Fujifilm X-T2

APS-C da 24 Megapixel, il miglior mirino elettronico sul mercato e una straordinaria profondità di controllo: Fujifilm X-T2 è la mirrorless definitiva?

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APS-C da 24 Megapixel, il miglior mirino elettronico sul mercato e una straordinaria profondità di controllo: Fujifilm X-T2 è la mirrorless definitiva?

La nuova Fujifilm X-T2 rappresenta il massimo della tecnologia attualmente espressa dal produttore giapponese e, per molti versi, dal settore delle fotocamere mirrorless in generale. È, infatti, la definitiva maturazione del già apprezzatissimo modello precedente (la X-T1, uscita nel 2014) e ne va a correggere tutti, o quasi, i difetti, migliorando ulteriormente quelli che erano i suoi punti di forza.

Il tutto, però, a un prezzo decisamente ambizioso per uno strumento che, pur avendo aspirazioni dichiaratamente professionali, sarà desiderato e impiegato anche da molti amatori: 1.699 euro per il solo corpo macchina.

Scheda tecnica

La X-T2 equipaggia il nuovo sensore da 24 Megapixel sviluppato da Fujifilm e già visto all’opera nella recente X-Pro 2. Si tratta di un’unità in formato APS-C basata sulla tecnologia X-Trans, sviluppata interamente dal produttore ed esclusiva per i suoi modelli. Il sensore integra pixel per il riconoscimento dell’autofocus a fase, proponendo uno dei moduli AF più avanzati ad oggi inclusi in una fotocamera mirrorless.

Molto avanzato è anche il mirino ottico: è composto da un pannello OLED da 2.36 milioni di punti, con un’ottima capacità di ingrandimento (0,77x) e un tempo di aggiornamento di 0.005 secondi. L’immagine che ne risulta è molto ampia e dettagliata, nonché fluidissima in ogni condizione di luce, fatte salve quelle davvero estreme.

Innovativo anche lo schermo LCD (da 3″ di diagonale con 1.04 milioni di punti): oltre al classico snodo sull’asse orizzontale, può essere inclinato anche verso il lato destro, per consentire un’inquadratura più confortevole dei soggetti quando si scatta in posizione portrait.

La dotazione tecnologica prosegue con una raffica massima da 8fps con autofocus attivo (11fps se si impiega il grip verticale aggiuntivo), un doppio slot per schede SD con supporto al nuovo e ultra-veloce formato UHS-II, una modalità video che raggiunge lo standard 4K con 30fps, l’immancabile antenna Wi-Fi per il collegamento con gli smart device e un otturatore meccanico che raggiunge il tempo di scatto di 1/8000s con sincronia flash massima di 1/250s (un grosso miglioramento rispetto alla precedente X-T1, che si fermava rispettivamente a 1/4000s e 1/180s).

Gli unici appunti che si possono fare alla X-T2 in quanto a scheda tecnica riguardano l’assenza del touch-screen (interfaccia tanto amata da alcuni quanto ritenuta superflua da altri), la mancanza di un flash integrato nel corpo macchina (nella confezione è fornita, comunque, una piccola unità esterna) e di uno stabilizzatore interno, che sarebbe tornato utile in determinate situazioni. Per il resto, è davvero difficile immaginare quali miglioramenti sostanziali si potranno introdurre con una eventuale X-T3.

Design e costruzione

Il corpo macchina della Fujifilm X-T2 è uno dei meglio realizzati della categoria. L’impugnatura è confortevole e salda, grazie al grip frontale mediamente pronunciato e alla piacevole texture gommata che lo riveste. La fotocamera è molto compatta e leggera, ma trasmette un’ottima sensazione di robustezza, è resistente alla polvere e agli spruzzi e soprattutto offre una profondità di controllo inarrivabile per tutte le altre mirrorless e anche per molte reflex semi-professionali.

La quantità di ghiere e selettori è infatti abbondantissima: oltre alle consuete ghiere per tempi, ISO e compensazione (quella dei diaframmi è sul barilotto degli obiettivi), ci sono due ulteriori ghiere di controllo (una anteriore e una posteriore, entrambe cliccabili), un selettore a croce, un nuovo joystick per il controllo diretto dei punti di messa a fuoco e diversi tasti fn personalizzabili.

I fotografi esperti, quindi, possono avere tutte le funzioni sempre a portata di dito, senza dover scavare nei menu elettronici: una dote che, fatta la dovuta esperienza con la complessità del sistema, consente un utilizzo rapido, immediato e molto soddisfacente.

