Da marzo 2019 è disponibile sul mercato una nuova mirrorless full frame di alte prestazioni e dal prezzo estremamente interessante: la Canon EOS RP, sorella minore della EOS R presentata circa un anno fa. È destinata agli appassionati di fotografia che vogliono esplorare il sistema EOS R con tutto il suo potenziale creativo. La EOS RP è la più piccola e leggera fotocamera digitale full frame con ottica intercambiabile mai realizzata dal costruttore giapponese; una soluzione all’avanguardia in termini di praticità e facilità di utilizzo con elevata qualità d’immagine.
La EOS RP supporta l’innovativo innesto RF a 12 pin, una messa a fuoco rapida, ampio diametro della baionetta e offre comunque la compatibilità con gli obiettivi EF/EF-S grazie a tre adattatori che offrono funzionalità aggiuntive nelle versioni con ghiera di controllo o con filtri drop-in.
Questa mirrorless Canon è dotata di un sensore CMOS full frame da 26,2 Mpixel e del processore DIGIC 8. La sensibilità ISO va da 100 a 40000 ed è espandibile fino a 102400; in combinazione con il sistema Dual Pixel CMOS AF consente di scattare in totale sicurezza anche negli ambienti più bui, fino a -5 EV. La velocità di scatto continuo raggiunge i 5 fps (o 4 fps in modalità Servo AF), con una capacità di buffer illimitata sia con file JPEG che RAW.
La correzione DLO (Digital Lens Optmizer) è automaticamente applicata agli obiettivi RF, mentre è possibile estenderla a cinque obiettivi EF contemporaneamente per raggiungere un elevato livello di nitidezza direttamente in camera.
Dal punto di vista costruttivo, la EOS RP è dotata di una struttura in lega di magnesio e di lavorazioni ad alta precisione ideate per resistere a polvere e umidità grazie all’impiego di materiali sigillanti. Integra inoltre il sistema di stabilizzazione Dual Sensing IS che riduce le vibrazioni della fotocamera quando si scatta a mano libera.
Per quanto riguarda il comparto video, è in grado di realizzare riprese con una risoluzione fino a 4K a 25 fps e Full HD a 50 fps (60 fps in NTSC). Inoltre le funzionalità video, che includono il Time Lapse 4K, Movie Servo AF e video HDR, permettono di realizzare sequenze d’azione e slow motion e disporre di una gamma dinamica ancora più ampia.
Grazie alla connettività Wi-Fi e Bluetooth, EOS RP consente di controllare la fotocamera dai propri dispositivi smart per realizzare foto o video da remoto tramite Wi-Fi.
Canon EOS RP: recensione e prezzo
Canon EOS RP: prezzo (↑)
Si tratta di uno dei punti di forza di questo modello. Prima di un anno fa, il mercato delle mirrorless full frame era dominato dalla Sony Alpha 7 nelle sue diverse varianti, poi con l’avvento prima della Canon Serie R, poi delle Nikon Z e infine della Panasonic S le cose si sono ridimensionate. La Canon RP, il cui corpo costa di listino 1.569 Euro (ma si può trovare sul web a poco meno di 1000 Euro…), oggi ha davvero pochi rivali. Le uniche due macchine che si possono acquistare allo stesso prezzo, o a meno, sono rispettivamente la Sony A7 II e A7.
Caratteristiche (↑)
Sono passati oltre 30 anni dal lancio del sistema EOS e gli utenti affezionati Canon che a suo tempo hanno affrontato il passaggio dalle ottiche FD alle EF dotate di autofocus si sono dovuti mettere nell’ordine di idee di affrontare una svolta epocale. Il punto di partenza nello sviluppo del sistema EOS R non era tanto quello di realizzare una fotocamera FF più piccola e leggera di una reflex, ma la possibilità di creare una serie di nuovi obiettivi RF senza i vincoli progettuali che i pur ottimi EF presentano, limiti dovuti anche all’elevata distanza di flangia che la soluzione reflex comporta.
