Alla fine dello scorso mese di agosto, accanto alla reflex EOS 90D da ben 32,5 Mpixel, Canon ha presentato la nuova mirrorless EOS M6 Mark II, dotata dello stesso sensore APS-C che vanta la più alta risoluzione del mercato in relazione alle dimensioni dello stesso. Si tratta di una mirrorless compatta e potente pensata per la vita di tutti i giorni. Riprende la filosofia e il design della M6 presentata nel febbraio del 2017, ma con importanti aggiornamenti tecnici rispetto alla sua progenitrice.
Oltre al nuovo sensore, offre infatti la possibilità di registrare video in 4K a 30 e 25 fps senza crop e di riprendere burst di 30 fps in RAW. Quindi, potenza di calcolo e velocità notevolmente migliorate, grazie anche all’ausilio del processore d’immagine DIGIC 8.
Per consentire di catturare al meglio azioni spontanee, questa mirrorless è dotata di supporto per schede UHS-II con un buffer di scatto di 80 file in JPEG (L). Inoltre, la modalità focus bracketing permette di ottenere una profondità di campo estesa, combinando più scatti in DPP.
La rinomata tecnologia di messa a fuoco Dual Pixel CMOS AF è disponibile sia per i video con risoluzione Full HD che per quelli in 4K e offre un’ampia copertura dell’area inquadrata, consentendo un inseguimento del soggetto con una messa a fuoco fluida e precisa, come abbiamo potuto verificare sul campo.
Le dimensioni compatte di EOS M6 Mark II consentono uno stile di ripresa basato sul concetto di point & shot necessario per catturare momenti spontanei della vita quotidiana. Le ghiere principali, il selettore di messa a fuoco AF/MF personalizzabile e il pulsante di avvio della messa a fuoco automatica sono posizionati in modo intuitivo per garantire una migliore reattività quando il tempo scarseggia.
In sostanza, su questa mirrorless di fascia media ritroviamo “il cuore tecnologico” della sorella senza specchio EOS 90D; l’utilizzo di un monitor touch orientabile e della possibilità di montare un mirino elettronico opzionale EVF DC2 sul contatto hot shoe per il flash esterno ne ampliano le possibilità d’utilizzo.
Inoltre, attinge all’ampia scelta di ottiche Canon EF/EF-S tramite apposito adattatore, mentre è ancora limitata la scelta di ottiche dedicate EF-M.
Canon EOS M6 II: tutti i dettagli
Prezzo (↑)
La Canon EOS M6 Mark II è disponibile dalla fine dello scorso mese di settembre al prezzo di 972,99 Euro per il solo corpo e con un kit speciale, che include lo zoom EF-M 15-45 mm e il mirino elettronico EVF DC2, a 1.259 Euro. Si tratta di una onestamente un po’ alta, pur tenuto conto delle pregevoli soluzioni tecniche adottate, in primis il nuovo sensore ad altissima risoluzione. Si noti che il solo mirino elettronico acquistato separatamente costerebbe 279,99 Euro.
Le alternative fra le mirrorless stile rangefinder (che ricordano cioè le fotocamere a telemetro) non sono molte, e fra esse annoveriamo la Sony Alpha 6400 da 24 Mpixel che è già comprensiva di EVF e costa di listino 1.150 Euro con il Sony Power Zoom 16-50 e la molto più economica Fujifilm X-A7 (769,99 Euro) da 24,2 Mpixel in kit con il Fujinon XC 15-45 che però è priva di mirino elettronico.
https://www.youtube.com/watch?v=yw8UtTQpSIc
Caratteristiche (↑)
Il cuore di questa nuova mirrorless Canon è rappresentato dal suo nuovo sensore CMOS APS-C da 32,5 Mpixel, forse eccessivi ma che comunque costituiscono un record. Il nuovo sensore è in grado di ottenere una risoluzione maggiore senza compromettere, come vedremo, le prestazioni in condizioni di scarsa luminosità; la sensibilità ISO si estende da 100 a 25600 (51200 in H).
L’integrazione con il processore DIGIC 8 offre tutte le più recenti funzionalità della gamma EOS, fra le quali specifici strumenti di correzione tra cui il Digital Lens Optimizer per correggere oltre alla vignettatura e alla distorsione anche la diffrazione, cioè la perdita di nitidezza che si ottiene chiudendo molto il diaframma.
