Apple TV (2015)

La quarta versione di Apple TV è un set-top-box evoluto, con tanto di App Store e la comodità del nuovo telecomando touch Apple TV Remote.

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il voto di Webnews  
La quarta versione di Apple TV è un set-top-box evoluto, con tanto di App Store e la comodità del nuovo telecomando touch Apple TV Remote.

La nuova vita di Apple TV

Dopo tanta attesa, Apple TV finalmente si aggiorna e diventa il centro nevralgico dell’intrattenimento da salotto. Il set-top-box, presentato nel settembre del 2015 e giunto nelle mani dei consumatori il successivo novembre, rappresenta il primo vero e grande passo di Apple verso la conquista del divertimento da salotto.

Saluta, infatti, la funzione hobbistica della sua precedente versione, come da stessa ammissione della dirigenza di Cupertino, per approdare a un nuovo e più completo livello. Tante le novità, a partire dalla più gradita: la possibilità di archiviare contenuti, e soprattutto applicazioni, nello storage locale. Proprio così: Apple TV ora vede un proprio App Store, già mediamente nutrito di giochi, software per lo streaming, lo shopping e molto altro ancora.

Non è tutto, però, poiché con il nuovo telecomando Apple TV Remote cambia e semplifica l’interazione con il dispositivo. Di seguito tutte le caratteristiche principali di un prodotto che, date simili premesse, promette di far faville sul mercato.

Design

La nuova Apple TV, disponibile nelle configurazioni da 32 e 64 GB, condivide con il modello precedente gran parte del suo design. Si tratta sempre di un box di piccole dimensioni e di colore nero, con il logo della mela morsicata sovrapposto in lucidità, di larghezza e lunghezza pari a 9,8 centimetri. A cambiare, tuttavia, è l’altezza: 3,5 centimetri, poco più della precedente versione. Considerevole è il peso: 425 grammi di media, a seconda delle configurazioni, una scelta forse voluta per garantire il massimo della stabilità al set-top-box sulle superfici.

Rimanendo sul fronte del design, a subire la maggiore trasformazione è il telecomando, chiamato Apple TV Remote, come detto, o, in alternativa, Siri TV Remote in quelle nazioni dove l’assistente vocale è abilitato (l’Italia per il momento è esclusa). Si tratta di un elegantissimo dispositivo con scocca in alluminio anodizzato, dal peso di soli 47 grammi, e si caratterizza per una superficie in vetro, a cui si aggiungono sei tasti principali. Non è però questa la grande innovazione: la parte superiore del pannello frontale, infatti, è completamente touch nonché cliccabile: un modo comodo per scorrere con facilità ogni schermata del sistema operativo.

Specifiche tecniche

Passando alle specifiche hardware, il salto rispetto al passato è notevole. Il set-top-box, oltre allo storage già citato, si caratterizza per un processore della serie A8: lo stesso incluso in iPhone 6. Oltre a garantire il pieno supporto del formato 1080p, il chip offre un’elevata capacità di calcolo nonché ottime prestazioni grafiche, grazie anche all’abilitazione di Metal: il sistema elaborato da Apple per rimuovere i colli di bottiglia tra software e unità di calcolo.

Completano la dotazione il supporto alle reti Wi-Fi 802.11ac con tecnologia MIMO, una porta Ethernet 10/100 Base-T, la connettività Bluetooth 4.0, un ricevitore a infrarossi e una porta USB-C, quest’ultima dedicata interventi di assistenza. Tutte le porte, compresa quella per il collegamento dell’alimentatore, si trovano sul retro del dispositivo.

Per il telecomando, invece, vi è il supporto a Bluetooth 4.0 e alla tecnologia IR, accelerometro e giroscopio e, non ultimo, un connettore Lightning per la ricarica della batteria, della durata di qualche mese.

All’interno della confezione trovano alloggio il set-top-box, il telecomando, un cavo per l’alimentazione elettrica, un cavo da USB a Lightning, quindi una breve guida per il setup e la garanzia. Per il collegamento HDMI, necessario per il funzionamento del dispositivo, l’utente dovrà provvedere con cavi di propria preferenza.

tvOS: la facilità di iOS sul televisore

Non solo novità hardware: i miglioramenti software si vedono anche dal nuovo sistema operativo, un taglio netto con il passato, con al centro usabilità e funzioni. Ribattezzato tvOS, il software abbandona il vecchio sfondo nero per assumere la gamma di colori tipica di iOS, conservandone anche l’impianto minimalista: layout bianco, con navigazione a pannelli, finestre in semitrasparenza e brevi, ma efficaci, animazioni.