I quattro punti alla base del progetto sono i seguenti:
- Ampio diametro della baionetta:
La nuova baionetta ha un diametro interno di 54 mm, una distanza di back focus di 20 mm e un sistema di contatti a 12 pin:
- Sistema di comunicazione a 12 pin:
Il protocollo di comunicazione AD ad alta capacità permette uno scambio dei dati ultra-veloce fra gli obiettivi e il corpo macchina. L’innesto RF permette di utilizzare una mole di dati 40 volte maggiore di quella di una 5D Mark IV:
- Sistema di MAF Dual Pixel CMOS Autofocus:
L’idea del Dual Pixel CMOS AF è stata concepita nel 1981, lo sviluppo parte dal 1999 ma all’epoca la tecnologia non era ancora matura, a differenza di oggi che è il sistema di MAF Live View migliore presente sul mercato.
- Nuove ottiche RF e piena compatibilità con le ottiche EF/EF-S tramite anelli adattatori
La gamma di ottiche RF comprende attualmente solo cinque modelli, ma nel corso del 2019 ne verranno presentanti altri sei. Di questi, due già nel mese di settembre…
Il costruttore ha previsto tre anelli adattatori, dei quali uno è fornito di serie col corpo macchina:
Gli adattatori EF-EOS R sono concepiti per resistere all’uso professionale grazie agli elementi in metallo disposti nella parte anteriore e in quella posteriore. La loro struttura resistente agli agenti atmosferici protegge da polvere e umidità, per un utilizzo anche in condizioni difficili.
Come vedremo fra poco nella recensione, l’interposizione di questi anelli non ha comportato alcuna penalizzazione nelle prestazioni, sia dal punto di vista ottico che in termini di velocità dell’autofocus.
Entrando più nello specifico, il sensore CMOS full frame (35,9 x 24 mm) realizzato da Canon per la EOS RP è una versione “ridotta” (caratterizzata cioè da un pixel count inferiore, per la precisione 26,2 milioni al posto di 30,3) rispetto a quello utilizzato sulla EOS R. Non si tratta di un nuovo sensore, ma lo stesso di quello utilizzato sulla reflex EOS 6D Mark II; l’unica differenza sono le micro-lenti ottimizzate per la più ridotta distanza di flangia delle mirrorless RF.
La gamma ISO standard può essere estesa fino a L: 50, H1: 51200 e H2: 102400 per le foto. I valori H1 e H2 sono da utilizzare in situazioni di emergenza.
La macchina prevede l’utilizzo di diversi rapporti d’aspetto, con ritaglio visibile in tempo reale guardando nel mirino elettronico: full (3:2), crop 1.6 x (APS-C), 1:1, 4:3 e 16:9.
Abbiamo accennato poco sopra che la EOS R utilizza il noto sistema Dual Pixel CMOS autofocus; l’implementazione sulla EOS R prevede 4779 punti di MAF! L’area di copertura del frame è di 88% in orizzontale e 100% in verticale, mentre la velocità di messa a fuoco dichiarata è di 0,05 sec.
La selezione del punto AF avviene nei seguenti modi:
- Selezione automatica: Face tracking + AF occhi
- Selezione manuale: AF a 1 punto (è possibile cambiare le dimensioni del riquadro AF)
- Selezione manuale: espansione punto AF 4 punti (su, giù, sinistra, destra)
- Selezione manuale: espansione del punto AF circostante
- Selezione manuale: zona AF (tutti i punti AF divisi in 9 aree di messa a fuoco)
- AF spot
Fra le funzioni possibili annoveriamo Touch and Drag AF, che permette di scegliere il punto di MAF tramite il monitor LCD in modo da non dover allontanare l’occhio dal mirino. Quando invece viene rilevato un volto, la MAF è posta automaticamente sull’occhio del soggetto inquadrato, quello che si trova più vicino al piano del sensore.
Nella nuova mirrorless Canon è stato adottato il sistema di stabilizzazione Dual Sensing IS che riduce le vibrazioni della fotocamera quando si scatta a mano libera.
Non si tratta di un sistema di stabilizzazione nel corpo macchina, in quanto funziona solo con gli obiettivi Canon RF dotati di stabilizzatore ottico, poiché i meccanismi opto-elettronici per la compensazione del movimento rimangono negli obiettivi stessi (nessuna stabilizzazione del sensore), ma la possibilità di sfruttare i dati ricavati dal giroscopio interno alla macchina promettono fino a 5 f/stop di efficacia.
