri oggetti tenuti in tasca si tolgono semplicemente strofinando la superficie con un dito.
Dalla parte opposta, anche il display (di cui parleremo nel dettaglio più avanti) presenta delle differenze estetiche rispetto al precedente iPhone. Al di là delle dimensioni, infatti, le cornici superiore e inferiore sono più sottili che in passato, per lasciare spazio all’ampiezza dello schermo in formato 16:9.
Un ulteriore sguardo e notiamo il nuovo look della cornice. Oltre all’evidente colorazione grigia (del modello nero da noi testato) anziché argentata, i bordi smussati addolciscono il passaggio alle superfici anteriore e posteriore, segno della consueta attenzione maniacale per i dettagli estetici per la quale Apple è famosa. Eppure ci accorgiamo di un piccolo graffio out-of-the-box proprio sul bordo e, cercando un po’ in Rete, con nostra sorpresa, scopriamo che questo difetto è stato riscontrato già in diversi modelli e pare sia dovuto a un difetto nel processo di assemblaggio.
Lungo la cornice, riconosciamo gli stessi controlli del volume, l’interruttore per attivare la vibrazione, il pulsante di accensione e lo slot per la nuova nano SIM, ma passando al lato inferiore troviamo altre differenze: il jack da 3,5 (a nostro avviso, più comodo in questa nuova posizione), due nuove griglie perforate a protezione degli altoparlanti e il nuovissimo connettore proprietario Lightning.
Lightning & EarPods (↑)
Meritano un capitolo a parte due novità assolute che accompagnano l’iPhone 5. La prima riguarda il succitato connettore, Lightning. Diciamo subito che, sebbene l’accostamento “Thunderbolt e Lightning” (fulmine e saetta) possa indurre a sperare in una maggiore velocità nel trasferimento dati, Lightning rimane una semplice presa USB 2.0.
Grande all’incirca quanto una Micro USB, il nuovo connettore si inserisce saldamente nell’iPhone 5 da entrambi i lati mentre, all’altra estremità, mantiene una comune presa USB. Resta immutata la doppia funzione di sincronizzazione e ricarica del melafonino.
Purtroppo, Lightning non supporta tutti gli apparecchi esterni compatibili con il tradizionale connettore a 30 pin, il che non è una cosa da poco se consideriamo la vastità di periferiche per iPhone disponibili sul mercato.
Per ovviare a ciò, Apple vende separatamente un adattatore a € 29,00. A parte il fatto che ne avremmo apprezzato l’inclusione nella confezione stessa dell’iPhone 5, va sottolineato che tale adattatore non supporta il video-out. Quindi, chi ha questo genere di esigenza dovrà ricorrere a un altro adattatore Lightning-VGA o Lightning-HDMI (non sono ancora disponibili, ma i relativi prezzi dovrebbero oscillare dai € 20,00 ai € 40,00).
La seconda novità riguarda le nuovissime cuffie EarPods vendute sia con l’iPhone 5 sia con i nuovi iPod touch e iPod nano (anche acquistabili separatamente per € 29,00). Apple dichiara di aver studiato centinaia di padiglioni auricolari differenti per garantire una presa e un confort senza precedenti all’interno di qualsiasi orecchio umano. Nella nostra esperienza diretta non possiamo che confermare tutto ciò, ma anche in questo caso le opinioni sono divergenti, quindi siamo nuovamente di fronte a un giudizio soggettivo.
Quel che è oggettivo, invece, è la qualità. Rispetto alle precedenti cuffie standard, la qualità del suono ha fatto notevoli passi in avanti. Lo spettro sonoro è più ampio, il suono robusto e ben definito e i bassi sono maggiormente enfatizzati (forse, anche troppo). Non fatevi alcuna illusione, però: se amate la qualità sonora assoluta, dovrete sempre ripiegare su qualcosa di meglio.
16:9 reali (↑)
Lo schermo dell’iPhone 5 è lo stesso Retina Display che abbiamo già apprezzato nel 4S. O quasi. Il passaggio dai 3,5 pollici ai 4 pollici del nuovo display hanno portato con sé, come è ovvio, un aumento della risoluzione complessiva che da 960×640 passa a 1.136×640 pixel.
Restano invariati i 326 ppi, il contrasto di 800:1 e la luminosità massima di 500 cd/m2. Tuttavia, Apple sottolinea il fatto che con l’iPhone 5 i colori appaiono più brillanti e i neri più profondi. Messo a confronto con un iPhone 4S, dobbiamo dar ragione alla casa di Cupertino. Sebbene la differenza non sia strabiliante, si nota. Merito di ciò, sempre secondo Apple, è la nuova ingegnerizzazione dello schermo, che nell’iPhone 5 è realizzato con un unico strato. Naturalmente, ciò ha contribuito anche alla diminuzione del peso e dello spessore complessivi.
