Seconda generazione
La Contour+2 fa parte del mercato delle action cam HD, le videocamere nate per le riprese in soggettiva negli sport d’azione (snowboard, sci, windsurf, mountain bike, ecc.) e motoristici, sta crescendo anno dopo anno. Al momento, la GoPro, che ha fatto della forma a scatoletta il suo tratto distintivo, è il prodotto più rappresentativo dell’intero settore, ma negli ultimi anni si sono affacciati tanti altri competitor, tra cui alcuni particolarmente agguerriti come Contour, che, rispetto alla GoPro di terza generazione, offre caratteristiche uniche.
La Contour+2 oggetto della nostra prova è l’erede della precedente top di gamma Contour+, un prodotto dalle grandissime potenzialità inespresse, che sarebbe potuta essere la migliore del settore, indipendentemente da una qualità video sopraffina, dal pieno controllo delle opzioni di ripresa, dalla connettività Bluetooth e dall’antenna GPS integrata. Motivo dell’insuccesso è stato l’eccessiva delicatezza, la difficoltà d’utilizzo e il costo.
Con il debutto della Contour+2, il produttore ha dimostrato di aver messo a frutto tutte le lezioni apprese con i modelli della prima serie (Contour GPS e Contour Roam), proponendo la nuova action cam a un prezzo più basso e imitando alcuni concorrenti, GoPro in testa.
Design
Il design della Contour+2 è quello di ogni action cam Contour, ovvero lo stesso introdotto nel 2009 sulla prima ContourHD: è a forma di proiettile lungo 98 mm, dal diametro di 34 mm e alto 60 millimetri.
La costruzione è finalmente all’altezza delle aspettative, con una grande resistenza a urti e graffi del barilotto in alluminio spazzolato, un meccanismo di rotazione della lente e switch di controllo più solidi e stabili e vani sigillati da coperchi in gomma.
La parte frontale è occupata dall’ottica realizzata con lente a sei elementi e dall’angolo di visione che raggiunge i 170° nelle riprese Full HD. Appena sopra la lente troviamo l’esclusivo LED che proietta un raggio laser rosso: viene in aiuto quando dobbiamo allineare l’obiettivo, che può ruotare sino a 270° secondo la posizione in cui abbiamo deciso di montare la Contour+2.
Sul bordo inferiore, invece, troviamo l’ingresso per un microfono esterno, protetto da un coperchio di gomma a pressione, insieme al foro filettato per il montaggio su treppiede o altri supporti, un utile accorgimento introdotto già sulla precedente entry-level Contour Roam.
La parte posteriore non cambia: abbiamo il pulsante di stato, ripreso anch’esso dalla Contour Roam e la cui azione illumina i LED per il livello della batteria, la memoria disponibile e lo stato del GPS; ci sono anche i coperchi di gomma che, una volta sollevati, permettono di accedere ai connettori interni per le porte HDMI e miniUSB, altrimenti raggiungibili aprendo il coperchio posteriore.
Una volta aperto quest’ultimo, possiamo accedere anche alla batteria rimovibile, al vano per la scheda di memoria microSD, allo switch su due posizioni per la modalità di ripresa preferita e al pulsante di formattazione della scheda di memoria.
È la parte superiore della Contour+2 che cattura l’attenzione: lo switch Instant On ripreso sempre dalla Contour Roam si sposta in avanti per accendere l’action cam e iniziare immediatamente a riprendere, si riporta in posizione per fermare la registrazione e spegnerla.
Sulla seconda generazione è stato aggiunto un interruttore di blocco che impedisce l’attivazione accidentale dello switch di registrazione, per esempio quando rimbalza nello zaino o quando prende un ramo o qualsiasi ostacolo su cui possiamo impattare. Un’altra miglioria riguarda il pulsante che controlla in modo più semplice la connettività Bluetooth, su cui torneremo più avanti.
Per finire, sui lati della Contour+2 ritroviamo le scanalature per il montaggio su tutti gli accessori precedenti, in grado di soddisfare ogni esigenza.
Confezione
Nella confezione della Contour+2 troviamo già due supporti adesivi, di cui uno rotante per il montaggio sul casco, così da iniziare a liberare la nostra creatività.
Il corredo di accessori di serie comprende anche un cavo USB, uno HDMI, una prolunga per il microfono esterno, un coperchio in gomma per l’obiettivo da montare durante il trasporto, ma soprattutto la custodia trasparente impermeabile, in precedenza acquistabile a parte.
Si tratta di una gradita aggiumta specialmente per chi ama le riprese subacquee (fino a 60 m di profondità), tornando comunque utile anche in condizioni climatiche estreme sotto la pioggia battente o in alta montagna, non dovendoci preoccupare dell’umidità.
Ripresa video
La Contour+2 registra ora in formato MP4 (prima MOV) con codifica video H.264 e compressione audio AAC.
Così come la precedente Countour+, due sono le modalità di registrazione pre-impostabili da parte dell’utente, con un’ampia serie di parametri liberamente associabili. Le più indicative sono Full HD 1080p a 30 fps, Tall HD 960p a 30 fps e HD 720p a 30 o 60 fps.
