Con la quinta declinazione dell’Apple Watch, l’azienda di Cupertino continua nel lavoro di rafforzamento della propria “visione" di smartwatch, una categoria di dispositivi che, appena tre anni fa, aveva una natura più che indefinita. E la visione di Apple è anche quella che sarà la visione dell’intera categoria, vista la predominanza che l’Apple Watch ha nelle classifiche di vendita e nel gradimento degli utenti.
Le direzioni sono, almeno fino ad oggi, piuttosto nette e sono due: fitness e salute. Versione dopo versione, lo smartwatch della Apple arricchisce le capacità di monitorare le attività sportive, suggerire comportamenti salutari, analizzare pulsazioni, calcolare calorie. E lo fa sempre meglio.
Abbiamo provato per qualche settimana Apple Watch Series 5 (a fondo articolo le caratteristiche tecniche) nella sua versione con cassa in alluminio da 44 mm e SIM virtuale e la principale impressione che abbiamo avuto è che sia, nonostante abbia solo 5 anni, un dispositivo che ha già raggiunto completezza e maturità.
Lo smartwatch è passato da un corollario di un iPhone com’era nelle prime versioni, ad un device autonomo, con funzionalità uniche e specifiche: nato come dispositivo di comunicazione, ha messo nel tempo chiamate e messaggi in secondo piano per concentrarsi su capacità che solo un dispositivo al polso può abilitare.
Nuove funzionalità
Letto in questa prospettiva, il nuovo Apple Watch Series 5 fa più o meno le stesse cose del precedente Series 4, ma le fa meglio e aggiungendo alcune novità. La principale riguarda lo schermo, che in Apple Watch Series 5 non si spegne mai. Fino alla versione precedente, per consumare meno batteria, lo schermo dello smartwatch veniva oscurato quando i sensori rilevavano uno stato “a riposo”. Per riattivarlo bisognava o ruotare il polso in modo da attivare i rilevatori di movimento oppure toccare lo schermo o uno dei due pulsanti laterali. Lo schermo del nuovo Series 5 resta invece (parzialmente) illuminato anche durante lo stato di riposo, permettendo di leggere le informazioni rilevanti del quadrante:
La soluzione rende molto più comodo leggere le informazioni dei quadranti (ora, condizioni meteo, attività), e non influisce sulla durata della batteria, che ha continuato a garantire, nelle nostre prove, una piena giornata di utilizzo, anche in presenza di attività sportive. Per ottenere questo risultato, Apple ha reingegnerizzato il display OLED dello smartwatch che ora, tra le altre cose, può ridurre la frequenza d’aggiornamento così da non consumare energia quando non necessaria.
Nel Watch, come in nessun altro dispositivo Apple, hardware e software cooperano in modo strettissimo: i sensori registrano movimenti, pulsazioni, spostamenti; le app elaborano i dati e li rendono utili. Abbiamo dunque apprezzato la nuova app Rumore che monitora, attraverso il microfono, il livello di rumore dell’ambiente in cui ci si trova e notifica l’utente in caso di ambienti troppo rumorosi. Lo scopo è quello di prevenire danni permanenti all’udito dovuti all’esposizione “ripetuta e prolungata” a suoni superiori agli 80 decibel. Assieme all’app dedicata alla misurazione del battito cardiaco e a quella, altrettanto nuova, dedicata all’analisi del ciclo mestruale delle donne, anche l’app Rumore fa parte di un ampio programma di studi medici che Apple sta conducendo negli Stati Uniti.
Entrambe le app, come del resto molte di quelle native, possono essere rimosse: basta visualizzare la modalità griglia, premere a lungo su una delle icone e premere il piccolo pulsante X che si trova lungo il bordo dell’icona.
Chi ha la passione delle avventure in montagna troverà utile l’introduzione dell’app Bussola che mostra, oltre all’indicazione del nord magnetico (o geografico, se configurato dalle impostazioni) indica l’altitudine ottenuta dal barometro (già presente in Series 4) e da una combinazione di altri dati, oltre che latitudine, longitudine e inclinazione. L’app consente anche di impostare l’orientamento sulla corona dei gradi in modo da indicare il percorso ideale da seguire durante l’escursione.
