Chi è?
Se non avete mai sentito parlare prima d’ora del Faea F1, è normale. Faea non è un marchio famoso e non fa nemmeno tornare alla mente qualcosa che abbia a che fare col mondo della tecnologia, almeno per il momento. Infatti, si tratta di un produttore di smartphone che, proprio in questi mesi, sta muovendo i suoi primi passi nel mercato italiano della telefonia mobile.
Come tante altre case produttrici con sede in Cina (nello specifico, ShenZhen, regione di provenienza di molti colossi mondiali nel campo delle tecnologie e delle comunicazioni), anche Faea si è concentrata nella realizzazione di dispositivi dual Sim con un profilo hardware importante, eppure venduti a un prezzo contenuto. Inoltre, attualmente, l’unico canale di acquisto disponibile è il sito web del produttore, il che elimina tutti i passaggi di merce e, di conseguenza, i costi annessi.
Design
Il Faea F1 è lo smartphone entry-level del nuovo costruttore. È alto 12,8 cm, largo 6,38 cm e spesso 1 cm mentre il peso è di 138 gr. Colpisce, dunque, per la sua compattezza e per quel senso di solidità che restituisce appena lo si impugna.
L’assemblaggio, infatti, è davvero ottimo e, sebbene sia realizzato interamente in plastica, non si avvertono scricchiolii in nessun punto della scocca; anche ogni dettaglio stilistico appare ben curato, cosa non comune tra i prodotti di provenienza orientale.
La parte anteriore, di colore nero, è caratterizzata da un design minimalista: molto bello il tasto Home identificato con un cerchio che fa anche da led multicolore di stato e di notifica. I tasti Back e Menu, purtroppo, non sono illuminati e nemmeno evidenziati da un colore a contrasto col nero, di conseguenza li si trova solo alla cieca, o per meglio dire, per abitudine, ma almeno restituiscono un feed di vibrazione quando li si tocca.
Bella anche la capsula auricolare del Faea F1, che sembra alloggiare quasi nella cornice superiore del dispositivo. Accanto a questa si trovano i sensori di luminosità e prossimità, oltre alla fotocamera frontale da 2 megapixel.
La scocca posteriore è lucida e realizzata in due strati sovrapposti, il primo di colore bianco e il secondo trasparente. Se da un lato dona un tocco di eleganza, dall’altro lo rende soggetto a graffi e ditate. Sempre sul retro trovano posto la fotocamera da 8 megapixel con flash led, lo speaker di sistema e il logo del brand. Sul lato destro vi è il pulsante di accensione e blocco, su quello sinistro il bilanciere del volume, il tutto in tinta con la scocca posteriore.
Sul bordo superiore del Faea F1 sono stati posizionati sia il jack da 3,5 mm per le cuffie sia l’ingresso microUSB per la ricarica e la sincronizzazione col PC, mentre in basso trova posto il microfono (non è presente un secondo microfono per la riduzione del rumore di fondo).
Caratteristiche
Com’è stato accennato, il Faea F1 è uno smartphone dual Sim. Inoltre si avvale della tecnologia dual stand-by, quindi monta un solo modulo ricetrasmittente in grado di gestire due SIM contemporaneamente in stand-by, ma non di averle attive contemporaneamente in conversazione (mentre si parla con una, l’altra risulta come spenta). Dei due slot, uno supporta l’utilizzo della Sim in 3G, mentre l’altro vano lavora esclusivamente in GSM.
Il display è un ottimo LCD IPS da 4,5 pollici con risoluzione HD (1.280×720 pixel), provvisto di tecnologia OGS (One Glass Solution) che lo rende il 20% più sottile e il 10% più luminoso, se paragonato ad altre tipologie di pannello. Colpisce per l’ampio angolo di visuale, la buona resa cromatica e la buona visibilità all’aperto anche alla luce diretta del sole. Purtroppo, di tanto in tanto, il pannello touch non è reattivo nella risposta come ci si aspetterebbe, soprattutto lungo la parte bassa delle cornici laterali, costringendo a ripetere l’operazione alcune volte.
A sorpresa, sotto il cofano si nasconde un SOC (system-on-chip) Qualcomm Snapdragon S4 8225q, un processore quad-core ARMv7 Cortex-A5 da 1,2 GHz con GPU Adreno 203, che sebbene non sia di ultimissima generazione, sulla carta garantisce discrete prestazioni a ogni comparto del Faea F1, anche grazie all’aiuto fornito dalla RAM da 1 GB.
Purtroppo, vi sono solo 4 GB di memoria interna che, tra sistema operativo e file vari, si riducono a soli 1,5 disponibili, di cui appena 500 MB per le applicazioni. Fortunatamente non manca la possibilità di aumentare la memoria di archiviazione utilizzando schede microSD fino a 32 GB e di installare le app sulla memoria esterna (basta una semplice operazione entrando in Gestione Applicazioni e scegliendo “Scheda SD removibile” in Percorso di installazione.
