EOS 100D: sfida alle mirrorless
Il mercato delle fotocamere con obiettivi intercambiabili si è evoluto in modo significativo nel corso degli ultimi due anni. Dove una volta la reflex digitale era la regina indiscussa, seppur ingombrante, ora le più piccole mirrorless stanno facendo progressi significativi nel tentare di sottrarle scettro e corona. Canon non è stata a guardare e, sebbene sia entrata per ultima nel mondo mirrorless con la EOS M, ora ha introdotto anche questa EOS 100D, una vera sorpresa nel mondo reflex tradizionale.
Infatti, la Canon EOS 100D si configura come la reflex digitale più piccola e leggera al mondo, con dimensioni inferiori del 25% rispetto la EOS 700D, rispetto alla quale è anche il 28% più leggera (circa 400 g per il solo corpo, con batteria e scheda di memoria).
Anche se è molto più piccola rispetto alla maggior parte delle altre reflex digitali Canon, la EOS 100D conserva ancora il supporto standard Canon EF-S per le lenti, che la rende compatibile con la vasta gamma di ottiche disponibili. Naturalmente, a differenza degli obiettivi per fotocamere mirrorless, questi rimangono più voluminosi, quindi non ci si deve aspettare di trovarvi in mano un sistema complessivamente più compatto solo perché il corpo macchina è stato rimpicciolito, ma certamente si avverte la differenza in termini di peso.
Diversamente dalla Canon EOS M, lo stile della Canon EOS 100D è quello tipico delle reflex, anche se la maggior parte dell’elettronica interna è stata ridimensionata. Fa eccezione il sensore, che rimane in formato APS-C da 18 megapixel, sebbene il modulo che lo contiene sia stato compattato per adattarsi all’interno di un corpo più piccolo. Canon afferma che il sensore è completamente nuovo, capace di performance analoghe alla EOS 700D.
Il sistema AF è ibrido, di seconda generazione, come sulla mirrorless EOS M, e sfrutta la rilevazione di fase, che aiuta soprattutto nella ripresa video o negli scatti con Live View attivato. Questi punti autofocus coprono circa l’80% della superficie del sensore, portando a una maggiore precisione nella messa a fuoco nel complesso.
Canon EOS 100D: design ergonomico (↑)
La prima cosa che si nota sulla Canon EOS 100D, se non era ancora chiaro, è la sua dimensione. Rispetto ad altre fotocamere reflex entry-level, con prezzo assimilabile, è davvero molto piccola, con un corpo che ricorda, per ingombro, la mirrorless Panasonic Lumix G5.
Detto questo, nonostante le piccole dimensioni, la disposizione dei pulsanti è votata alla massima ergonomia, e difatti non è mai scomoda da usare. La presa è ben studiata, la fa sentire sicura in mano anche quando si scatta con una mano sola. Si accede alla maggior parte dei pulsanti con il pollice e chi già usa una reflex Canon si troverà a proprio agio.
Il selettore delle modalità di scatto è nella posizione in cui ce lo aspettiamo, permette di passare rapidamente tra i vari automatismi tradizionali – automatico, priorità di apertura o dell’otturatore, completamente manuale – oltre a quella Creative Auto, che viene in aiuto ai fotografi principianti: abilita l’accesso a una serie di effetti (miniatura, toy camera, ecc.), ciascuno personalizzabile, così da liberare facilmente la propria creatività con effetti di sicuro impatto (la Canon EOS 100D permette anche di acquisire un’immagine con filtro e una senza, così da scegliere la preferita).
Anche sulla piccola EOS 100D l’accesso alla registrazione di clip video Full HD avviene tramite il selettore dedicato, con un accesso rapido e facile.
Come ci si potrebbe aspettare, troviamo meno pulsanti sul retro della fotocamera, ovvero quelli utili per accedere direttamente ad alcune impostazioni chiave. Tuttavia questa carenza è mitigata dal pulsante per l’accesso al menu di scelta rapida, utile per scorrere tra i parametri più utilizzati come, ad esempio, il bilanciamento del bianco o la compensazione dell’esposizione. Possiamo utilizzare una combinazione di tasti freccia e di ghiera presente sulla parte frontale, per applicare modifiche oppure una combinazione tra quest’ultima e lo schermo touch.
Lo schermo touch (3”, 1 megapixel) sta diventando sempre più comune sulle fotocamere, una scelta apprezzabile perché agevola e velocizza il controllo e la visualizzazione delle immagini, permettendo di scorrerle rapidamente (swipe) e ingrandirle (pinch-to-zoom). Durante le riprese con Live View abilitato, possiamo usare lo schermo touch anche per modificare il punto di messa a fuoco o attivare il pulsante di scatto, possibilità particolarmente utile quando registriamo video o usiamo la fotocamera in una posizione scomoda.
Uno degli aspetti più piacevoli del design della Canon EOS 100D è che, se non amiamo il controllo con il touchscreen, non è necessario usarlo. In sostanza, è un comodo plus più che una reale necessità.
Per finire, anche il menu principale è magnificamente organizzato, come da tradizione Canon, in tre aree principali: opzioni di scatto, di riproduzione e generali.
EOS 100D: scatto creativo
Purtroppo, l’ergonomia dei comandi della Canon EOS 100D non è perfetta: si nota, soprattutto, quando dobbiamo accedere alla serie di filtri digitali. Durante la ripresa, nella maggior parte delle modalità, come nella priorità di apertura ad esempio, è possibile usarli solo quando è attivato il Live View, accedendovi dal menu di scelta rapida.