La schermata di home si caratterizza per una divisione a due livelli: nella parte inferiore dello schermo, le icone principali del sistema operativo. Nella porzione superiore, invece, uno slideshow pronto ad animarsi con i contenuti principali dell’icona selezionata.

Di default, Apple TV comprende le icone di Movies di iTunes, per il download di film dall’apposito negozio Apple, quindi App Store, Fotografie, Musica, Ricerca, collegamento con il Computer e le Impostazioni. Verranno poi presentate le icone dei vari software scaricati da App Store, una lista pronta ad arricchirsi secondo gli usi dell’utente. Per orientarsi nel menu, basta scorrere le dita sul telecomando touch nella direzione desiderata, confermando con un clic sulla stessa.

Movies segue l’impianto tipico di iTunes Store: slideshow superiore, con titoli per categoria in quello inferiore. La barra in alto, invece, permette di scorrere tra Acquistati, Top Film, Generi, Suggerimenti e Cerca. App Store, di cui si parlerà più nel dettaglio nel paragrafo dedicato, segue la stessa suddivisione con le categorie Primo Piano, Classifiche, Acquistate e Cerca. Familiarità estrema con Foto, identico a iOS e OS X El Capitan, a cui si potrà però accedere solo attivando le funzioni iCloud per il proprio Apple ID. Stesso orientamento anche per Musica, dove la prima schermata mostra le funzionalità di Apple Music per chi volesse abbonarsi, quindi la Radio Beats 1, i brani disponibili per il proprio account, le Playlist e la ricerca. Computer, invece, permette di gestire i contenuti in condivisione con le funzioni In Famiglia di iOS.

Come già accennato, tutto è facilmente gestibile con l’Apple TV Remote: oltre alla superficie touch, il tasto Menu permette di tornare alle funzioni principali di ogni schermata, mentre Home riporta all’inizio, il tasto Siri avvia la ricerca, Play e Stop la riproduzione e, infine, “+” e “-” il volume. Quest’ultimo può essere modificato dalle Impostazioni, dove si può decidere se optare per il controllo da parte del set-top-box oppure del telecomando del televisore.

Ed è proprio Impostazioni una delle sezioni più ricche di Apple TV perché permette di personalizzarne ogni funzione in modo rapido e veloce. A partire dal collegamento al proprio Apple ID, necessario per il dispositivo, quest’ultimo attivabile tramite l’inserimento manuale o, più semplicemente, avvicinando al set-top-box un dispositivo già configurato e compatibile come iPhone 6 o iPhone 6s. In quest’ultimo caso, l’attivazione è immediata mentre scrivere con la tastiera a video usando il telecomando risulta alquanto tedioso.

Tra i menu presenti si elencano Generali, Account, Audio e Video, AirPlay, Telecomandi e dispositivi, App, Rete, Sistema e Metti in Stop. Quest’ultima funzione può essere raggiunta anche mantenendo per qualche secondo premuto il tasto Home. Inoltre, spegnendo la Apple TV anche il televisore si spegnerà.

App Store: un mondo di divertimento

L’abilitazione ad App Store, una caratteristica da anni caldeggiata dagli appassionati di Apple TV, è certamente la novità più di rilievo di questa edizione del set-top-box. Sono già molti, infatti, i software che possono essere scaricati sul proprio dispositivo, destinati ad aumentare nei prossimi tempi con la pubblicazione sempre più frequente di titoli dalle terze parti.

Chiunque avesse già dimestichezza con App Store su iOS non troverà grandi difficoltà a navigare nel negozio per Apple TV. Nella sezione Primo Piano, si trovano i titoli più gettonati o, comunque, scelti dallo staff Apple perché meritevoli di attenzione. Nella stessa schermata vi è poi una suddivisione orizzontale per categorie, con uno slideshow dedicato a Film e Programmi, i giochi da scoprire, le migliori nuove app e tanto altro ancora. In alternativa, è possibile navigare fra i titoli offerti tramite le canoniche Classifiche, prendere visione delle app Acquistate oppure compiere una ricerca manuale.

