Apple Watch Series 2

Apple Watch Series 2 è finalmente waterproof e ha un GPS integrato, ideali per candidarsi a fitness tracker dell’anno, ma cos'altro è cambiato?

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il voto di Webnews  
Apple Watch Series 2 è finalmente waterproof e ha un GPS integrato, ideali per candidarsi a fitness tracker dell’anno, ma cos'altro è cambiato?

Apple Watch Series 2, in uscita già da questo autunno, si presenta al grande pubblico in una veste simile al precedente smartwatch della Mela – da non confondersi con Apple Watch Series 1, aggiornato rispetto al primo watch Apple ma con un prezzo paragonabile –  ma con nuove funzioni fra cui la corsa senza iPhone. Quella che segue è la recensione dell’Apple Watch Series 2 del modello con cassa da 42 mm in alluminio grigio siderale con cinturino in nylon intrecciato, ma è possibile sceglierlo al miglior prezzo per le proprie tasche fra le numerosissime combinazioni disponibili, fra cui il nuovissimo Apple Watch 2 Nike Edition.

Ad ogni modo, in molti si sono chiesti, all’incirca un anno fa, a cosa servisse l’Apple Watch, o più in generale uno smartwatch. Oggi gli smartwatch hanno fugato molti dei dubbi iniziali e, in particolare, Apple Watch ha dimostrato la propria utilità a chi lo ha acquistato e usato sinora.

Ma si sa, nulla è perfetto e tutto è perfettibile. Apple Watch aveva alcuni limiti di usabilità e un pacchetto di app ristretto quando si andava a testarne l’effettiva utilità. Ciononostante, i suoi utenti di lungo corso sanno bene una cosa: Apple Watch è tanto inutile quanto indispensabile. Una volta al polso, si dimostra il compagno ideale dell’iPhone, una scorciatoia utilissima per tante attività quotidiane.

Apple Watch Series 2 riparte da questo concetto, e da altri importanti aspetti positivi del suo predecessore, per cercare di offrire un’esperienza d’uso migliore e compiere un ulteriore passo in avanti verso la massima utilità ed efficacia di un wearable. Fondamentale in questo processo è stata la capacità di saper cogliere le richieste degli utenti e accettare le critiche, introducendo la resistenza all’acqua e un GPS integrato.

Apple Watch Series 2: prezzo

Chiaramente, il prezzo varia in funzione delle scelte fra dimensioni e materiale della cassa e composizione del cinturino: si parte dai €339 della versione da 38mm in alluminio con cinturino Sport (€369 da 42mm) fino ad arrivare ai €1469 della Watch Edition in ceramica (€1519 da 42mm) – il più caro al momento è il modello in acciaio inossidabile da 38mm con cinturino Double Manchette in pelle Swift color Étoupe di Hermès: ben €1769.

C’è anche un’inedita versione Nike+ con cinturino dedicato, da €439, il cui valore aggiunto dovrebbe essere rappresentato da un’app esclusiva per il fitness che non è però stata testata in questa occasione.

Apple Watch Series 2: caratteristiche

Sostanzialmente uguale al predecessore, quindi, l’Apple Watch Series 2 non convincerebbe i neo acquirenti o gli utenti che vogliono aggiornarsi all’ultima versione se non per un fattore estetico. A meno che il Watch 2 non abbia almeno un paio di assi nella manica.

Per sua fortuna, Apple ne ha diversi in grado di fare la differenza sebbene si notino poco e solo quando necessario. Il primo è la tanto attesa ed effettiva resistenza all’acqua: il nuovo smartwatch di Cupertino è stato infatti progettato per essere waterproof fino a 50m di profondità, che si tratti di acqua dolce o salata. Insomma, l’ideale per nuotare.

Non solo delle membrane interne bloccano l’ingresso dell’acqua: il Series 2 è dotato di un innovativo sistema automatico di espulsione dei liquidi basato sulla vibrazione delle casse. Inoltre, poiché capisce quando è immerso, lo smartwatch blocca lo schermo impedendone l’utilizzo – ma non la visualizzazione – onde evitare che l’acqua interferisca con la superficie touch elettro-conduttiva.

Apple Watch Series 2: funzioni

Il secondo asso nella manica è rappresentato dall’inclusione del GPS integrato (con Glonass), un grande assente della prima iterazione. Con questa aggiunta Apple Watch Series 2 colma il gap con altri dispositivi dedicati alla corsa perché solleva gli utenti che vogliono tener traccia delle distanze percorse dall’onere di dover portare con sé anche il telefono.