Per quanto concerne l’esperienza d’uso, non riscontriamo grandi novità. L’interfaccia è la stessa di sempre, con i consueti pulsanti e icone. Naturalmente, lo spazio extra permette l’aggiunta di una quinta fila di app, una maggiore porzione di testo visibile mentre si scrive un messaggio o una mail e la visione di filmati in 16:9 senza l’aggiunta di letterbox sopra e sotto.
Per quanto riguarda le app, però, nessuna trae ancora vantaggio dallo spazio extra a disposizione (a parte le app ufficiali di Apple, tutte già aggiornate). Al momento, anzi, le app mantengono le proporzioni originarie, aggiungendo dei letterbox laterali per coprire le porzioni di schermo inutilizzate. Sarà, comunque, solo questione di tempo per vedere cosa gli sviluppatori saranno in grado di concepire per sfruttare lo spazio e, magari, aggiungere funzionalità inedite ai loro programmi e videogiochi.
iSight (↑)
Il fatto che la fotocamera dell’iPhone 5 abbia mantenuto una risoluzione massima pari a 8 megapixel fa presupporre che nulla sia cambiato rispetto al modello precedente. Anche in questo caso, però, la realtà è un’altra. Difatti, la costruzione di iSight è cambiata, a cominciare dalla dimensione dell’obiettivo, adattato allo spessore ridotto dell’iPhone 5, e dalla lente in cristallo di zaffiro.
Questo ha contribuito a un miglioramento delle prestazioni, ottenendo maggiore definizione e chiarezza delle immagini, specie in condizioni di scarsa luminosità. Le foto sono brillanti, definite e dai colori saturi mentre sono scarsi gli artefatti, fatta eccezione per un vistoso purple fringing visibile nelle foto fatte in controluce (ma questo è un problema comune a molti smartphone e fotocamere digitali). Rispetto al modello precedente, non si tratta comunque di enormi differenze, ma tutto sommato la fotocamera dell’iPhone 5 può essere comparata a una qualsiasi compatta di buona qualità.
Abbiamo trovato particolarmente efficace e facile da usare la nuova funzione Panorama (disponibile anche per iPhone 4 e 4S con iOS 6) mentre la potenza di calcolo maggiore si è fatta notare nella velocità di scatto e, in particolare, con la raffica.
iSight, ovviamente, può anche registrare video in Full HD. La stabilizzazione dell’immagine è stata migliorata così come la velocità di elaborazione e, inoltre, è possibile catturare delle buone istantanee mentre si sta riprendendo.
È decisamente migliorata la videocamera frontale FaceTime, ora HD e in grado di scattare foto da 1,2 megapixel e video a 720p e 30 frame al secondo. Sebbene non comparabile con iSight, abbiamo comunque notato un dettaglio e una chiarezza nelle immagini non raggiunte dall’iPhone 4S.
Performance (↑)
L’iPhone 5 è l’iPhone più potente mai creato, e questo è indiscutibile, ma è anche uno degli smartphone più potenti attualmente disponibili sul mercato. D’altronde, la sua scheda tecnica parla da sé: il nuovo processore dual core A6 da 1,29 GHz e la RAM da 1 GB sono un bel salto in avanti rispetto agli 800 MHz e i 512 MB del pur veloce 4S.
Basta dare uno sguardo ai valori espressi da due benchmark di riferimento per averne l’evidenza: SunSpider Java ha riportato un risultato di 1.073, un valore doppio rispetto a quello ottenuto dal 4S; con GeekBench 2, l’iPhone 5 ottiene 1.627 punti, ossia più del doppio del suo predecessore.
Benchmark a parte, la velocità raddoppiata è evidente anche a “occhio nudo”: ciascun caricamento e ogni operazione svolta è estremamente rapida e fluida, incluso l’avvio della fotocamera e persino quello del sistema operativo. Il divario non sempre è ampio (parliamo di 2 o 3 secondi), ma quando si passa a videogiochi evoluti o alla visualizzazione della nuova mappa in 3D in modalità FlyOver, lo stacco è netto.
L’unica conseguenza di una simile potenza è solo un aumento della temperatura riscontrabile sul retro dell’iPhone 5, ma ciò si verifica solo dopo sessioni lunghe e intense di utilizzo e, comunque, non è nulla di eccessivo o compromettente, visto che non abbiamo mai assistito a dei rallentamenti.
Di contro, e cosa assai più importante, l’autonomia dell’iPhone 5 non ne ha risentito affatto. Anche dopo una giornata piena di utilizzo intenso (alcune chiamate, diversi messaggi, navigazione in Internet, utilizzo di alcune app, tra cui Facebook e Instragram via Wi-Fi, la visione di un paio di filmati, l’ascolto di diversi brani e persino 10 minuti di gioco), siamo riusciti a tornare a casa e a collegarlo alla rete elettrica senza ansie.