Quest’ultima, insieme alla SD 480p a 120 fps, è utilissima per chi ama gli slow motion, per esaltare le azioni più spettacolari per stile e fluidità nel montaggio delle proprie clip. Non abbiamo proprio di che lamentarci, da questo punto di vista Contour ha sempre soddisfatto le esigenze degli utenti.
Lo stesso accade per la possibilità di catturare immagini fisse con intervalli da 1” sino a 60 secondi, con scatti di buona qualità grazie al sensore da 5 megapixel.
Qualità sopraffina
La qualità della Contour+2 è di altissimo livello e non potrebbe essere altrimenti. Tra l’altro Red Bull Media House, la casa di produzione video del “toro rosso”, usa la Contour+2 per realizzare i propri film di sport estremi: guardate i video disponibili su blog.contour.com per rifarvi gli occhi.
La compressione video è ai minimi termini, anche nelle situazioni più critiche come le transizioni istantanee tra piena luce e ombra o nei controluce più feroci.
La fedeltà dei colori è molto buona, richiedendo nel complesso una minima azione in post produzione per compensare (saltuariamente, agendo su luci/ombre e/o sui livelli automatici in Premiere 6 e programmi assimilabili).
Vengono in aiuto, per ottenere la migliore qualità e fedeltà delle riprese, le opzioni selezionabili direttamente sulla action cam, un vero tocco di professionalità: punto del bianco, luminosità e contrasto.
Anche l’audio è buono: il microfono interno della Contour+2 filtra discretamente i rumori di fondo e limita l’effetto del vento al minimo. Inoltre, così come avviene per i parametri video, anche quelli dell’audio sono regolabili.
Dobbiamo fare solo un piccolo appunto: l’assenza di uno stabilizzatore si fa sentire, soprattutto per le riprese di sport off-road (motoristici a due o quattro ruote, o mountain bike), con l’effetto “mal di mare” a un passo. Da questo punto di vista, l’action cam Sony HDR-AS15 è inarrivabile.
App e software
Il vero piacere nell’utilizzo della Contour+2 si ha sfruttando l’app Contour Connect, disponibile per device sia iOS sia Android. La procedura è semplice perché si deve solo accoppiare l’action cam con il proprio smartphone via Bluetooth: si preme il pulsante BT sul bordo superiore della Contour+2 poi, una volta che il LED blu inizia a lampeggiare, si procede seguendo le istruzioni sullo schermo del telefono.
Una volta che i dispositivi sono accoppiati, si possono modificare le due impostazioni di ripresa predefinite, bypassando lo switch sulla action cam, ma soprattutto possiamo agire su impostazioni avanzate come la sensibilità del microfono e su parametri importanti dell’immagine come punto del bianco, luminosità e contrasto.
Ovviamente, lo schermo del telefono funziona come una sorta di Live View esterno, con un frame rate migliorato rispetto alla precedente generazione. A schermo, insieme alla scena ripresa, sono visualizzati, in una banda collocata sul profilo alto, lo stato del GPS, la capacità residua della scheda di memoria e il profilo di ripresa selezionato, oltre all’icona che permette di accedere al menu principale.
L’ultima versione di Contour Connect permette anche di avviare e interrompere la registrazione, ma è atteso un aggiornamento per navigare tra le clip registrate sulla scheda microSD per vederle in anteprima sul display del telefono.
Il lato negativo è l’autonomia della Contour+2 che cala drasticamente se abusiamo della connettività Bluetooth. Meglio usarla con parsimonia solo a inizio giornata e in ogni caso per variare i parametri di ripresa nel caso di brusche variazioni di luminosità (passaggio da pieno sole a cielo coperto, per esempio).
Sul PC o sul Mac possiamo installare l’applicazione Contour Storyteller, per l’acquisizione e la gestione delle clip registrate. Anche questa è stata aggiornata per supportare le action cam della serie Contour2, ma le funzionalità sono rimaste praticamente immutate.
I video acquisiti con la Contour+2 comprendono i dati GPS (velocità, altitudine, traccia) mentre l’editing è limitato al solo taglio di una porzione di video per evidenziare il pezzo migliore. È comunque possibile caricare i video successivamente, con i dati GPS in sovrapposizione su una porzione dello schermo e sulla pagina personale creata sul portale contour.com, e condividerli immediatamente su YouTube, Vimeo e Facebook.
Verdetto
La Contour+2 finalmente libera tutte le potenzialità finora inespresse, grazie a miglioramenti evidenti nel design – più robusta e solida –, a un’ergonomia migliorata, al pieno controllo delle opzioni di ripresa con le app per device mobile iOS e Android, a una dotazione realmente completa, e a un prezzo più concorrenziale.
Non abbiamo nulla da obiettare circa le scelte di Contour (ha combinato in pratica il meglio di Contour+ e Contour Roam), ma aspettiamo un firmware che migliori la durata della batteria quando utilizziamo il pratico e utile Contour Connect e, magari, un’applicazione per PC con maggiori possibilità di editing oltre che di condivisione online.