Quando si parla di smartband non ci sono dubbi che si pensi subito a Fitbit, azienda che ha praticamente inventato la categoria. Ma se pensiamo ad uno smartwatch sono altri i nomi che vengono in mente, con Fitbit entrata in gioco in un secondo momento con degli orologi intelligenti. Ma il più recente Fitbit Versa 3 sarà all’altezza della concorrenza? Vediamolo nella nostra recensione.
Fitbit Versa 3: tutti i dettagli
Caratteristiche (↑)
La confezione d’acquisto comprende lo smartwatch, l’adattatore per ricaricare la batteria, un secondo cinturino ‘large’ in silicone per chi ha il polso più grande e la manualistica d’uso. Non è presente l’alimentatore, pertanto dovremo usare quello dello smartphone o una qualsiasi altra presa USB, come ad esempio quella di un PC.
La cassa del Fitbit Versa 3 è in alluminio e di forma pressoché quadrata, con dimensioni di 40,48×40,48×12,35mm e peso di 44 grammi – comprensivi del cinturino large. Il display è un AMOLED da 1,58” con risoluzione di 336×336 pixel ricoperto di vetro curvo Gorilla Glass 3. Sul lato destro della cassa troviamo un tasto capacitivo, sul lato sinistro altoparlante e microfono, mentre nella parte inferiore trovano posto i sensori per il cardiofrequenzimetro e per la misurazione della saturazione dell’ossigeno (SpO2) oltre ai pin per la ricarica magnetica.
Non abbiamo informazioni sul processore che pilota il Versa 3, né del quantitativo di memoria interna – se non che lo smartwatch è in grado di conservare 7 giorni di dati dettagliati e 30 giorni di dati quotidiani. Le connettività comprendono il Bluetooth 5.0, WiFi 4 a banda singola da 2,4GHz, GPS + Glonass, NFC con supporto ai pagamenti contactless con Fitbit Pay, sensore ottico per il battito cardiaco, sensori a infrarossi per l’SpO2, sensore di temperatura cutanea, accelerometro a 3 assi, altimetro, sensore di luminosità ambientale e motore per la vibrazione. Abbiamo poi la resistenza all’acqua e ad immersioni fino a 50 metri, sebbene non sia presente una certificazione IP ufficiale.
Anche sulla batteria non abbiamo informazioni precise, se non che si tratta di un accumulatore ai polimeri di litio che può arrivare fino a 6 giorni di autonomia, che naturalmente si riducono se si utilizzano funzioni quali il display sempre attivo e la misurazione costante del battito cardiaco e dell’SpO2. C’è comunque la ricarica rapida, che impiega circa un’ora per ricaricare completamente l’orologio e ci dà autonomia per 1 giorno in soli 12 minuti. La compatibilità è piuttosto ampia, con dispositivi Android 7+ e iOS 12.2+ e applicazione Fitbit.
Prezzo (↑)
Fitbit Versa 3 è disponibile nelle tre colorazioni blu/oro, nero e rosa/oro al prezzo consigliato di €229,99.
Recensione (↑)
Sono ormai diverse settimane che usiamo il Fitbit Versa 3, e sebbene molte funzioni siano assolutamente ottime e ben dettagliate, sentiamo la mancanza di qualcosa che lo renda lo smartwatch definitivo.
La prima cosa che abbiamo fatto non appena ricevuto il device è stata quella di sostituire il cinturino small con quello large: l’operazione è stata semplice e immediata, e qualora si vogliano acquistare cinturini di colori o fantasie diverse è sempre possibile cambiarli per abbinarli al vestito o all’umore.
Anche la connessione allo smartphone è molto semplice, e si esegue scaricando sul proprio dispositivo mobile l’applicazione Fitbit e abbinando l’orologio. Una volta completata l’operazione siamo pronti per l’utilizzo del nuovo Versa 3.
Di primo acchito abbiamo notato quanto contenute siano le dimensioni del device, e sebbene la cosa possa far piacere ad alcuni utenti, nel nostro caso avremmo preferito una cassa di dimensioni maggiori, oppure una versione più grande dedicata ad un pubblico maschile; una cassa da 40mm sembra infatti dedicata più ad una utenza femminile, ma si tratta comunque di un giudizio soggettivo.
