Smartphone
Il World Mobile Congress di Barcellona è stato lo scenario dove Asus ha svelato il tanto atteso PadFone, un dispositivo ibrido 3-in-1, con uno smartphone che s’inserisce in un tablet più grande, PadFone Station, con quest’ultimo che ha la possibilità di essere ancorato a una base con tastiera estesa, chiamata PadFone Station Dock.
Asus PadFone rappresenta per l’azienda taiwanese il ritorno al mondo della telefonia, con uno smartphone che sfoggia un brillante schermo Super AMOLED da 4,3″ e un potente processore Qualcom Snapdragon S4 da 1,5 gigahertz.
Si tratta di uno smartphone dalle dimensioni generose, con una costruzione solida e una finitura posteriore a texture che mantiene il “family feeling” nel design con il fratello maggiore Transformer Prime. Maneggiare l’Asus PadFone trasmette una sensazione di grande solidità, ma se vi piacciono i telefoni più compatti e maneggevoli, questo non fa per voi…
Sul retro dello smartphone fa bella mostra di sé la capace fotocamera, con processore d’immagini Fuji, risoluzione da 8 megapixel, lente a cinque elementi molto luminosa (f:2,2). Siamo riusciti a scattare immagini di qualità anche in difficili condizioni d’illuminazione, con una buona resa complessiva, grazie anche al flash LED integrato. Sul lato anteriore troviamo una seconda fotocamera per le videochiamate con risoluzione “solo” VGA.
La connettività è quella che ci si aspetta su un dispositivo di questa classe, a parte l’assenza della tecnologia NFC: supporta reti Quad Band e UMTS/HSPA+, Bluetooth 4.0 e Wi-Fi.
Come si aspetterebbe da un dispositivo appena immesso sul mercato, lo schermo AMOLED sfoggia una risoluzione elevata pari a 540×960 pixel, con una resa soddisfacente per fedeltà dei colori e luminosità. La riproduzione di fotografie e clip video è una gioia per gli occhi, ma queste necessità sono soddisfatte al meglio altrove.
Infatti, lo schermo dell’unità principale, il tablet PadFone Station, è quello più indicato per questi compiti, e non solo.
Tablet
Il PadFone Station dell’Asus PadFone è un tablet con schermo da 10,1″, con una struttura assimilabile a quella del Transformer Pad, a parte lo smartphone integrato. Il PadFone Station si anima solo quando si apre lo sportello sul retro e si fa scorrere lo smartphone al suo interno, risvegliandosi in pochi secondi come un moderno tablet, basato su sistema operativo Android Ice Cream Sandwich.
Lo schermo multitouch capacitivo, da 1.280×800 pixel con protezione Corning Gorilla Glass, brilla per dettagli e profondità dei colori; non abbiamo notato alcun ritardo nella navigazione tra le schermate, nell’apertura delle applicazioni o nella gestione del multitasking, segno che l’Asus PadFone inserito sul retro ha la potenza necessaria per muovere anche il tablet.
Infatti, con l’Asus PadFone agganciato sul retro e guardando il PadFone Station dal davanti, è praticamente impossibile capire che questo tablet da 10,1″ sia alimentato dal primo. Dobbiamo, però, sottolineare come al PadFone Station manchi la vivacità del Transformer Prime (dovuta soprattutto alla CPU quad-core), ciononostante si colloca sul mercato come uno dei migliori tablet Android mossi da processore dual-core.
Bisogna dunque rendere merito ad Asus per aver implementato con efficacia l’idea PadFone 3-in-1, con la trasformazione da telefono a tablet, che avviene senza soluzione di continuità, e con le operazioni di aggancio e sgancio che hanno funzionato sempre senza intoppi nella nostra prova. Abbiamo inserito lo smartphone in varie modalità di funzionamento e con vari programmi aperti, compresa la riproduzione di un video, con una transizione pressoché immediata dallo schermo del primo a quello del tablet.
Inoltre, quando il PadFone è connesso alla PadFone Station, quest’ultima può utilizzare la connessione 3G del primo per l’accesso a Internet, permettendo così di avere una sola SIM per entrambi i dispositivi, offrendo anche un evidente risparmio dei costi legati alla possibilità di avere un solo piano dati.
Altro elemento condiviso è la fotocamera principale del PadFone che rimane attiva fungendo da obbiettivo posteriore del tablet, mentre sul lato frontale ne troviamo un’altra da 1,3 megapixel, più indicata per le videochiamate rispetto a quella dello smartphone.
Stilo e Netbook
Asus PadFone si accompagna a una serie di accessori originali e innovativi, come lo Stylus Headset, utilizzabile quando si è in configurazione PadFone Station come stilo per disegnare o scrivere o come auricolare Bluetooth per rispondere alle chiamate in arrivo, senza dover rimuovere il telefono dalla parte posteriore o tenere goffamente l’unità vicina all’orecchio.
Possiamo tranquillamente definire il PadFone Stylys Headset la classica ciliegina sulla torta: è molto preciso nel disegno e nella scrittura, oltre che nelle comuni operazioni touch, ma soprattutto comodo come auricolare.
Allo stesso modo, la PadFone Station Dock aggiunge all’Asus PadFone una tastiera con docking che consente di estendere l’utilizzo del PadFone fino a quello di un comune netbook.
Così si soddisfano le necessità degli utenti più esigenti, soprattutto per massimizzare la produttività personale. La base comprende due porte USB, uno slot per schede di memoria multiformato e una provvidenziale batteria che moltiplica sia l’autonomia del tablet sia del PadFone in termini di ore di conversazione.
Prezzo
Un ecosistema come quello dell’Asus PadFone può sicuramente incrementare esponenzialmente le possibilità di uno smartphone, partendo dall’ampio schermo del tablet per arrivare alla trasformazione completa in netbook, scegliendo fra tre fattori di forma differenti secondo le diverse e crescenti esigenze. Il beneficio principale è poter mantenere i dati in un unico dispositivo, il PadFone, senza alcuna necessità di sincronizzazione di file o informazioni, facendone una soluzione brillante e funzionale per la produttività personale più che per l’intrattenimento o il gaming mobile, per cui ci sono dispositivi più capaci e prestanti.
Di contro, ci sono, a nostro parere, alcuni inconvenienti: il prezzo per il sistema 3-in-1 completo; il peso complessivo di circa 850 gr per il tablet; le limitazioni di un sistema dual-core in fatto di potenza di calcolo rispetto a un più capace quad-core per i tipici compiti di creazione – e non solo di fruizione – dei contenuti in modalità netbook, oltre alla limitata capacità di memorizzazione sempre riferita a quest’ultima configurazione.
Asus PadFone sarà disponibile da maggio con lo smartphone in configurazione da 32 GB, in bundle con PadFone Station e PadFone Stylus Headset al prezzo consigliato di 699 euro; il PadFone Station Dock sarà venduta a parte al prezzo di 149 euro. Il prodotto sarà commercializzato anche tramite i principali operatori telefonici con abbonamento che includerà un piano dati dedicato.