Classica ma moderna
Fujifilm X-E2 è la nuova mirrorless di fascia alta del noto produttore giapponese che va a rimpiazzare la vecchia ma ancora valida X-E1 e mette sul piatto una serie di interessanti novità e miglioramenti.
Il target di Fuji è, tradizionalmente, quello dei fotografi più appassionati, interessati ad avere uno strumento capace di catturare immagini di grande qualità più che un gadget elettronico a tutto tondo, e il carattere della X-E2 non tradisce questa filosofia: ci troviamo, infatti, di fronte a una fotocamera per certi versi essenziale, quasi spartana, ma in grado di esprimere una qualità fotografica con poche rivali. Il prezzo di cartellino è di € 1.349 per il kit che include anche l’obiettivo 18-55 mm f/2.8-4.0 stabilizzato.
Scheda tecnica e costruzione
La dotazione tecnica della Fujifilm X-E2 riflette il suo prezzo ambizioso, a partire dall’impiego dell’innovativo e performante sensore X-Trans proprietario di Fujifilm (in formato APS-C e con 16 megapixel di risoluzione). Il processore di immagine è il veloce EXR II, l’otturatore è capace di garantire una raffica da 7 frame al secondo (3 fps con focus continuo), l’autofocus è ibrido a fase/contrasto e, infine, ci sono uno schermo LCD finalmente ad alta risoluzione (1.040.000 punti), un mirino elettronico OLED fortemente rinnovato e l’inclusione di un’antenna Wi-Fi integrata.
Anche a livello di costruzione fisica, la Fujifilm X-E2 dimostra tutto il suo carattere premium: il corpo macchina è solido e robusto, con abbondante impiego di materiali metallici e una presenza di tasti e ghiere tutti dal feeling assolutamente preciso.
Come ergonomia, la X-E2 risulta buona ma perfezionabile: considerando che né le dimensioni né il peso di questa macchina sono tra i più contenuti sul mercato (fattore da valutare per chi cerca una ultra-compatta), un grip più generoso sarebbe, forse, stato necessario. È possibile, comunque, acquistarne uno a parte, per meglio bilanciare l’impugnatura della macchina.
È obbligatorio spendere qualche parola anche sull’obiettivo in kit, che non solo offre una luminosità fuori dal comune per la categoria (f/2.8 in grandangolo e f/4.0 in tele), ma è caratterizzato anche da una qualità costruttiva eccezionale. Chi non è abituato a utilizzare obiettivi professionali sarà piacevolmente sorpreso nello scoprire il feeling che regala una lente di questo livello.
Controlli e usabilità
I controlli e il menu di questa macchina sono quelli ormai tradizionali per la serie X di Fujifilm: ci sono le immancabili ghiere dedicate al controllo di tempi e diaframmi, il tasto Q per il menu rapido, due tasti programmabili, il consueto selettore a croce e una buona dotazione di bottoni dedicati alla gestione delle funzioni essenziali. Ovviamente, non mancano un piccolo flash integrato (orientabile a piacimento, grazie al suo particolare meccanismo di estrazione) e la slitta per lampeggiatori esterni.
Accedere alle funzioni fotografiche essenziali è rapido e intuitivo e rende la Fujifilm X-E2 una macchina per molti versi dal sapore retro, che gli appassionati provenienti dall’era della pellicola potranno sicuramente apprezzare appieno. Ciò non significa, comunque, che questa macchina rifiuti la modernità.
Scavando nei menu si può, infatti, accedere a una discreta dotazione di funzioni automatiche, preset, ecc. Ci sono a disposizione una serie di filtri (toy camera, effetto miniatura, colore selettivo, ecc.) e le immancabili simulazioni colore di Fujifilm, che replicano il carattere delle vecchie pellicole (Astia, Velvia e così via). È presente anche una modalità Panorama automatica, mentre si fa notare per la sua assenza quella HDR, sempre più comune di questi tempi.
Parlando di automatismi, dispiace vedere che la funzione Auto ISO non offre ancora la regolazione automatica del tempo minimo di scatto in base alla lunghezza focale: impiegando un obiettivo zoom, si tratta di una funzione realmente utile. Speriamo che Fujifilm la inserisca tramite un futuro aggiornamento software, confermando la sua reputazione di grandissima attenzione al cliente in fase di supporto post-rilascio.
Performance
Fujifilm X-E2 è una fotocamera piuttosto rapida in tutte le sue operazioni, andando a migliorare un punto tipicamente critico per questa linea di fotocamere. Il tempo di accensione è di circa mezzo secondo, il tempo di attesa tra uno scatto e l’altro è contenuto e anche la raffica è di qualità: 7 frame al secondo sono sufficienti per congelare il movimento o cogliere la giusta espressione nella maggior parte delle situazioni.