Le modalità di distribuzione, come facile intuire, sono le medesime di iOS: esistono titoli totalmente gratuiti e altri a pagamento. Inoltre ogni app potrà essere specifica per Apple TV oppure Universale: in questo caso, il download o l’acquisto sul set-top-box garantirà la stessa operazione anche sugli altri dispositivi iOS legati allo stesso Apple ID, il tutto senza costi aggiuntivi.

Sebbene il lancio sia stato recente, sono già diversi i titoli delle terze parti pubblicati. Tra i tanti, si elencano Netflix e YouTube per lo streaming video, Rayman Adventure e Beat Sport fra i giochi, quindi prodotti ben famosi come TripAdvisor, MeteoEarth, StarWalk, VSCO e molto altro ancora. Sono già diverse centinaia, infatti, i software sviluppati per il set-top-box con la Mela morsicata.

Giochi: il gaming di iOS giunge in salotto

Non si può recensire la nuova Apple TV senza prevedere un piccolo spazio per i giochi, un’altra delle grandi novità di questa versione. Di certo il set-top-box non può competere con le console di ultima generazione, come PlayStation 4 e Xbox One, tuttavia può risultare un ottimo compromesso per il casual gamer, il consumatore che preferisce l’intrattenimento tipico di iOS.

La prima considerazione da esporre è quella relativa al telecomando: grazie ad accelerometro e giroscopio di cui è dotato, l’Apple TV Remote diventa l’anima del divertimento. Lo si può impugnare per trasformarlo in una racchetta virtuale, magari collegando il bracciale di sicurezza in vendita separata, oppure tenerlo orizzontalmente fra le mani per sfruttarlo come un volante nelle gare automobilistiche.

Il dispositivo è altamente reattivo, poiché comunica con il set-top-box via Bluetooth, quindi non vi sono lag nell’esecuzione dei comandi a schermo.

Se si preferisse il classico joypad, invece, è possibile reperirne un esemplare di terze parti, purché certificato secondo le regole Mfi di Apple. La scelta deriva ovviamente dagli usi che si desidera fare: il telecomando è perfetto per i puzzle game, gli autorunner o i giochi d’intelligenza, mentre per sparatutto e simili è forse più indicato il classico joystick.

I titoli al momento disponibili ricalcano in gran parte i blockbuster già disponibili su iPhone, iPad e iPod Touch, con opportuni adattamenti di interfaccia. In genere, ogni gioco prevede un download iniziale inferiore ai 200 MB, con eventuali scaricamenti successivi durante il gameplay. A stupire è innanzitutto l’ottima resa grafica: nonostante si stia parlando di un processore nato per l’universo mobile, il sistema Metal libera grandi capacità di elaborazione, per dettagli chiari, fluidi e un numero di poligoni abbondante, che di certo non faranno troppo rimpiangere piattaforme più evolute. Titoli come Rayman Adventures e Asphalt 8, testati per questa recensione, fanno infatti scordare ci si trovi su un set-top-box di contenutissime dimensioni, garantendo la possibilità di numerose ore di divertimento.

Infine, una veloce nota sul multiplayer: al dispositivo possono essere connessi fino a quattro controller, tra joypad e telecomandi, per offrire la possibilità di divertirsi davanti alla TV in compagnia.

Video e streaming: alta qualità, senza stress

Altro punto di forza della nuova Apple TV è l’impegno profuso da Cupertino per garantire un’elevata qualità della riproduzione video, così come dello streaming, quest’ultimo pur sempre influenzato sia dalla velocità di banda a disposizione che dai formati video offerti dal provider.

L’attenzione alla bellezza visiva è immediatamente ravvisabile negli screensaver aerei inseriti da Apple nella piattaforma: dei video, scaricabili in automatico a cadenza fissa, di riprese naturalistiche in 1080p. La riproduzione è sempre fluida, così come la resa dei colori e del contrasto. Contrasto, quest’ultimo, regolabile anche dalle Impostazioni per adattarsi alle necessità di ogni utente, in relazione al televisore in possesso.

