Canon e Nikon finora si sono lanciate con poca convinzione nel mercato delle fotocamere mirrorless. Comprensibilmente, nessuno dei due produttori vuole cannibalizzare le vendite delle proprie reflex: per questo, entrambi tentano di lanciare mirrorless prive di ambizioni professionali e più mirate, invece, ad offrire un upgrade agli utilizzatori delle classiche compatte (un settore messo in ginocchio dagli smartphone). La nuova Canon EOS M10 è l’ultima nata di questa filosofia: una mirrorless di fascia entry-level, ma dotata di un sensore da reflex e di un prezzo decisamente abbordabile: 500 euro per il kit con l’obiettivo 15-45mm stabilizzato e collassabile.
EOS M10: scheda tecnica
La Canon EOS M10 integra un sensore CMOS in formato APS-C da 18 Megapixel di risoluzione (si tratta, probabilmente, della stessa unità montata sulla reflex EOS 100D). Il range di ISO disponibili va dal valore base di 100 fino a 12800 (con estensione a 25600), la raffica massima è da 4,5 fotogrammi al secondo e l’otturatore può scattare con tempi fino a 1/4000s. Il pannello LCD è da 3 pollici e 1.040k punti, con funzionalità touch. Il corpo macchina integra un piccolo flash pop-up ma non una slitta per flash esterni (o per mirini elettronici). Presente il Wi-Fi 802.11b/g/n con NFC, per la sincronizzazione con tablet e smartphone. La modalità video consente di registrare filmati fino allo standard 1080p, limitato però a 25 frame al secondo. La batteria, infine, offre un’autonomia dichiarata di circa 250 scatti: non molti, persino per una mirrorless compatta.
Costruzione e controlli
La costruzione fisica della Canon EOS M10 è molto buona. Il corpo macchina è realizzato in metallo e plastiche piuttosto resistenti, per un feeling al tatto complessivamente molto positivo, specialmente considerando la fascia di prezzo. Le dimensioni sono davvero compatte per una fotocamera con sensore APS-C: solo 108 x 67 x 35 mm, per un peso di 300g circa. Anche il design collassabile dell’obiettivo 15-45mm aiuta a mantenere i volumi molto compatti, dando a questa fotocamera eccellenti doti di trasportabilità. Lo schermo LCD è piacevole da osservare e, grazie ad uno snodo, può essere ribaltato completamente per disporsi in modalità selfie (anche l’interfaccia si orienta di conseguenza).
Purtroppo, il resto dei comandi è meno positivo. Che sia per il poco spazio a disposizione, oppure per rendere più appetibile questa fotocamera al pubblico degli inesperti, Canon ha deciso di mantenere i controlli fisici al minimo. C’è il consueto selettore a 4 vie sul retro, il tasto di scatto, una ghiera di controllo e davvero poco altro. L’esperienza di utilizzo che ne consegue è semplice ed immediata, forse troppo. Chi vuole affidarsi interamente agli automatismi non avrà problemi, ma l’utilizzatore mediamente avanzato si troverà a scavare davvero spesso nei menu elettronici, per accedere a funzioni importanti e di frequente impiego come la modalità di scatto o gli ISO. La presenza dei controlli touch sopperisce solo in modo parziale a queste mancanze.
Prestazioni e qualità d’immagine
Il reparto prestazionale della Canon EOS M10 è una medaglia composta da due facce molto diverse tra di loro. Da un lato c’è la qualità d’immagine, davvero ottima per una fotocamera compatta. Il sensore in formato APS-C si fa sentire (è molto più grande rispetto a quello di altre mirrorless) e produce scatti da 18 Megapixel ben dettagliati e bilanciati in termini cromatici e di esposizione. Anche la prestazione in bassa luce è notevole: fino a 3.200 ISO le immagini sono utilizzabili e presentano un rumore digitale ben contenuto, con pochi artefatti e blocchi cromatici. Più che da compatta, sono risultati da reflex entry-level.
Purtroppo, l’ottima qualità d’immagine non è supportata da un autofocus al passo coi tempi. Nelle operazioni di focheggiatura, la Canon EOS M10 è molto più lenta rispetto alle migliori mirrorless sul mercato: anche in condizione di luce ottimale, può impiegare qualche istante ad agganciare i soggetti, mentre nelle scene meno illuminate non è raro che il modulo AF si arrenda del tutto, oppure sbagli valutazione, segnalando un falso aggancio che risulta in un’immagine fuori fuoco. Si tratta di difetti che ricordano le prime generazioni di mirrorless e che, a seconda delle proprie esigenze, possono risultare tanto fastidiosi da deteriorare l’esperienza di utilizzo.
La Canon EOS M10 è dunque ben adatta ai fotografi in cerca di un’ottima qualità d’immagine all’interno di un form-factor molto compatto, a patto però che si prediligano i soggetti statici (panorami, ritratti in posa) e che non si abbia alcuna velleità di fotografia d’azione. Anche la possibilità di realizzare scatti rubati, tipici della street photografy, è ostacolata da un otturatore davvero rumorosissimo: il “clack” sembra quasi quello di uno specchio da reflex. Deludenti, infine, i video: molti modelli Canon eccellono su questo fronte, ma non la EOS M10. I filmati registrati sono privi di dettaglio ed eccessivamente contrastati, nel complesso poco gradevoli.
Verdetto
La Canon EOS M10 è una fotocamera mirrorless dalla doppia natura. Da un lato, offre un’ottima qualità d’immagine in un corpo macchina compatto e ad un prezzo piuttosto contenuto: una combinazione senz’altro lodevole. I suoi difetti, però, sono altrettanto evidenti. L’autofocus è molto lento per una mirrorless del 2015, forse troppo. Anche la semplificazione del sistema di controllo può risultare eccessiva, soprattutto per i fotografi mediamente avanzati (verosimilmente, quelli che dovrebbero meglio apprezzare la qualità d’immagine superiore). Infine, non è da sottovalutare il fronte obiettivi: la linea EF-M di Canon non è neanche lontanamente fornita quanto quella micro 4:3 di Olympus e Panasonic.
Nel complesso, la EOS M10 è una fotocamera che può dare le sue soddisfazioni, a patto che si sia disposti ad accettare i suoi evidenti compromessi. Chi desidera una fotocamera mirrorless ben bilanciata ed efficiente a 360 gradi, probabilmente potrà trovare offerte migliori sul mercato.