Il sistema di MAF è il già noto e collaudato Dual Pixel CMOS AF con pixel a rilevamento di fase integrati nel sensore d’immagine. Per le sue caratteristiche, ricorda – nel funzionamento in Live View – quello adottato sulla reflex EOS 250 D che abbiamo provato lo scorso mese. Tuttavia, pur vantando lo stesso numero di punti scelti in maniera automatica, ne ha 5481 selezionabili manualmente e raggiunge una sensibilità di – 5 EV se utilizzato con obiettivi dotati di apertura f/1.4 o maggiore, una caratteristica essenziale per gli scatti in condizioni di luce scarsa. Abbiamo testato l’efficacia di questo rapido ed affidabile sistema AF proprio in queste condizioni ottenendo sempre risultati di ottimo livello e soprattutto senza fenomeni di focus hunting.
Inoltre, la EOS M6 Mark II presenta una vasta area di messa a fuoco di ca. 88% orizzontale e 100% verticale quando si lavora con obiettivi EF e EF-S selezionati. Con gli obiettivi EF più vecchi, la fotocamera ha una copertura dell’80% in orizzontale e verticale. Ciò significa una messa a fuoco rapida e impressionante anche se il soggetto è fuori dal centro.
Le modalità sono AF One Shot e Servo AF, mentre la selezione del punto di MAF avviene nei seguenti modi:
- Viso + Inseguimento: rilevamento di volti e soggetti mediante riconoscimento automatico/selezione manuale tramite touch screen. Selezione automatica su punti AF quando non viene riconosciuto alcun volto nell’inquadratura.
- Rilevamento occhi AF: consente di rilevare gli occhi e mettere a fuoco in modalità a scatto singolo e AF Servo
- Spot AF: abilita l’AF in un’area precisa quanto la metà di 1 punto AF
- Zona AF: selezione manuale della zona e selezione automatica su punti AF nella zona selezionata
- AF a 1 punto: selezione manuale mediante touch screen/pulsanti
Per poter ottenere foto nitide e realistiche, Canon ha migliorato anche il sistema di tracking della messa a fuoco automatica continua, che permette un accurato riconoscimento del volto e degli occhi anche durante la ripresa dei filmati.
La velocità massima dell’otturatore elettronico è pari a 1/16.000 sec. Con l’otturatore meccanico il limite superiore è di 1/4000 sec.
Un aspetto che viene spesso menzionato nei video di presentazione della M6 Mark II è la sua capacità di scattare con burst rate elevati: offre infatti un frame rate continuo di 14 fps.
Il monitor posteriore TFT ClearView II da 7,5 cm (3″), totalmente inclinabile fino ad un massimo di 45° in basso e di 180° in alto per i selfie e i vlogger, è di tipo touch e vanta una risoluzione di circa 1,04 Mpixel:
Non avendo, per ragioni di spazio, potuto inserire nel corpo macchina un EVF, Canon ha intelligentemente previsto un mirino elettronico rimovibile (mod. EVF-DC2) da installare sulla slitta hot shoe, analogamente a quanto già fatto con altri modelli della stessa marca. Si tratta indiscutibilmente di un bel mirino da 0,39″ e 2,36 Mpixel di risoluzione, con copertura del 100% e possibilità di visualizzare l’anteprima di effetti come stili foto e profondità di campo prima di scattare:
Parliamo infine di connettività: la fotocamera EOS M6 Mark II è progettata per funzionare abbinata ad un dispositivo smart grazie al collegamento Bluetooth sempre attivo e al Wi-Fi integrato. E’ così possibile condividere immagini e filmati tramite l’applicazione Canon Camera Connect e sincronizzare le foto automaticamente sul cellulare o sul tablet. Inoltre, si può utilizzare il dispositivo per gli scatti in remoto.
Design (↑)
Le dimensioni compatte della EOS M6 Mark II consentono uno stile di ripresa basato sul concetto di point & shot, punta e scatta, necessario per catturare momenti spontanei di vita quotidiana. Il corpo misura 119,6 x 70,0 x 49,2 mm per un peso di 408 gr. escluso l’obiettivo. La macchina della concorrenza che le assomiglia di più, la Sony α6400, misura 120 x 66,9 x 59,7 mm, circa 1 cm più profonda ma teniamo presente che l’oculare sporge leggermente sul retro. La qualità costruttiva è adeguata ad un prodotto che ha un prezzo di listino di poco inferiore ai 1000 Euro.
L’ergonomia è buona. Le ghiere principali, il selettore di messa a fuoco AF/MF personalizzabile e il pulsante di avvio della messa a fuoco automatica sono posizionati in modo intuitivo e facilmente azionabili, a parte il multi-selettore posteriore che è un po’ piccolo; tuttavia la presa non è ottimale, a causa dell’impugnatura poco pronunciata per le tre dita della mano destra. Un po’ il difetto dell’α6400…
Sul lato sinistro del corpo macchina troviamo uno sportellino che copre la presa per il microfono esterno e per il telecomando, sul lato destro la presa USB tipo C (che consente anche la ricarica della batteria) e HDMI. Il carica batterie è fornito in dotazione. Presente il flash di pop up con un numero di guida pari a 4,6 a ISO 100.