Per la visualizzazione delle immagini si fa ricorso ad un mirino elettronico OLED da 0,39”, 2,36 Mpixel e copertura 100% della scena, che non fa per nulla rimpiangere i mirini ottici delle reflex grazie all’ottima visibilità e alla velocità di refresh. Anche l’organizzazione delle informazioni è studiata in maniera ottimale per consentire di visualizzare a colpo d’occhio tutti i parametri essenziali al momento dello scatto:
Il monitor orientabile da 7,5 cm di diagonale tipo Clear View LCD II presenta una risoluzione di 1,04 Mpixel e un angolo di visualizzazione di 170°:
Grazie alla connettività Wi-Fi e Bluetooth, EOS RP consente di controllare la fotocamera dai propri dispositivi smart per realizzare foto o video da remoto tramite Wi-Fi. L’App Canon Camera Connect consente di controllare perfettamente le impostazioni della fotocamera, di visualizzare le immagini in tempo reale e perfino di accendere da remoto alla fotocamera tramite Bluetooth. Quando è connessa a dispositivi iOS o Android compatibili, EOS RP può integrare nelle immagini le coordinate GPS consentendo di tenere traccia delle proprie tappe di viaggio. Infine, può sincronizzare automaticamente le immagini su un dispositivo smart e trasferire i dati RAW all’app Canon DPP Express per l’editing.
Canon EOS RP: design (↑)
La sensazione che si prova prendendo in mano per la prima volta una Canon EOS RP è quella di una macchina molto ben realizzata, che presenta un grip ottimale e trasmette un feeling che mette subito voglia di scattare.
Di dimensioni piuttosto compatte per essere una mirrorless full-frame – il corpo misura infatti 132,5 × 85 x 70 mm – la EOS RP s’impugna benissimo e offre una disposizione dei comandi ottimale. Il grosso del peso è dovuto ad alcuni obiettivi, ad esempio il Canon RF 24-105MM F4L IS USM che ci è stato fornito per la prova pesa 700 gr., ma altre ottiche più luminose (tipo il prestigioso lo zoom 28-70 mm f/2) incidono maggiormente sul carico che le nostre braccia dovranno sopportare.
La foto seguente mette a confronto le dimensioni della EOS RP + l’RF 24-105 con quelle della Sony Alpha 6400 + Zeiss 16-70:
Ciò che sorprende non è tanto la differenza, contenuta, fra le dimensioni dei due corpi macchina, quanto quella degli obiettivi, entrambi equivalenti a 24-105 mm nel formato full frame 35 mm e per giunta della stessa luminosità massima pari a f/4.
La disposizione dei comandi non rompe totalmente con la tradizione delle reflex Canon. Ad esempio, la ghiera di controllo anteriore è posta prima del pulsante di scatto, come in tutti i modelli della Casa giapponese.
Alcuni nuovi elementi sono stati però introdotti, ad esempio la manopola di accensione rotativa posta sulla sinistra. Il retro della camera risulta piuttosto “pulito”, con tutti i comandi disposti in maniera ottimale per un utilizzo immediato. Per la registrazione diretta dei filmati troviamo l’immancabile tasto rosso, posto sopra e non dietro.
A differenza della EOS R, manca il display superiore.
Per la memorizzazione delle immagini si è scelto di utilizzare un unico slot per schede SD/SDHC/SDXC e UHS-II, che si trova in basso in corrispondenza del comparto della batteria.
La ragione? La EOS RP, pur essendo una mirrorless full-frame, non è un prodotto top di gamma (anche in virtù del suo prezzo) e ciò comporta qualche limite rispetto ad altre reflex della stessa Casa di fascia più alta. Potrebbe essere infatti considerata al livello di una EOS 6D Mark II.
Canon EOS RP: recensione (↑)
La EOS RP ha ovviamente molti punti in comune con il primo modello della serie R presentato un anno fa. La qualità costruttiva è allineata agli standard Canon per questa categoria di prodotti, così come il feeling che trasmette. Le dimensioni e il peso sono, come già detto, contenuti e l’ergonomia non dà adito ad alcuna critica.