La connettività è assicurata, oltre che dal GSM tribande (900/1.800/1.900 MHz) e dall’UMTS\WCDMA dual band (900/2.100 MHz), dal Bluetooth 2.1 + EDR, dal Wi-Fi a/b/g provvisto di un buon raggio d’azione e dal GPS. Quest’ultimo, sebbene privo di bussola digitale, funziona bene, con un aggancio dei satelliti abbastanza veloce e preciso.
A corollario, il Faea F1 include anche la presenza dell’NFC e di Android Beam, un’ottima caratteristica per chi vuole prender confidenza con questa nuova tecnologia, magari scambiando dati con altri smartphone o utilizzando le tag NFC acquistabili insieme all’F1 e impostate a proprio piacimento.
Infine, la batteria al litio è da 2.000 mAh e riesce a portare il Faea F1 a inizio serata, se ne si fa un uso intenso, o a una giornata con un utilizzo normale. Se si ha bisogno di ulteriore autonomia, al momento dell’acquisto è possibile scegliere anche una o più batterie aggiuntive.
Software
Il sistema operativo è Android nella sua release 4.1.2 Jelly Bean. Non è stata apportata nessuna personalizzazione importante né all’interfaccia né al menu. Solo la tendina delle notifiche è completamente diversa da quella creata da Google, con le scorciatoie per settare velocemente la luminosità, la connettività, la rotazione del display e la vibrazione; subito sotto si trova il tasto per l’accesso diretto alle impostazioni, con accanto quelli per spegnere e per riavviare il dispositivo. Sarebbe stato comodo poter personalizzare almeno i toggle in base alle proprie esigenze, ma tant’è.
Altro piccolo cambiamento sta nella parte alta del display dove, per riportare lo status di entrambe le SIM, l’ora è stata spostata dall’angolo destro al centro. La gestione delle SIM viene affrontata in maniera ottimale: è possibile sia assegnare una suoneria diversa per le chiamate in entrata su ciascuna SIM, sia scegliere di volta in volta quale delle due utilizzare per effettuare chiamate o inviare SMS.
Alla prima accensione del Faea F1 non vi è quasi nulla da impostare poiché le applicazioni preinstallate sono solo quelle fondamentali come il dialer telefonico, la rubrica, gli sms o il browser. Mancano tutte le applicazioni native di Android, fatta eccezione per il Play Store. Inoltre, a un’analisi più attenta, anche le poche incluse si rivelano slegate dai servizi forniti da Google: l’applicazione preinstallata del calendario, ad esempio, non sincronizzerà gli appuntamenti con l’account Google finché non sarà scaricata l’app ufficiale. Manca anche un applicativo per la gestione dei documenti Office, ma una volta scaricato, documenti Word, Excel e Power Point poco pesanti saranno gestiti senza problemi.
Le uniche applicazioni aggiunte da Faea sono il player musicale e video, dal look un po’ superato ma comunque in grado di gestire i file multimediali, un File Explorer ben fatto, la radio, che funziona davvero bene benché sia in inglese e priva di RDS, e l’app Ricerca, molto utile poiché permette di cercare qualsiasi cosa si voglia sia nello smartphone sia sul browser web (peccato che in quest’ultimo caso le ricerche vengano gestite esclusivamente da Baidu, il principale motore di ricerca in lingua cinese, e proprio in cinese saranno restituiti tutti i risultati trovati).
In chiusura, e doveroso evidenziare alcuni aspetti che denotano quanto ancora ci sia da lavorare per rendere il Faea F1 uno smartphone competitivo e appetibile al grande pubblico: nonostante sia presente la lingua italiana nell’elenco delle lingue del sistema operativo, la traduzione e localizzazione in alcuni ambiti, come nelle impostazioni per la gestione delle due SIM o nell’app della Radio, non è stata implementata correttamente e alcune voci sono in inglese. Allo stesso modo, l’applicazione per la gestione dei tag NFC è in Cinese quindi sarà necessario cercare applicazioni simili nel Play Store per poter usufruire di tale funzionalità.
Utilizzo
Nel quotidiano, il Faea F1 si rivela un discreto compagno di viaggio. Iniziamo la disamina dalle funzioni più tipiche di un telefono cellulare: l’audio è davvero pulito e anche il microfono fa bene il suo lavoro nonostante la mancanza del noise cancelling per l’eliminazione dei fruscii. È buono anche il volume del vivavoce, ma è privo di bassi ed è gracchiante se portato al massimo volume.
Nel dialer è presente la funzione di ricerca rapida, comoda se si vuole evitare di cercare di volta in volta la persona da chiamare all’interno della rubrica. Peccato, però, che la tastiera di default sia inutilizzabile perché in cinese e bisogna quindi passare alla tastiera di Google, fortunatamente già preinstallata.
Non c’è nessun particolare problema per quanto riguarda la navigazione Web con il browser stock, purtroppo privo della modalità desktop: una volta caricata la pagina, la fruibilità è sempre discreta, ma si nota qualche incertezza e qualche scatto nella renderizzazione delle pagine molto pesanti e nell’utilizzo del doppio tap per l’adattamento del testo allo zoom.