Recensione (↑)
La Canon EOS M6 Mark II ha ovviamente molti punti in comune con la EOS M6 presentata nel febbraio di due anni fa, soprattutto dal punto di vista estetico. Tuttavia, è soprattutto il nuovo sensore da 32,5 Mpixel che fa la differenza. Nel modo Large, quest’ultimo produce immagini da 6960 x 4640 Mpixel! Tale risoluzione permette di ottenere crop anche spinti senza che l’immagine risulti sgranata, come si vede dall’esempio seguente:
La capacità di produrre immagini a risoluzione così elevata va di pari passo, in questa mirrorless, con la sua semplicità d’uso. Per controllare la macchina si fa infatti uso di due ghiere, una coassiale al pulsante di scatto ed una superiore che si aziona col pollice della mano destra. Il tasto Q, al centro del multi-controller posteriore, permette di tenere sotto controllo e di modificare i parametri principali della fotocamera, mentre col tasto INFO si decide il formato di visualizzazione dei dati.
Le possibilità di customizzazione sono inferiori rispetto ad una macchina come la EOS RP, però c’è da dire che tutti i 9 pulsanti e le 3 ghiere sono personalizzabili, nel senso che possono assumere una funzione diversa da quella indicata di default. La macchina è piuttosto versatile, con funzioni utili e intelligenti e senza il superfluo, ma al contempo è semplice ed intuitiva da usare. Per semplificare le operazioni ai meno esperti, il modo Fv (AE a priorità flessibile), selezionabile direttamente dalla ghiera dei modi, permette di regolare il diaframma, il tempo, la compensazione dell’esposizione e la sensibilità ISO usando semplicemente due ghiere.
Accanto al sistema di ottimizzazione per gli obiettivi DLO del quale abbiamo già parlato all’inizio, segnaliamo – per quanto riguarda le opzioni di post-editing – la possibilità di elaborare immagini RAW direttamente in camera, come quella di ritagliare e di ridimensionare immagini JPEG.
Cominciando ad utilizzare la EOS M6 Mark II, se ne apprezza l’immediatezza e la facilità dovuta ai menu ben studiati e alla disposizione dei comandi che ne rendono l’utilizzo piacevole.
Il fatto di possedere un mirino elettronico esterno presenta alcuni svantaggi: innanzitutto è piuttosto costosa, perlomeno se si decidesse di acquistarlo successivamente e non in kit,e se si tratta comunque di un componente da aggiungere di peso trascurabile aumenta però l’altezza della macchina e soprattutto non permette di utilizzare simultaneamente un lampeggiatore esterno in quando montato.
L’otturatore purtroppo è un po’ rumoroso, ma è possibile anche fotografare senza che venga emesso alcun suono. Ricordiamo che non si può utilizzare l’otturatore elettronico se è abilitata la riduzione del rumore per le lunghe esposizioni.
Vediamo adesso più da vicino le performance di cui è capace questa M6 Mark II: dal momento dell’accensione, la macchina è pronta per scattare in 0,9 sec. e rispetto ad una mirrorless FF della stessa Casa come la EOS RP presenta uno shutter lag poco più che dimezzato (0,14 contro 0,21 sec. con il singolo punto AF centrale e l’obiettivo fornito in kit). Con la MAF manuale lo shutter lag si riduce a 0,1 sec., mentre se la macchina è in pre-fuoco il puro tempo di cattura dell’immagine è di 0,05 sec. Sono valori ottimi, che fanno della nuova mirrorless Canon una macchina adatta anche ad impieghi sportivi. Non dimentichiamo che il burst rate dichiarato è di ben 14 fps.
In termini di qualità dell’immagine, cominciamo ad osservare la resa agli alti ISO in JPEG:
A 1600 ISO il rumore risulta quasi invisibile, a 3200 ISO si comincia a vedere un po’ ma il dettaglio non è viene ridotto, a 6400 ISO il rumore diventa evidente e si conserva tale sino ad ISO 12800, a ISO 25600 diventa molto elevato e a 51200 ISO siamo a valori da usare solo in caso di emergenza. L’aspetto positivo è dato dal fatto che la tinta non varia all’aumentare della sensibilità.
Quello che ci interessa in particolare è un confronto, in JPEG, fra il nuovo sensore APS-C da 32,5 Mpixel rispetto al ben noto da 24 Mpixel, montato ad esempio sulla reflex EOS 250D recentemente provata:
Come si può notare dal confronto, la EOS M6 Mark II mostra un rumore solo di poco superiore a quello della EOS 250 D da 24 Mipxel, un risultato di tutto rispetto considerato l’aumento di risoluzione non trascurabile.