Di nota, invece, è la velocità con cui Apple TV riesce a raccogliere e visualizzare i contenuti video ospitati su server remoti. Netflix, ad esempio, offre una fluidità visiva e una rapidità di riproduzione da record, tanto che il film o la serie scelta non necessitano nemmeno del classico buffering. Lo stesso con YouTube, con il passaggio automatico al 1080p se le condizioni della banda disponibile lo permettono.

E, naturalmente, massimo della qualità anche per i film di iTunes, disponibili nel migliore rapporto tra peso del download e compressione a schermo. Grazie all’Apple TV Remote, inoltre, spostarsi da un punto all’altro della riproduzione è davvero facilissimo: basta muovere le dita sulla superficie touch per visualizzare sopra la barra di riproduzione una comoda finestra PIP, quindi giungere alla clip desiderata.

Siri: la grande assente

Sebbene sia stata presentata da Apple in pompa magna durante l’evento del settembre 2015, la versione italiana di Apple TV non dispone, almeno al momento, dell’assistente vocale Siri. Così come già annunciato da Cupertino, infatti, la feature è disponibile solo in otto nazioni, Stivale escluso.

Negli Stati Uniti, e nelle altre nazioni dove l’assistente vocale è abilitato, Siri facilita notevolmente l’interazione tra device e utente. Non si tratta, infatti, di un mero comando vocale, bensì di una gestione specifica per Apple TV: Siri può comprendere dal contesto cosa si stia cercando e agire di conseguenza. Ad esempio, l’utente può domandare di mostrare tutti i film con protagonista un certo attore e l’assistente scandaglierà i cataloghi di iTunes e di tutte le altre applicazioni video installate. In Italia, invece, queste ricerche sono manuali, tramite l’utilizzo di un tastierino virtuale a cui si accede dal telecomando, operazione non sempre fra le più comode.

A oggi, non è dato sapere con certezza se Siri verrà abilitata anche in Italia in un prossimo futuro. Al momento, sembra che Apple abbia voluto optare per una strategia conservativa, considerato come il modo con cui l’assistente operi su Apple TV sia molto diverso da quello di iOS. Dovendo cercare tra contenuti multimediali, infatti, la feature si trova a dover superare diversi ostacoli linguistici, tra cui la pronuncia, e deve essere pertanto istruita da Apple a dovere. L’esempio tipico portato dagli esperti è quello di Matthew McConaughey: la pronuncia italiana è estremamente diversa da quella anglofona.

Qualche dubbio sull’approdo tricolore di Siri lo desta anche il telecomando, sebbene conferme non siano pervenute da Apple. Le nazioni dove l’assistente è abilitata, infatti, godono del Siri TV Remote: esteticamente simile all’Apple TV Remote, prevede dei microfoni speciali per raccogliere la voce. L’Apple TV Remote, in attesa di eventuali teardown, potrebbe però esserne sprovvisto: un segnale dell’assenza, anche in futuro, proprio di Siri?

Verdetto

La nuova Apple TV è in vendita a un prezzo superiore rispetto alla soglia della precedente versione: 179 euro per il modello da 32 GB, 229 per quella da 64. Un aumento di listino che, tuttavia, sottolinea le grandi innovazioni di questo modello, giunto alla sua quarta versione e pronto a portare nuova linfa vitale al salotto.

Di pregio vi sono certamente la potenza, l’eleganza di tvOS, nonché l’interazione semplificata e al massimo della comodità garantita da Apple TV Remote.

Quest’ultimo, però, potrebbe apparire delicato rispetto agli usi tipici di un telecomando: tipicamente, il dispositivo più incline alle cadute all’interno delle abitazioni poiché spesso dimenticato avvolto nelle coperte o scivolato dal divano, il device rischia di infrangersi data la superficie in vetro.

Detto questo, Apple TV rimane la scelta di preferenza, rispetto a molte altre alternative sul mercato, per buoni target di consumatori. Innanzitutto gli appassionati di cinema e streaming, pronti a trovare in questo device il compagno di divertimento perfetto. Ma anche al casual gamer, quello desideroso di distrarsi per una decina di minuti, senza per forza lasciarsi andare ai complessi videogiochi delle console di ultima generazione

Chi non avesse particolari esigenze, ma volesse comunque estrare nel mondo dell’on-demand, farebbe bene a valutare anche l’acquisto della terza generazione di Apple TV, ora disponibile per soli 79 euro.

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