In quanto alla multimedialità, non si può non soffermarsi sulla fotocamera posteriore del Faea F1: ottica da 8 megapixel con flash e autofocus, possibilità di catturare video con risoluzione massima FWVGA, cioè 854×480, e di scattare foto panoramiche con 180° di angolo massimo.
Il software della fotocamera è ben fatto, con molte impostazioni tra le quali scegliere, sia per le foto sia per i video. D’altro canto, c’è da evidenziare come questo debba necessariamente essere ancora ottimizzato: la maggior parte delle volte, infatti, risulta difficoltoso andare a lavorare su qualsiasi settaggio perché la risposta al touch non è per nulla immediata e, spesso, è necessario toccare numerose volte prima che il comando venga recepito. Per le foto, tra le altre impostazioni di scatto, si può scegliere tra scene, esposizione, bilanciamento del bianco, messa a fuoco ed effetti; per i video, è possibile scegliere tra diversi formati sia per il salvataggio del filmato (MPEG4, H263 e H264) sia per il salvataggio dell’audio (AAC o AMRNB).
Nonostante tutti questi settaggi, magari ai più anche difficili da comprendere e sfruttare, i risultati fotografici non sono di qualità soddisfacente: di giorno, con molta luce naturale, gli scatti raggiungono abbondantemente la sufficienza, ma di sera – oppure quando si hanno luci non troppo omogenee e diffuse, come magari al chiuso – il rumore e la granulosità nelle foto si notano anche senza eseguire lo zoom. Inoltre risulta molto fastidioso il mancato annullamento automatico delle impostazioni utilizzate per scattare l’ultima foto o registrare l’ultimo video, anche dopo che si è usciti dalla fotocamera e addirittura dopo che si è riavviato completamente il dispositivo.
Sottotono nel Faea F1 è anche la fotocamera frontale da 2 megapixel, i cui scatti sembrano persino appartenere a una risoluzione inferiore. Ad ogni modo, il suo utilizzo è limitato alle videochiamate e a qualche autoscatto sporadico, per cui può non essere considerato un problema.
Rimanendo in ambito multimediale e soffermandosi sulla riproduzione video, si deve evidenziare che, nonostante la presenza di un processore quad-core, il Faea F1 non è in grado di riprodurre filmati in Full HD, dei quali viene riprodotto solo l’audio; si nota qualche rallentamento anche con quelli in HD, soprattutto se li si visualizza dopo un intenso utilizzo del dispositivo o con la RAM quasi satura.
Infine, concludiamo l’analisi soffermandoci sul comparto videogiochi: fortunatamente, questa non presenta alcun tipo di problema con giochi semplici come i runner game (sono stati testati Minion Rush e Temple Run 2) o quelli di strategia (Plants VS Zombies 2). Con giochi più complessi (Into the Dead, Riptide Gp e Dead Effect), che richiedono un maggior sforzo hardware, qualche rallentamento si manifesta sporadicamente, soprattutto quando lo smartphone inizia a scaldarsi dopo lunghe sessioni di utilizzo. Tutto sommato il Faea F1 svolge più che bene il proprio compito in questo comparto: processore e GPU, per quanto possano essere considerati sorpassati, supportano anche quei videogiochi che sono notoriamente incompatibili per altri dispositivi dello stesso livello, o anche di categoria superiore.
Conclusioni
Non si può non promuovere il Faea F1. È sicuramente adatto a chi ha bisogno di uno smartphone, ma non ha allo stesso tempo né grandi pretese né intenzione di acquistare dispositivi che, per un importo della stessa portata, abbiano display minuscoli e impieghino minuti interi anche solo per inviare un Tweet, consultare un documento Office o svagarsi con qualche gioco.
Ovviamente, ad oggi, è necessario ribadire che c’è ancora molto lavoro da fare sia sul versante software (vedi la traduzione incompleta del sistema operativo e le impostazioni della fotocamera inutilizzabili) sia sul lato hardware (vedi le fotocamere non all’altezza e i tasti menu e back praticamente introvabili), ma la direzione sin qui pare quella giusta.
Resta in sospeso l’interrogativo relativo agli aggiornamenti software: se ci saranno, se saranno rilasciati in tempi relativamente brevi e se correggeranno i difetti riscontrati nell’OS, il Faea F1 diventerà un prodotto quasi da non perdere.
Tuttavia Faea dovrà vedersela con la tipica, forte diffidenza da parte del pubblico nei confronti di un nuovo, ignoto produttore. Eppure, riuscire a lanciare sul mercato prodotti dal prezzo veramente contenuto, ma con hardware da fascia medio-alta è una caratteristica che solo pochi marchi hanno, fra cui lo stesso Faea. Per questo ci si augura che, col passare del tempo e con l’esperienza acquisita, il produttore cinese riesca a farsi strada.