È anche impossibile usarli quando si scatta in RAW, dovendo passare al formato JPEG prima di avviare la procedura di selezione. Meglio accedere ai filtri dalla modalità Creative Auto, anche se con questa si perde il controllo su alcuni parametri fondamentali, come la velocità dell’otturatore.
La Canon EOS 100D dispone anche di una serie di Picture Style, tra cui Paesaggio e Monocromatico. L’accesso è più immediato e agevole rispetto ai filtri creativi perché sono attivabili dal menu di scelta rapida, ma soprattutto sono utilizzabili anche negli scatti in RAW e nelle modalità di scatto tradizionali.
Canon ha anche incluso tre modalità di scatto personalizzabili da parte dell’utente, utili se si vuole creare il proprio stile, come ad esempio bianco e nero ad altro contrasto.
EOS 100D: scheda tecnica e prestazioni (↑)
L’utilizzo sul campo della Canon EOS 100D ci ha portato molte sorprese, e tutte positive. Gli iniziali dubbi sulla capacità di questa reflex compattissima e leggerissima sono immediatamente dissipati sin dai primi scatti. Il sensore Live CMOS da 18 milioni di pixel cattura immagini dal dettaglio elevatissimo, soprattutto alle sensibilità più basse.
Anche la riproduzione dei colori è eccellente, reali e vibranti senza eccedere in un’innaturale saturazione e, sperimentando i vari stili di fotografia – ritratto, panorama, street photography, still life, macro, ecc. –, dà comunque la possibilità di agire su vari parametri (saturazione, contrasto, nitidezza, ecc.), per esaltare l’effetto finale, se necessario.
Il bilanciamento automatico del bianco fa un buon lavoro nella maggior parte delle situazioni, anche se tende a ricreare una scena fredda in presenza di luce artificiale. Con illuminazione naturale (piena luce, nuvoloso, cielo coperto), invece, i risultati sono accettabili.
Anche la misurazione dell’esposizione lavora in modo egregio nella Canon EOS 100D, producendo esposizioni bilanciate nella maggior parte delle situazioni. Tuttavia, nel caso di scene ad alto contrasto, andrà in crisi, tendendo a sovra o sotto esporre secondo la luminosità del soggetto catturato dal punto di autofocus attivo. Anche passando alla modalità Spot, il risultato non cambia più di tanto rispetto alla classica Centro pesato, essendo questa impostazione piuttosto conservativa.
Il rapporto segnale-rumore è elevato, anche a una sensibilità media come ISO 400 ritroviamo un sacco di dettagli, con una scena poco disturbata; salendo alla soglia più critica di ISO 1.600, la quantità di rumore, sia di luminanza sia di crominanza, non sale particolarmente, non disturbando ad esempio se si utilizzeranno le foto per il Web. Se, invece, si pensa alla stampa o al ritaglio, meglio scattare in RAW, potendo salire tranquillamente anche a ISO 3.200 e poi agire in post produzione, riducendo il rumore ed esaltando i dettagli abbastanza facilmente. I file JPEG, nel complesso, mostrano un ottimo equilibrio tra dettaglio e rumore sino a ISO 800.
La messa a fuoco automatica è eccellente, agganciando i soggetti velocemente e con accuratezza. Solo il punto di messa a fuoco centrale è a croce, risultando il più sensibile: si è tentati di mantenere questo, focheggiare, e poi ricomporre per catturare rapidamente il soggetto. Purtroppo la velocità di messa a fuoco si riduce in modo drastico quando si utilizza il Live View, nonostante la Canon EOS 100D disponga potenzialmente di un performante autofocus ibrido. Il distacco rispetto a sistemi più reattivi (al limite dell’AF istantaneo), come sulla mirrorless Panasonic G5 di pari fascia, è evidente. È consigliato utilizzare il Live View solo per soggetti vicini e ben illuminati (in particolare per macro o riprese con treppiede), soprattutto se si dispone del tempo necessario per focheggiare e scattare. Fra l’altro, lo schermo posteriore, anche se fisso e non estraibile, si rende utile per scattare da posizioni leggermente scomode, grazie all’ampio angolo di visuale di 170°. Inoltre la luminosità automatica è buona, sebbene soffra di fastidiosi riflessi in condizioni di forte illuminazione naturale.
Anche se la copertura non è del 100%, rimane sempre un piacere usare il mirino elettronico della Canon EOS 100D: seppur piccolo, restituisce una visione chiara e luminosa della scena, oltre a visualizzare in sovra impressione i principali parametri di scatto.
Per finire, considerato il corpo più compatto, anche la batteria è più piccola e con capacità inferiore a quella della sorella maggiore EOS 700D, per esempio. In ogni caso, l’autonomia massima supera facilmente i 300 scatti, 100 in meno rispetto a una reflex di dimensioni tradizionali e di pari fascia.
Conclusioni e prezzo (↑)
Con la EOS 100D, ancora una volta Canon ha prodotto una reflex digitale incredibilmente riuscita, capace di produrre immagini eccellenti su un corpo eccezionalmente compatto e leggero.
Le dimensioni e il peso limitati sono il fattore più evidente nella EOS 100D, ma gli ingegneri Canon hanno lavorato sapientemente per mantenere una presa in mano soddisfacente e un’ottima ergonomia dei comandi. Il risultato finale è una reflex tradizionale tuttavia capace di rivaleggiare con le migliori mirrorless in termini di peso e dimensioni, superandole per performance a sensibilità elevate.
Chi fosse alla ricerca di qualcosa veramente portabile e maneggevole, che conserva ancora lo stile e l’operabilità di una reflex digitale tradizionale, troverà soddisfazione nella Canon EOS 100D, considerato anche il prezzo d’acquisto di 699 euro per il solo corpo macchina.