In tema di sicurezza, da questa versione è possibile avviare chiamate di emergenza direttamente dallo smartwatch in (quasi) tutti i paesi del mondo. La funzionalità si chiama SOS emergenze ed è attivabile, sin dal Series 3, tenendo premuto a lungo il tasto laterale dell’orologio. Le chiamate di emergenza internazionali hanno però alcune limitazioni: lo smartwatch né segnala la posizione, né notifica i propri contatti, cosa che avviene invece quando la funzione viene attivata nel proprio paese.
Dal punto di vista dei materiali, oltre a nuovi colori, nuovi cinturini e nuove combinazioni per i modelli Hermès e Nike, la Series 5 viene venduta, nel suo modello con capacità cellulare, anche in titanio.
Il software, la sesta versione di watchOS, si rileva sempre più consistente. Sebbene siamo convinti che possa essere migliorato in diversi aspetti – noi, per dire, continuiamo a confondere le azioni dei pulsanti laterali anche dopo mesi di utilizzo quotidiano –, ci troviamo di fronte allo stato dell’arte dei software per smartwatch: dai puntuali suggerimenti automatici in occasione di allenamenti, camminate, corse alle capacità di analizzare le attività in corso (riesce a riconoscere, per dire, se si nuota a rana o stile libero), a tutte le informazioni mediche che vengono rilevate quotidianamente (dalle calorie consumate, al battito cardiaco ecc).
Non mancano le novità: in WatchOS 6 Apple ha aggiunto allo smartwatch l’App Store, così da acquistare o scaricare applicazioni specifiche per Apple Watch e, in molti casi, utilizzarle senza dover fare affidamento all’iPhone; Siri è in grado di aprire pagine Web (prima si potevano navigare a partire da link ricevuti via email o messaggio); ci sono le nuove app native Calcolatrice e Memo vocali.
In questa release Apple ha anche potenziato tutti gli aspetti del sistema operativo che permettono di creare app indipendenti, ossia applicazioni che possono essere usate solo dall’Apple Watch, senza dover avere vicino un iPhone. Tra questi aspetti spicca la possibilità di riprodurre musica, stazioni radio e podcast in streaming, senza prima doverli sincronizzare. Ci si aspetta, speriamo presto, una versione di Spotify per lo smartwatch che funzioni anche senza iPhone.
Il prezzo è alto e non sappiamo dire se adeguato ad un dispositivo del genere: è comunque certo che tra il Series 3 (venduto al lancio a 379 €) e il Series 5 le differenze sono sensibili. La base (cassa in alluminio piccola, senza SIM virtuale) parte da 459 €; la versione che abbiamo provato noi (cassa in alluminio grande, con SIM virtuale) costa 589 €. Prezzi più alti per le versioni in acciaio (da 759 €), in titanio (da 859 €) e ceramica (1.409 €). La versione di lusso firmata Hermès parte da 1.369 €. In commercio Apple ha lasciato la vecchia Series 3 (da 239 €) che però ha dimensioni di cassa inferiori e un comparto di sensori meno completo.
Tabella comparativa (↑)
Specifiche | Series 5 | Series 4 | Series 3 |
---|---|---|---|
Cassa | 44 mm / 40 mm | 44 mm / 40 mm | 42 mm / 38 mm |
Display | LTPO OLED (II gen.) | LTPO OLED | OLED |
Risoluzione | 448×368 / 394×324 | 448×368 / 394×324 | 390×312 / 340×272 |
Processore | S5 dual-core | S4 dual-core | S3 dual-core |
Case | Alluminio, acciaio, titanio, ceramica | Alluminio, acciaio | Alluminio |
Memoria | 32 GB | 16 GB | 8 GB |
Sensori | Accelerometro, giroscopio, barometro, busssola, cardiofrequenzimetro ottico ed elettrico (II gen.) | Accelerometro, giroscopio, barometro, cardiofrequenzimetro ottico ed elettrico | Accelerometro, giroscopio, barometro, cardiofrequenzimetro ottico |
SIM | eSim | eSIM | – |
Peso | 48 g | 48 g | 52,8 g |
Prezzo* (da) | 459 € | 439 € | 379 € |
*Prezzo al lancio