Per controllare la macchina si fa uso di due ghiere, una accanto al pulsante di scatto ed una a destra della ghiera dei modi, più il controllo touch del monitor.
Il tasto Q, al centro del multi-controller posteriore, permette di tenere sotto controllo e di modificare i parametri principali della fotocamera, mentre col tasto INFO si decide il formato di visualizzazione degli stessi.
Le possibilità di customizzazione sono elevate, con 23 funzioni personalizzabili. La macchina è molto versatile, con funzioni utili e intelligenti e senza il superfluo, ma al contempo è semplice ed intuitiva da usare, e questo è un grande punto di forza che deve essere riconosciuto. Per semplificare le operazioni ai meno esperti, il modo Fv, selezionabile direttamente dalla ghiera dei modi, permette di regolare il diaframma, il tempo, la compensazione dell’esposizione e la sensibilità ISO usando semplicemente due ghiere.
Accanto al sistema di ottimizzazione per gli obiettivi DLO del quale abbiamo già parlato all’inizio, segnaliamo – per quanto riguarda le opzioni di post-editing – il nuovo formato RAW CR3 a 14 bit, oltre a un’opzione RAW compatto per ridurre le dimensioni del file di circa il 40% rispetto ai file RAW standard, con il vantaggio di aumentare considerevolmente il numero di immagini memorizzabili su SD Card senza rinunciare alla flessibilità di scatto nel formato RAW. Inoltre, le immagini possono essere elaborate direttamente in camera grazie al Creative Assist, offrendo così la possibilità di un editing istantaneo che prevede una vasta gamma di filtri, effetti e opzioni di controllo.
Cominciando ad utilizzarla, non si può che rimanere colpiti dal mirino elettronico ampio e luminoso, mai affaticante, anche se il frame rate non particolarmente elevato da luogo a qualche fenomeno di “saltellamento". L’otturatore è molto silenzioso ed è possibile anche fotografare senza che venga emesso alcun suono.
La reattività dei comandi è all’altezza delle aspettative per una macchina non votata ad impieghi sportivi, ma generici, grazie alla potenza del processore DIGIC 8: la macchina è pronta per scattare in poco più di 1 secondo dopo che è stata accesa, tuttavia lo shutter lag non è da primato (0,21 sec. con il singolo punto AF centrale), il che conferma la mia prima impressione avuta al momento della presentazione della EOS R, quando la provai all’IBC di Amsterdam nel 2018. Con la MAF manuale lo shutter lag si riduce a 0,17 sec., mentre se la macchina è in pre-fuoco il puro tempo di cattura dell’immagine si attesta sui 0,05 sec.
Limitata, rispetto ai concorrenti, la velocità di scatto continuo.
In termini di qualità dell’immagine, cominciamo ad osservare la resa agli alti ISO in JPEG:
Fino a 3200 ISO il file è pulito, a 6400 ISO si inizia a percepire un po’ di rumore che però si mantiene sostanzialmente uguale raddoppiando la sensibilità, a ISO 25400 comincia a farsi consistente, anche se visualizzando l’immagine a tutto schermo è ancora utilizzabile, poi sale inevitabilmente. Un comportamento molto buono, ma non eccezionale, e ciò lo si percepisce osservando un confronto con la reflex EOS 6D:
Poiché il sensore della RP è il medesimo della 6D Mark II e quest’ultima ha un rumore agli alti ISO confrontabile con la 6D, il costruttore ha evidentemente modificato l’algoritmo di riduzione adottato col DIGIC 8 rispetto al DIGIC 6 adottato sulla 6DE Mark II, privilegiando la resa del dettaglio.
Parliamo adesso di obiettivi. Al momento della pubblicazione di questa prova le ottiche R sono otto, se consideriamo anche il 15-35 e il 24-70 da poco annunciati. Certamente poche in confronto alle ottiche EF ed EF-S sviluppate però nel corso di decenni.
Per la prova ci sono stati forniti l’RF 24-105mm f/4L IS USM e l’RF 35mm f/1.8 IS Macro.
