ASUS ZenFone Max

Presentato la scorsa estate, Asus ZenFone Max si propone come un phablet Android dalla straordinaria autonomia, ma dalle prestazioni poco convincenti.

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il voto di Webnews  
Presentato la scorsa estate, Asus ZenFone Max si propone come un phablet Android dalla straordinaria autonomia, ma dalle prestazioni poco convincenti.

Design

Asus ZenFone Max è grande, ma non troppo: 156 x 77,5 x 10,6 mm. Il grip in mano è saldo, non c’è rischio che scivoli, e la banda zigrinata lucida nella parte inferiore dona un aspetto quasi premium all’intera struttura anteriore.

La back cover è veramente molto difficile da staccare – ci sono più di 10 ganci e 2 punti di leva – ma almeno questo assicura una robustezza notevole all’intera struttura, testimoniata anche dall’importante peso (202 grammi), comunque in linea con smartphone top di gamma con le stesse dimensioni.

Nel complesso, non si può parlare di uno smartphone costituito da materiali premium, ma neanche di un “pezzo di plastica”.

Scheda tecnica

La dotazione hardware di ZenFone Max è invece di tutto rispetto: chip Snapdragon 410 – quad-core Cortex-A53 – da 1.22 GHz con GPU Adreno 306, 2 GB di RAM e 8 o 16 GB di storage, con slot per microSD fino a 64 GB.

Il display è un pannello IPS da 5.5 pollici “solo” HD, con risoluzione da 720 x 1280 pixel per 267 ppi – allo scopo di caricare ancora di meno la CPU e limitare il consumo della batteria – ricoperto da Corning Gorilla Glass 4.

Le connessioni senza fili sono in linea con gli altri terminali nella stessa fascia di mercato: è un Dual SIM, Dual Standby (microSIM) con Wi-Fi b/g/n, Wi-Fi Direct, Bluetooth 4.0, A-GPS con GLONASS, e slot microUSB 2.0 per la ricarica e il supporto all’USB On-The-Go.

Zen UI

Il sistema operativo preinstallato è Android 5.0.2 con interfaccia Zen UI v2.2, non esattamente una versione stock di Android. Ci sono circa 30 applicazioni, oltre alle normali applicazioni Telefono, Messaggi, Orologio e Contatti. Di conseguenza, l’interfaccia è piena di elementi, troppo piena, e ci sono anche toggle, widget. Tanta abbondanza contribuisce a intasare la memoria.

Asus ZenFone Max risulta infatti lento, macchinoso perfino per navigare fra le impostazioni e per scrivere un messaggio. La tastiera proprietaria è difficile da usare, bisogna forzatamente ripiegare sulla originale Google o sulla già collaudata SwiftKey.

Dopo queste considerazioni, si ritiene doveroso consigliare l’installazione del launcher di Google e la disinstallazione, per quanto possibile, delle app della famiglia Zen. Dopo l’installazione del launcher di Google e un riavvio del dispositivo, il sistema è nettamente più veloce: nell’apertura delle app, nella gestione del multitasking e in generale in tutto il sistema operativo.

Si sono tuttavia riscontrati alcuni problemi non di poco conto durante la canonica settimana di test: la connessione Bluetooth con il Jawbone UP3, per sincronizzare l’attività fisica registrata con il fitness tracker sull’app UP, è stata scadente: nessun aggiornamento delle attività in background, lunghissimi tempi di caricamento (fino a 10 minuti per la ricerca del dispositivo), sincronizzazione lentissima e funzionamento intermittente del segnale GPS in combinazione con le app di navigazione stradale (nello specifico Google Maps e Waze).

Molto probabilmente questi problemi sono di natura software, dato che il Bluetooth è alla versione 4.0 e il GPS supporta anche il GLONASS e la triangolazione cellulare, come la maggior parte degli smartphone. Altra ipotesi è che i chip utilizzati sull’unità di prova fossero difettosi, ma non c’è modo di verificarlo.

Per quanto riguarda i test sulla rete cellulare, la ricezione è molto buona: non cade mai la linea e l’audio in chiamata è molto buono, ma in vivavoce è bassissimo: è proprio lo speaker che riproduce suoni a un volume molto basso, anche per la riproduzione musicale.

Fotocamera

Non ci si possono aspettare miracoli. Sebbene il sensore posteriore del Asus ZenFone Max sia da ben 13 megapixel e quello anteriore da 5 MP – entrambi con apertura focale f/2.0 – le foto e i video non sono granché.

Le foto sono sgranate, piene di rumore anche in condizioni di normale luminosità naturale; la registrazione video è solo sufficiente, nonostante possa essere anche con risoluzione Full HD 1080p a 30 fps. Inoltre l’audio viene catturato con un livello molto basso di volume e.

Non c’è molto altro da dire, se non che con lo stesso prezzo e nella stessa fascia di mercato, si possono trovare smartphone con capacità fotografiche nettamente migliori.

5000 mAh

ZenFone Max ha una batteria enorme, dalla capacità di ben 5000 mAh, che garantisce la copertura completa e senza problemi di una giornata lavorativa con utilizzo intenso. Nei test effettuati, caratterizzati da circa due ore e mezza di navigazione con Waze, circa un’ora di chiamate Whatsapp o vocali, una su Facebook e altre app di terze parti, risulta un consumo dello schermo giornaliero di più di 4 ore, a fronte di un consumo di circa la metà della carica.

In proiezione, è quindi possibile affermare con assoluta certezza che questo smartphone assicura fino a due giorni di standby con utilizzo intenso, e quindi fino a quasi 5 giorni di stanbdy con utilizzo medio-basso.

Tutti i test sono stati effettuati con Wi-Fi e 4G sempre accesi, una sola SIM attiva, GPS ad alta precisione e connessione Bluetooth con Jawbone UP3. Un risultato, dunque, davvero eccellente, che colloca lo ZenFone Max in alto nella classifica per autonomia in rapporto al prezzo.

Giudizio

ZenFone Max è classificabile come un discreto smartphone dalla straordinaria autonomia. Durante la vita di tutti i giorni, il sistema è più o meno fluido e non si impunta quasi mai.

Di contro, la fotocamera è scadente, le dimensioni sono molto generose, soprattutto lo spessore. Tuttavia, per meno di €250, è un dispositivo da tenere in alta considerazione, se non si usa il telefono come macchina fotografica.

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