Infine, abbiamo testato la qualità audio. Nel complesso, non abbiamo sentito particolari differenze in quanto a riproduzione della voce, sia attraverso l’altoparlante mono sia in vivavoce, e ci possiamo dire mediamente soddisfatti come lo eravamo in precedenza. Anche l’ascolto di musica tramite i due speaker non ci pare granché differente. Invece, fa la differenza l’aggiunta del terzo microfono per la cancellazione del rumore di sottofondo: in un test incrociato, abbiamo riscontrato un discreto miglioramento nella chiarezza della voce proveniente da iPhone 5 e performance generalmente molto buone.
Purtroppo, non è stato possibile testare la nuova tecnologia di connessione dati LTE. In Italia, sarà disponibile solo a partire da novembre (Vodafone sarà la prima a debuttare, il 30 ottobre).
iOS 6 (↑)
Poiché iOS 6 non è un’esclusiva assoluta di iPhone 5, non ci dilungheremo nei dettagli, tanto più che il nuovo sistema operativo rimane pressoché immutato tanto nell’aspetto quanto nell’utilizzo, fatta eccezione per alcune novità interessanti (su tutte, la gestione avanzata della chiamata in arrivo, l’integrazione di Facebook e di iCloud e un ampliamento delle funzionalità di Siri) e per l’aggiunta di scorciatoie e di piccoli accorgimenti funzionali o, talvolta, meramente estetici.
Meritano, però, due parole in più quelli che potremmo definire i “cavalli da battaglia” dell’iPhone 5, almeno a detta di Apple: Mappe e Passbook.
La nostra esperienza d’uso della nuova app Mappe – che, di fatto, ha rimpiazzato quella di Google – è stata tutt’altro che negativa, nonostante le numerose inaccuratezze segnalate dagli utenti. Infatti, il sistema di navigazione nato dalla collaborazione con TomTom è sempre stato affidabile nel guidarci da un punto a un altro, merito anche delle nuove indicazioni vocali (la voce è quella di Siri) e di un aggancio ai satelliti sempre più che sufficiente. Certo, Mappe ha ancora molto potenziale inespresso (mancano ancora i POI e indicazioni sufficienti relative a blocchi e ingorghi) e qualche dettaglio da rivedere (la visualizzazione delle città in 3D in modalità FlyOver non si è rivelata di alcuna praticità), ma la sensazione è che, col tempo, Mappe potrebbe “fare strada”.
Passbook è, sostanzialmente, un aggregatore di biglietti e prenotazioni, che, nelle intenzioni di Apple, dovrebbe evitarci l’ingombro e lo stress derivanti dal doversi portare sempre dietro schede a punti e coupon vari. Il tutto si avvale di una tecnologia già ampiamente diffusa come il codice a barre, il che dovrebbe rappresentare un indubbio vantaggio rispetto alla tecnologia NFC, che invece richiede la diffusione e l’utilizzo di una nuova tecnologia. Tuttavia, data l’assenza di un network di servizi sufficientemente ampio, per ora è impossibile testare l’effettiva validità di Passbook.
Lo compro o non lo compro? (↑)
Siamo arrivati al momento di rispondere alla domanda che ci siamo fatti in apertura: vale la pena comprare l’iPhone 5? Ebbene, non esiste una risposta chiara e netta che possa accontentare tutti.
Con l’iPhone 5, Apple ha senz’altro compiuto uno sforzo notevole, forse il maggiore profuso finora dalla casa di Cupertino in ambito smartphone. Sì, perché non è mai facile migliorare qualcosa che già funziona molto bene. Eppure, Apple ci è riuscita, compiendo una notevole opera di ingegneria, con un’attenzione quasi maniacale per i dettagli, che ne ha coinvolto quasi ogni componente.
iPhone 5 è più grande, più leggero, più resistente, più potente, più veloce e più durevole. Allo stesso tempo, però, è rimasto se stesso, dando la sensazione di trovarsi “a casa” e, probabilmente, sta proprio qui il suo principale limite perché, quando ti chiami iPhone, la gente vuole sempre il meglio da te, e vuole essere stupita. iPhone 5 è un eccellente smartphone, ma non ha quel qualcosa di radicalmente innovativo e sbalorditivo che molti speravano di vedere. È un iPhone migliore, di gran lunga, ma resta pur sempre un iPhone.
Per questo, la risposta più equa alla domanda è: dipende. Dipende dalle esigenze individuali, dal telefono che già si possiede e, ovviamente, da quanto si è disposti a spendere per averlo (e questo riguarda anche i prossimi piani tariffari per la rete LTE). Per dare una risposta più chiara, ecco il nostro consiglio: partendo dal presupposto che siate già utenti Apple soddisfatti, se avete un iPhone 3GS o anche un 4, potete prendere seriamente in considerazione l’iPhone 5 quale vostro futuro acquisto; se avete un iPhone 4S, le differenze in termini di prestazioni, innovazioni e, soprattutto, di nuovi servizi (che in Italia stentano ad arrivare) non sono ancora tali da giustificarne l’acquisto; infine, se non avete mai posseduto un iPhone prima d’ora e ne volete uno, con soli € 100,00 in più di differenza (iPhone 4S 16 GB costa € 629,00), l’iPhone 5 è senz’altro l’iPhone da avere.