Anche l’AF singolo di questa macchina è davvero rapido, preciso e silenzioso (con l’obiettivo in kit). In condizioni di luce ottimale, la X-E2 è forse di un soffio più lenta rispetto alle micro 4:3 più performanti, ma questo è un ottimo traguardo per un produttore che, storicamente, soffriva su questo fronte. In bassa luce, l’AF rallenta un po’, ovviamente, ma resta sempre utilizzabile con soddisfazione.
Una novità per Fujifilm è l’autofocus continuo, che ora funziona realmente come dovrebbe: tenendo premuto a metà il tasto di scatto e seguendo un soggetto in movimento, si potrà mantenere l’AF su quest’ultimo, anche durante la raffica (a patto che si imposti la modalità low da 3 fps). I risultati in termini di precisione non sono eccellenti e il sacrificio in termini di frame al secondo è notevole, ma si tratta comunque di un buon passo in avanti.
Molto rinnovati, rispetto al precedente modello, sono anche lo schermo LCD (prima era a bassa risoluzione) e il mirino elettronico OLED. Quest’ultimo, oltre a essere dettagliatissimo e piacevole come riproduzione cromatica, ora resta decisamente fluido anche in situazioni di scarsa luce.
Qualità foto e video
La qualità delle immagini catturate dalla Fujifilm X-E2 è eccezionale, assolutamente ai vertici del settore APS-C e in grado di rivaleggiare anche con quella di alcune fotocamere full frame. Il sensore X-Trans è davvero straordinario nel contenimento del rumore digitale, che non rappresenta mai un problema fino alla soglia dei 6.400 ISO. I file Jpeg registrati sono ricchi di dettaglio e cromaticamente piacevoli in ogni condizione di utilizzo, grazie all’engine Fujifilm, uno dei più bilanciati sul mercato.
Rispetto ai normali sensori APS-C, l’X-Trans continua a sembrarci un po’ duro nella gestione delle ombre, che risultano particolarmente contrastate e dalle quali è difficile far emergere il dettaglio, ma questo è davvero l’unico difetto degno di nota che abbiamo riscontrato. Anche la modalità a gamma dinamica estesa (fino a 400%) sembra più efficace nel recupero delle alte luci che nell’apertura delle ombre, e ci fa desiderare ancora di più la presenza di una vera modalità HDR.
Ad ogni modo, chi vuole il massimo controllo sulla gamma dinamica può comunque utilizzare il formato RAW: il supporto ai file generati da questo sensore non è ancora ottimale, ma sta sicuramente migliorando.
Da lodare anche l’obiettivo 18-55 mm stabilizzato, capace di una prestazione ottica davvero sopra la media: già piuttosto nitido alle aperture massime, diventa molto inciso non appena si raggiunge f/4.0, offrendo una qualità realmente premium e inarrivabile per la maggior parte degli obiettivi in kit attualmente sul mercato.
Infine, il fronte video, tradizionalmente non un punto di interesse per Fujifilm. Effettivamente, nemmeno nella Fujifilm X-E2 troviamo un tasto dedicato (la funzione va attivata tramite menu). La qualità delle riprese è discreta, ma la performance dell’autofocus lascia a desiderare, è presente una certa dose di aliasing e gli aggiustamenti automatici del diaframma risultano troppo bruschi. La X-E2, in poche parole, non è una fotocamera pensata per chi vuole unire all’attività puramente fotografica anche quella di video maker.
Verdetto
La Fujifilm X-E2 è una dichiarazione d’amore agli amanti della fotografia vecchio stile. La qualità costruttiva e dei controlli, quella delle immagini e anche quella dell’obiettivo in kit sono semplicemente eccezionali e temono pochi confronti nella fascia di prezzo dei € 1.300 circa.
Ci sono anche cose che la X-E2 non è, però: senz’altro non è tascabile (esistono mirrorless molto più piccole e leggere, anche in formato APS-C) e neppure è la più veloce nella categoria, con un AF continuo ancora acerbo e una raffica da soli 3 fps quando quest’ultimo è attivo. Infine, di certo non è una buona performer in ambito video.
Se, però, si cerca uno strumento relativamente compatto, in grado di esprimere una qualità dell’immagine eccezionale e dotato di controlli manuali profondi e immediati, la Fujifilm X-E2 è sicuramente una delle fotocamere più consigliate di questa fine 2013.