Nemmeno lo schermo sembra diverso. E in effetti è identico al precedente: 1,65 pollici OLED. Tuttavia cambia la sua luminosità, che ora raggiunge i 1000 nit, quindi più che sufficienti a garantire la piena visibilità anche sotto la luce diretta del sole. Inoltre, benché il Taptic Engine sia anch’esso invariato, la funzione Force Touch è stata aggiornata con la capacità di riconoscere diversi livelli di pressione, pertanto offrendo nuovi modi di interagire con le varie app proprio come avviene sull’iPhone.

Altro aspetto che si fa notare poco (se non facendo paragoni diretti in tempo reale con il precedente modello) è la presenza di un nuovo e più potente processore, denominato S2, che offre un miglioramento delle performance generali in ogni ambito d’uso.

Per il resto, non è certo se e quali migliorie siano state fatte ma l’impressione è che il volume e la chiarezza del vivavoce siano migliorati e che la vibrazione per le notifiche sia più gentile e gradevole sul polso.

Apple Watch Series 2: WatchOS 3

Il miglioramento delle perfomance non è solo merito del processore S2. Difatti il nuovo WatchOS 3 ha finalmente permesso agli sviluppatori di mantenere attive in background le app, garantendone quindi l’apertura istantanea quando richiamate in uso dall’utente.

Cosa non da poco, questa, a livello di performance ma anche utile a livello pratico: Apple ha infatti dato uno scopo più ampio al tasto laterale finora usato solo per richiamare l’agenda dei contatti (uno spreco) offrendo un elenco di accesso rapido (Dock) personalizzabile con le 10 app preferite. C’è anche una funzione SOS Emergenza, che si attiva tenendo premuto il medesimo tasto, per chiamare il 112 in caso di malore o altre necessità.

Il grosso delle funzionalità e delle impostazioni viene però gestito attraverso l’app dedicata su iPhone, Watch, che adesso appare più ricca e complessa, dato il maggiore livello di personalizzazione offerto, a partire da nuove Watch Face, tutte personalizzabili con le Complicazioni preferite, fino alla gestione e rimozione delle singole app.

L’interazione con Apple Watch 2 è anche più immediata. Oltre al già citato dock delle app preferite, si possono cambiare rapidamente le facce del telefono semplicemente scorrendo un dito lateralmente sullo schermo.

Purtroppo restano invariate alcune mancanze, come l’impossibilità di leggere direttamente su smartwatch i messaggi arrivati da Facebook Messenger e un generale senso di parziale incompletezza delle funzionalità che già affliggeva Apple Watch.

Apple Watch Series 2: corsa senza iPhone

Sì, perché non è un segreto che, per quanto le funzionalità possano essersi evolute in un anno, il principale obiettivo dell’Apple Watch Series 2 è il fitness. È qui che il nuovo orologio morsicato fa la differenza, nonostante alcune pecche.

Del GPS si è già detto, ma val la pena approfondire un po’. Ad esempio, è interessante sapere che nei test condotti l’accuratezza si è rivelata molto buona. Inoltre, in caso di temporanea perdita del segnale, l’orologio sfrutta l’accelerometro per simulare la distanza percorsa nel frattempo. Unica pecca, l’assenza di un’indicazione a schermo dello stato del fix con i satelliti.

La nuova generazione ritrova il medesimo sistema ottico per il monitoraggio del battito cardiaco, con annessi pregi e difetti: se l’orologio è ben stretto sul polso, la frequenza cardiaca viene calcolata accuratamente, ma con un po’ di sudore o con il cinturino lento il calcolo diventa un po’ approssimativo.

Ovviamente, non c’è solo la corsa. Poiché water resistant, Apple Watch 2 è adesso in grado di monitorare le sessioni di nuoto con una certa precisione, registrando anche la spinta delle braccia e il cambio di direzione. Poi non mancano le soluzioni per gli appassionati di bici e dello sport indoor.

In realtà c’è ancora un ampio margine di miglioramento, ma il primo passo per gestire correttamente svariate attività sportive e assistere l’utente con un programma di training è stato fatto.