E iniziamo quindi ad esaminare l’esperienza d’uso del Fitbit Versa 3. Il sistema operativo è pulito e intuitivo, e muoversi fra le varie schermate è rapido, grazie alla buona sensibilità del display. Possiamo eseguire gesture per visualizzare le notifiche non lette, le impostazioni rapide, i widget come il meteo e gli obiettivi fitness, o per lanciare le varie applicazioni. Peccato che l’azienda abbia deciso di sostituire il pulsante fisico di Versa 2 con uno capacitivo, che spesso non si riesce ad attivare anche passando più volte il dito in corrispondenza del sensore.
Fra le impostazioni possiamo attivare il display sempre attivo o lasciare che si accenda al sollevarsi del polso, situazione sicuramente più efficiente per il consumo della batteria; possiamo naturalmente cambiare quadrante, in modo da poter visualizzare le informazioni che desideriamo, ma per farlo è necessario usare l’app Fitbit su smartphone.
E infatti è proprio questa una delle cose che meno abbiamo apprezzato del Versa 3: la maggior parte delle operazioni devono necessariamente essere eseguite dallo smartphone, rendendo l’orologio solo un display per visualizzare le informazioni scelte e non un dispositivo indipendente.
Come ulteriore esempio, abbiamo l’app per controllare la riproduzione delle nostre playlist da Spotify, ma non è possibile memorizzare alcuni brani nella memoria interna né ascoltarli direttamente da cuffiette connesse all’orologio. Possiamo solo controllare la riproduzione della musica sullo smartphone o su altoparlanti collegati alla stessa rete WiFi, ma anche in questo caso visualizziamo solo dispositivi Google Cast o Amazon Echo, e non – ad esempio – Sonos.
Con il più recente aggiornamento è invece stata aggiunta la possibilità di rispondere direttamente alle chiamate, data la presenza di altoparlante e microfono. All’arrivo di una telefonata potremo infatti rispondere con un tap sulla cornetta verde e parlare dall’orologio sebbene la qualità audio non sia delle migliori.
Molto utile poi la presenza di Alexa, che comunque richiede l’app sullo smartphone: possiamo chiedere qualsiasi cosa all’assistente di casa Amazon e ricevere la risposta direttamente dall’orologio, ma anche comandare i dispositivi della nostra smart home da remoto, ad esempio per accendere la luce prima di rientrare in casa o regolare il termostato. Fitbit ha annunciato l’arrivo di una funzionalità simile con l’Assistente Google, ma al momento non è ancora attiva nel nostro paese.
Altra funzione molto utile è Fitbit Pay, che grazie alla presenza dell’NFC ci permette di pagare direttamente su qualsiasi POS contactless; anche qui purtroppo l’uso è limitato al supporto della banca, e nel nostro paese non sono molte le banche che lo supportano.
Non mancano naturalmente tutte le funzioni per il tracciamento di attività fisica, sonno, battito cardiaco e molto altro: su questo Fitbit è sicuramente fra le aziende in grado di fornire i dati più completi e precisi, e anche le attività supportate sono oltre 20. Peccato solo che per poter visualizzare i dati preferiti si debba scegliere una watch-face adatta o dover necessariamente andare a consultare l’app su smartphone, dal momento che non è possibile aprire un’app e visualizzare direttamente il dato e la cronologia come avviene con altri sistemi operativi per wearable.
Buona ma non eccezionale l’autonomia, che senza display sempre attivo e con misurazione del battito cardiaco riesce a durare circa quattro giorni prima di dover essere ricaricata, mentre attivando l’always-on display si riduce a circa due giorni.
In conclusione possiamo dire che Fitbit Versa 3 è un buon dispositivo wearable, con ottime funzioni di fitness tracker ma qualcosa da migliorare sul fronte smartwatch. Con i prossimi aggiornamenti dovrebbe arrivare il supporto all’Assistente Google, e speriamo una maggiore interazione con Spotify e con ulteriori app di terze parti.