Il primo è la nuova versione di un’apprezzatissima ottica Canon che ha trovato milioni di estimatori in tutto il mondo soprattutto fra i fotografi matrimonialisti e di cerimonie, per via della sua versatilità e innegabile qualità dell’immagine. Caratterizzato dalla messa a fuoco rapida e silenziosa Nano USM, questo zoom serie L è dotato di uno stabilizzatore ottico d’immagine a 5 stop. La ghiera anteriore integrata consente una regolazione rapida e istintiva delle impostazioni della fotocamera. Unico vero punto debole il peso e le dimensioni non trascurabili, oltre al prezzo di listino di 1.259 Euro.
Mi è piaciuto molto il 35 mm, per varie ragioni: innanzitutto ha una lunghezza focale che permette di affrontare con successo la maggior parte delle situazioni di ripresa “standard", in particolare la street photography e la fotografia paesaggistica. Poi ha un sistema di stabilizzazione efficacissimo, che permette di scattare a mano libera con tempi di mezzo secondo o ancor meno evitando il mosso. Il tutto, unito ad un’apertura massima di f/1.8, lo rende ideale per le riprese notturne a mano libera. Infine è sufficientemente piccolo, leggero ed economico (579 Euro), senza scordare che è pure macro.
L’esempio seguente mostra un esempio di scatto a mano libera con un tempo di otturazione di 0,8 secondi, f/4 e ISO 320:
E le ottiche di terze parti per la baionetta EF ed EF/S?
Nella foto seguente, vediamo un Sigma 105mm f/2.8 Macro DG OS HSM montato tramite anello adattatore sul corpo della EOS RP.
Non abbiamo rilevato alcun problema di MAF e nemmeno un peggioramento delle prestazioni:
Molto interessante la possibilità di scegliere, fra i formati immagine, il crop 1,6 x che limitando l’area del sensore moltiplica di fatto le focali proprio di questo fattore per trarre il massimo vantaggio dai teleobiettivi:
Su questo modello, Canon ha svolto un ottimo lavoro anche nella sezione video, che offre un’elevata versatilità e soprattutto un funzionamento dell’autofocus all’altezza delle promesse dichiarate dal sistema Dual Pixel CMOS: fluido e progressivo. È sufficiente toccare il display LCD nel punto di MAF più vicino e più lontano tra i quali ci si desidera spostare e la macchina esegue transizioni graduali e perfettamente sfumate. EOS RP offre libertà di movimento ai videomaker che hanno la necessità di disporre di una fotocamera compatta e facile da usare. Grazie al processore DIGIC 8, EOS RP è in grado di realizzare riprese con una risoluzione fino a 4K a 25 fps e Full HD a 60 fps. Inoltre, le funzionalità video, che includono il Time Lapse 4K, Movie Servo AF e video HDR, permettono di realizzare sequenze d’azione e slow motion e disporre di una gamma dinamica ancora più ampia. La tecnologia Dual Pixel CMOS consente un’accurata messa a fuoco e il rilevamento dei volti, mentre lo stabilizzatore digitale assicura una stabilizzazione integrata a 5 assi che riduce le vibrazioni della fotocamera durante le riprese a mano libera. L’ingresso microfono e il jack per cuffie aiutano a catturare e monitorare l’audio in tempo reale, mentre il touch screen orientabile permette di riprendere da qualsiasi angolazione in tutta comodità. La funzione Video Snapshot è un modo semplice per creare la sintesi video di un viaggio, combinando 4, 6 o 8 clip. Un codec facile da gestire consente di apportare modifiche in modo rapido e ridurre le dimensioni dei file per l’archiviazione.
La durata della batteria è davvero limitata: non siamo riusciti ad arrivare nemmeno a 100 foto che la spia della batteria ha iniziato a lampeggiare!
In conclusione, una mirrorless FF di fascia medio-alta versatile, intuitiva e semplice da usare che magari non offre l’eccellenza sotto tutti gli aspetti, ma un ottimo compromesso fra la qualità delle immagini e la facilità con cui è possibile ottenerle. Una fotocamera con cui è difficile sbagliare e dal rapporto qualità/prezzo quasi imbattibile.
Gallery immagini scattate con la Canon EOS RP