Fra le altre novità, si segnala la possibilità di condividere i propri traguardi con gli amici, una funzione Respiro che, come Alzati, rammenta ciclicamente di prendersi un attimo per respirare regolarmente, e la capacità di riconoscere se un utente cammina o si sposta su sedia a rotelle.

Apple Watch Series 2: design

Apple Watch Series 2 è esteticamente identico al predecessore, sebbene sia 1 mm più spesso (ma chi se ne accorge?). La sua forma squadrata può piacere o non piacere, ma Apple crede fortemente in questo formato, forse per una questione di usabilità dell’interfaccia (e avendo visto diversi altri smartwatch con schermo tondo, è difficile darle torto).

Il vetro incurvato verso i bordi è anch’esso invariato, mantenendo la migliore esperienza d’uso nell’utilizzo dell’interfaccia poiché agevola lo scorrimento delle dita. Anche la corona e il tasto sul lato destro sono invariati, così come microfono e altoparlante su quello sinistro.

Apple Watch 2 è stato altresì confermato nelle due dimensioni precedenti: 38mm e 42mm. I materiali vedono anch’essi la conferma della versione in alluminio (nelle colorazioni oro, oro rosa, argento e grigio siderale) o in acciaio inossidabile (acciaio e nero siderale) ma sparisce – almeno per il momento – la versione in puro oro, sostituita da un’affascinante e candida cassa in ceramica denominata Watch Edition. Quest’ultima, ben più costosa delle altre versioni, è stata realizzata con un processo di cottura ad altissime temperature che ne garantisce una resistenza a urti e graffi quattro volte superiore a quella dell’acciaio.

Nell’insieme, costruzione, materiali, schermo e tasti di tutte le versioni conferiscono all’Apple Watch Serie 2 la resistenza e l’appeal tipici dei prodotti di fascia alta. Lo stile è appagato da una gamma ancor più ampia di cinturini fra cui scegliere, in una varietà di colori, da quelli in gomma dedicati allo sport, a quelli in nylon intrecciato, fino alle versioni più costose in pelle (nuovamente firmate Hermès) e in maglia metallica.

Apple Watch Series 2: autonomia

Il vecchio Apple Watch aveva un’autonomia limitata: con un uso base delle funzioni (principalmente notifiche) era comunque necessario lasciarlo in carica a fine giornata per non ritrovarsi con uno scarso 25% residuo il mattino dopo. Il Series 2, invece, può resistere quasi tre giorni in questo modo.

Ovviamente il discorso cambia in proporzione all’impiego. La principale causa di consumo è il GPS: 4 ore di spostamenti (che sia a piedi o in macchina) prosciugano circa il 50% della batteria. Se si aggiunge il monitoraggio del battito cardiaco, il consumo incrementa di un altro 20% circa nello stesso arco temporale.

Se poi si vuol sfruttare lo storage dedicato all’audio (si possono registrare circa 400 brani direttamente su Apple Watch 2) trasmettendo la musica via Bluetooth a delle cuffie compatibili, in 4 ore si arriva pressappoco a un residuo del 20% di batteria.

Va sottolineato che, quando l’orologio è collegato all’iPhone, il GPS integrato si disattiva automaticamente, a tutto vantaggio dell’autonomia.

Queste misurazioni sono solo una stima estrapolata da diverse condizioni di utilizzo ma, sebbene non rappresentino un valore assoluto, danno comunque una chiara indicazione di quanto anche l’autonomia sia migliorata nel Series 2.

Apple Watch Series 2: opinioni

Apple Watch Series 2 mantiene due promesse importanti: conserva il primato del suo predecessore come miglior smartwatch sul mercato e, al contempo, lo supera aggiungendo funzioni doverose come l’impermeabilità e il GPS integrato. Inoltre è anche più veloce e maggiormente personalizzabile.

Peccato che il costo rimanga per molti proibitivo, relegandone l’acquisto a un mero discorso di passione per il fitness o per la tecnologia. I primi lo apprezzeranno come fitness tracker evoluto (e futuro personal trainer), i secondi come tecno-orpello con cui sostituire lo smartphone in alcuni casi.

Insomma, l’effettiva utilità di uno smartwatch rimane tuttora vaga. Tuttavia Apple Watch Series 2 riesce in qualcosa in cui altri smartwatch non sono riusciti: come il vecchio Watch, una volta al polso diventa inutilmente indispensabile, e stavolta lo fa anche meglio.

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