Parliamo adesso di obiettivi. Al momento della pubblicazione di questa prova le ottiche serie M (cioè per mirrorless Canon APS-C) sono otto, certamente poche in confronto alle ottiche EF ed EF-S sviluppate però nel corso di decenni. E questo può essere un problema in quanto è vero che Canon ha subito pensato di rendere disponibile l’adattatore EF-EOS M, tuttavia montando su una mirrorless compatta ottiche per le reflex si viene un po’ a perdere quello che è lo scopo di avere un corpo macchina di dimensioni ridotte.
Per la prova ci è stato fornito l’EF-M 15-45mm f/3.5-6.3 IS STM, l’obiettivo del kit.
Dal punto di vista costruttivo, si tratta di un economico obiettivo che presenta una lunghezza focale equivalente nel formato Leica 35 mm FF di 24 – 72 mm, stabilizzato e dotato di un meccanismo collassabile che ne permette di ridurre le dimensioni quando non utilizzato. Di dimensioni compatte, pesa appena 130 g e ha una lunghezza di soli 44,5 mm, con un rivestimento esterno in alluminio che si abbina al design delle EOS M. La tecnologia del motore passo-passo STM assicura una messa a fuoco continua e pressoché silenziosa nei filmati. Purtroppo la luminosità massima è modesta, soprattutto a 45 mm dove è pari a f/6.3.
Le foto seguenti mostrano l’angolo di campo alla lunghezza focale minima e massima riprendendo dal medesimo punto:
L’obiettivo offre un’ottima nitidezza al centro, ma purtroppo l’unità che abbiamo ricevuto era decentrata e a certe lunghezze focali si notava una scarsa nitidezza ai bordi. Inoltre è piuttosto sensibile al flare e soffre di coma sui punti luce, ha prestazioni nel complesso troppo variabili secondo il campione scelto, e quindi dovete solo sperare di essere fortunati al momento dell’acquisto. Non riusciamo sinceramente a capire il perché Canon abbia deciso di fornire le sue mirrorless APS-C con questa ottica di serie piuttosto che il più performante EF-M 18-55mm f/3.5-5.6 IS STM, considerato il miglior 18-55 entry level mai prodotto da Canon per APS-C, che fra l’altro è oggi molto difficile da reperire.
Con la EOS M6 Mark II, Canon ha svolto un ottimo lavoro anche nella sezione video, che offre un’elevata versatilità e soprattutto un funzionamento dell’autofocus all’altezza delle promesse dichiarate dal sistema Dual Pixel CMOS: fluido e progressivo. È sufficiente toccare il display LCD nel punto di MAF più vicino e più lontano tra i quali ci si desidera spostare e la macchina esegue transizioni graduali e perfettamente sfumate. Grazie al processore DIGIC 8, questa nuova mirrorless è in grado di realizzare riprese con una risoluzione fino a 4K a 25 fps senza crop e Full HD a 100 fps (120 fps per NTSC). Inoltre, le funzionalità video, che includono il Time Lapse 4K, Movie Servo AF e video HDR, permettono di realizzare sequenze d’azione e slow motion e disporre di una gamma dinamica ancora più ampia. La tecnologia Dual Pixel CMOS consente un’accurata messa a fuoco e il rilevamento dei volti, mentre lo stabilizzatore digitale assicura una stabilizzazione integrata che riduce le vibrazioni della fotocamera durante le riprese a mano libera. Un ingresso per microfono offre ai vlogger e a creatori di contenuti multimediali la possibilità di utilizzare un microfono esterno per ottenere un suono di qualità superiore, mentre il touch screen orientabile permette di riprendere da qualsiasi angolazione in tutta comodità. La funzione Video Snapshot è un modo semplice per creare la sintesi video di un viaggio, combinando 4, 6 o 8 clip.
La durata della batteria è purtroppo limitata, anche se accettabile: 300 scatti dichiarati a norme CIPA, circa 100 in più in modalità ECO. Nell’uso pratico, tuttavia, non si riesce a raggiungere una tale autonomia.
In conclusione, una mirrorless APS-C di fascia medio-alta compatta, versatile e intuitiva, che meriterebbe probabilmente un obiettivo migliore per sfruttare appieno tutte le potenzialità del suo sensore da 32,5 Mpixel, la risoluzione attualmente più elevata disponibile sul mercato per questo formato.
Gallery foto scattate con la EOS M6 Mark II + EF-M 15-45mm f/3.5-6.3 IS STM