Prestazioni ed esperienza di scatto

Nell’impiego quotidiano, la Fujifilm X-T2 si comporta egregiamente. Il tempo di accensione è rapidissimo, così come l’acquisizione dell’AF singolo: uno dei più rapidi della categoria (a patto di impiegare un obiettivo adeguato, come lo zoom in kit 18-55mm f/2.8-4.0). I punti di messa a fuoco sono tantissimi (325) e disposti praticamente sull’intero fotogramma.

Anche l’AF continuo con tracciamento dei soggetti, fino a poco fa vera e propria bestia nera di ogni mirrorless, risulta nettamente migliorato: la X-T2 consente di inquadrare con una certa efficacia le scene in movimento, a patto di cimentarsi con l’approfondito menu di personalizzazione delle varie modalità AF, che per complessità richiama quello delle migliori reflex sportive. In congiunzione con l’ottima raffica da 8-11fps con AF attivo, l’impiego in situazioni di azione non è affatto al di fuori della portata di questa fotocamera. Anzi, il produttore stesso ne caldeggia l’impiego in tale ambito.

L’unico vero difetto nell’impiego sul campo è quello della durata della batteria, che non va oltre i 350 scatti per ogni singola ricarica. Si tratta di un problema comune alla quasi totalità delle mirrorless (che, per risparmiare spazio, non includono mai batterie troppo voluminose) e risolvibile acquistando a parte qualche batteria di ricambio.

Qualità foto e video

La qualità fotografica espressa dalla Fujifilm X-T2 è eccellente, senz’altro ai massimi livelli per quanto riguarda i sensori in formato APS-C. Le immagini da 24 Megapixel sono ben incise e dettagliate (anche grazie all’assenza di filtro passa-basso) e la prestazione in bassa luce è eccellente: si può scattare senza troppi problemi fino a valori ISO elevati come 3.200 o 6.400, ottenendo comunque immagini ben utilizzabili anche per stampe a grandi dimensioni. Una caratteristica, questa, che fino a poco tempo fa era esclusivo appannaggio dei più performanti sensori full frame.

L’engine jpeg di Fujifilm è, come da tradizione, uno dei migliori sul mercato e produce risultati brillanti in termini cromatici, ma comunque molto naturali e realistici. Per ottenere il massimo dalla X-T2, ovviamente, i fotografi esperti possono scattare in RAW ed elaborare manualmente il negativo digitale: la compatibilità dei software di sviluppo più diffusi con i file prodotti dai sensori X-Trans non è ancora perfetta, ma per fortuna è molto migliorata rispetto a qualche anno fa.

Infine, la qualità video: tradizionale spina nel fianco delle fotocamere Fujifilm, sulla X-T2 è finalmente adeguata per un impiego moderatamente avanzato. I filmati girati a risoluzione 1080p e 4K, pur non raggiungendo i vertici di qualità toccati da prodotti concorrenti (in particolare di Panasonic), sono dettagliati e non mostrano la quantità di artefatti visibili sui precedenti modelli. Inoltre, sul corpo macchina è presente un ingresso per microfoni esterni e, acquistando il grip aggiuntivo, si può approfittare anche dell’uscita cuffie: due caratteristiche indispensabili per i videoamatori.

Verdetto

La Fujifilm X-T2 è una fotocamera avanzata dalle concrete aspirazioni professionali. La dotazione tecnica e l’insieme delle prestazioni, sia in termini di qualità d’immagine che di autofocus e profondità del sistema di controllo, sono al vertice dell’attuale categoria mirrorless e possono tranquillamente insidiare quelli delle migliori reflex prosumer.

Il prezzo è altrettanto ambizioso: con 1.699 euro per il solo corpo macchina, infatti, si possono acquistare numerosi modelli mid-range di Canon e Nikon, che hanno dalla loro il vantaggio di poter contare su un parco ottiche sicuramente più sviluppato e un range di accessori maggiore (dettagli importanti per il pubblico dei fotografi avanzati o professionisti).

Tuttavia, nessuna reflex attuale può offrire prestazioni così elevate in un corpo macchina compatto e leggero come quello della X-T2, che dunque rappresenta un’alternativa molto interessante per tutti quei fotografi esigenti che vogliono (o devono, per esigenze professionali) viaggiare leggeri e con il minimo ingombro possibile.

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