Canon arricchisce la sua linea di fotocamere mid-range per il 2015 con la nuova EOS 760D, una reflex dalla buona dotazione tecnica e dal corpo macchina relativamente compatto. Il pubblico di riferimento è quello dei fotoamatori in cerca di uno strumento mediamente avanzato ma dal costo non proibitivo: il cartellino, per il solo corpo macchina, è infatti di circa 800 euro.
Scheda tecnica
La Canon EOS 760D impiega un sensore CMOS in formato APS-C da 24 Megapixel effettivi, con pixel a fase integrati, per un miglior autofocus in modalità Live View. Il processore d’immagine è il DIGIC 6 e consente una gamma ISO da 100 fino a 12.800.
Il modulo autofocus offre 19 zone AF: non tantissime per la fascia di prezzo, ma in compenso tutte cross-sensitive e dunque più precise. L’otturatore consente un tempo di scatto massimo di 1/4000s, una raffica da 5fps e una sincronia flash di 1/200s. La modalità video offre la registrazione di filmati a risoluzione 1080p, ma con un massimo di 25fps.
Sul retro del corpo macchina è presente un pannello LCD da 3 pollici di diagonale e 1.040k punti, snodato e con tecnologia touch. Presente l’ingresso per i microfoni esterni, ma non l’uscita cuffie per monitorare l’audio in-camera.
Nel corpo macchina sono inclusi un’antenna Wi-Fi e un modulo NFC, per rendere semplice ed immediata la comunicazione con smartphone e tablet. La batteria, infine, offre un’autonomia dichiarata di circa 440 scatti: piuttosto pochi per una reflex di queste dimensioni.
Costruzione ed ergonomia
La qualità costruttiva della EOS 760D è buona. Anche se il feeling alla mano non è esattamente “premium” (come spesso accade ai modelli di Canon), i materiali plastici impiegati sono comunque abbastanza resistenti e la macchina è nel complesso solida. Il grip frontale è molto pronunciato e consente una presa davvero salda, mentre la disposizione dei comandi è ben studiata.
Molto importante la presenza di due ghiere di controllo, che rendono questa fotocamera adatta anche all’impiego da parte di fotografi avanzati, e interessante anche l’inclusione, sulla spalla destra, del piccolo display LCD secondario: un dettaglio sempre più spesso assente dalle fotocamere di fascia media attuali.
In generale, la presenza dei tasti fisici è abbondante e consente un controllo molto approfondito, anche grazie alle opzioni aggiuntive rese disponibili dallo schermo touch. Alcuni tasti (specialmente quelli vicini alla ghiera verticale) sono un po’ “gommosi” e non restituiscono un feedback particolarmente preciso alla pressione, ma si tratta di un dettaglio che tende a sparire una volta fatta la dovuta abitudine.
Buono il mirino ottico, che offre 0,82 ingrandimenti e una copertura del 95% della scena inquadrata. Non si tratta di un’unità paragonabile a quella delle migliori reflex APS-C semi-professionali, ma consente comunque di comporre gli scatti con relativa comodità.
Le dimensioni fisiche sono da valutare attentamente: misurando 132 x 111 x 78 mm e pesando 565g, la EOS 760D non è una delle reflex mid-range più compatte in circolazione (è nettamente più grande, ad esempio, della Nikon D5500).
Prestazioni e qualità fotografica
Il comparto prestazionale della Canon EOS 760D è di ottimo livello. L’autofocus è molto rapido e preciso, sia impiegando il tradizionale mirino ottico che in modalità “live view". L’implementazione del sistema AF misto tra contrasto e fase è uno dei migliori pregi di questa macchina, che consente di inquadrare i soggetti molto comodamente anche tramite lo schermo LCD, come una mirrorless: un tocco moderno molto raro da riscontrare nelle attuali reflex.
La raffica da 5fps è buona, così come il buffer, che consente di scattare in relativa libertà (utilizzando il formato Jpeg). Discreta anche la prestazione dell’autofocus continuo, che consente di seguire i soggetti con buona precisione, a patto di mantenerli ben inquadrati nell’area AF selezionata. A questo riguardo, c’è da dire che i 19 sensori AF della EOS 760D non coprono una grandissima porzione del mirino: alcune macchine concorrenti offrono una copertura migliore.
Il capitolo della qualità d’immagine è molto interessante. Il sensore da 24 Megapixel è in grado di catturare scatti dettagliatissimi in numerose condizioni di luce, e i risultati prodotti sono generalmente molto piacevoli.
Anche gli automatismi (bilanciamento bianco, esposimetro) sono in genere piuttosto affidabili, sebbene in alcune specifiche condizioni si riscontri la tendenza a produrre immagini troppo “dure" e contrastate, con una gamma dinamica non particolarmente estesa. In tali occasioni, è opportuno effettuare qualche correzione preventiva in-camera, oppure (per le situazioni più difficili) scattare direttamente in formato RAW.
La prestazione sugli alti ISO è generalmente molto buona fino alla soglia dei 1600; in seguito l’engine di Canon adotta una serie di scelte che possono piacere o meno. In sostanza, la riduzione del rumore digitale è abbastanza lieve, il che produce immagini in grado di conservare meglio il dettaglio fine, ma anche più soggette a mostrare grana e tracce di blocchi cromatici, specialmente a valori superiori ai 3200 ISO. Nel complesso, si tratta comunque di una buona prestazione (specialmente per un sensore così denso di pixel), senz’altro in grado di soddisfare le esigenze dei fotoamatori.
Anche la qualità dei video 1080p è buona, ma purtroppo il limite dei 25 fotogrammi al secondo si fa sentire, sia in termini di fluidità che per quanto riguarda le possibilità creative in post-produzione. In compenso, la prestazione dell’AF in live view è sempre molto buona e consente di mettere a fuoco senza troppi problemi i soggetti inquadrati, anche grazie alle operazioni totalmente silenziose dell’obiettivo 18-55mm IS impiegato per la prova.
Verdetto
La Canon EOS 760D è un’ottima reflex di fascia media, dotata di un sensore in grado di produrre ottimi risultati in condizioni di luce ideali, e di difendersi anche ad alti ISO (pur non risultando al vertice della categoria).
L’ottima prestazione dell’autofocus, anche in modalità “live view” e la profondità del sistema di controllo la rendono uno strumento in grado di dare soddisfazione anche ai fotografi mediamente avanzati.
Da tenere sott’occhio le dimensioni fisiche (non proprio da reflex “compatta”), così come l’autonomia, sotto gli standard per la categoria.
Il prezzo di circa 800 euro, infine, risulta ben proporzionato ma non particolarmente aggressivo: nella medesima fascia sono presenti molte alternative interessanti, sia in ambito reflex che mirrorless, che a seconda dei casi potrebbero meglio adattarsi alle specifiche esigenze di ognuno.