Fujifilm X-T20 fa parte del terzetto di nuove fotocamere mirrorless recentemente presentate dal produttore giapponese, di cui fanno parte la Fujifilm GFX 50s e la Fujifilm X100F. La X-T20 oggetto della recensione adotta sensore APS-C X-Trans CMOS III da 24,3MP e il processore d’immagine X-Processor Pro.
La nuova Fujifilm X-T20 rappresenta, da un lato, l’evoluzione diretta (a livello di nome, design e segmento di mercato) della precedente X-T10; dall’altro, è la versione compatta della nuova ammiraglia di casa Fujifilm, quella X-T2 da cui eredita gran parte del contenuto tecnologico, a partire dal nuovo sensore da 24 Megapixel.
Per natura, la X-T20 è dunque una mirrorless piccola ma avanzata, con aspirazioni che vanno ben oltre il semplice utilizzo più amatoriale e casual. Anche il prezzo è ambizioso: in versione solo corpo, la Fujifilm X-T20 costa 920 euro, ossia quasi 200 euro in più rispetto al prezzo di lancio della precedente X-T10.
Fujifilm X-T20: fotocamera mirrorless
Fujifilm X-T20: uscita e prezzo(↑)
Fujifilm X-T20 sarà disponibile al pubblico già a partire dalla fine di febbraio 2017. Il prezzo, IVA inclusa, consigliato al pubblico varia a seconda del kit scelto:
- X-T20 solo corpo a €919,99
- X-T20 KIT 18/55mm a €1229,99
- X-T20 KIT 16/50mm a €1019,99
- X-T20 KIT 16/50+50/230mm a €1229,99
Fujifilm X-T20: caratteristiche(↑)
La X-T20 equipaggia il nuovo sensore da 24 Megapixel sviluppato da Fujifilm e basato sulla sua tecnologia proprietaria X-Trans. Si tratta di un’unità in formato APS-C priva di filtro passa-basso, già nota e apprezzata per la sua performance sulla X-T2.
Anche il modulo autofocus è derivato dalla sorella maggiore X-T2: con ben 325 punti, disposti più o meno sull’intero quadro, e grazie all’impiego di tecnologia ibrida a contrasto/fase, è uno dei sistemi più avanzati nella categoria.
Lo schermo LCD, snodato in verticale, è da 3 pollici di diagonale con 920.000 punti di risoluzione e funzionalità touch, mentre il mirino elettronico offre 2.360k punti e un buon ingrandimento relativo di 0,62x, che rende agevole la composizione degli scatti. Entrambi restituiscono un’immagine con un aggiornamento molto fluido, ma il pannello LCD non è tra i più visibili in luce solare diretta e non brilla nemmeno per dettaglio o qualità, relativamente alla fascia di prezzo.
L’otturatore meccanico offre un tempo di scatto massimo di 1/4.000s, mentre con quello elettronico ci si spinge fino a 1/32.000s; la sincronia flash si ferma invece al discreto valore di 1/180s. La raffica è da 8fps con autofocus continuo attivo e può contare su un buffer piuttosto generoso (circa 70 scatti jpeg). I video vengono registrati fino al formato 4K con 30fps ed è presente un mini-jack per collegare un microfono esterno.
Infine, è inclusa un’antenna Wi-Fi per il collegamento con smart-device, tramite la piacevole app proprietaria di Fujifilm.
Fujifilm X-T20: design(↑)
La Fujifilm X-T20 è molto ben realizzata a livello di assemblaggio e qualità dei materiali. La parte superiore ed inferiore sono realizzate in metallo e danno alla macchina un’ottima sensazione di solidità, mentre il livello delle plastiche è leggermente inferiore, ma comunque apprezzabile. Peccato per l’assenza di tropicalizzazione (resistenza a polvere e spruzzi), che avrebbe aggiunto un ulteriore tocco di qualità e affidabilità.
Il corpo macchina misura 118 x 83 x 41 mm e dunque risulta molto compatto e trasportabile, con un peso di soli 380 grammi. A dispetto di queste dimensioni contenute, il range di comandi fisici è decisamente avanzato: oltre ai selettori per tempi e compensazione, ormai consueti in tutti i modelli X di Fujifilm, sono presenti due ghiere principali (una frontale e una posteriore, entrambe cliccabili), un selettore a croce a cui si possono assegnare funzioni personalizzate e un tasto “fn".
La profondità di controllo, dunque, è molto elevata, anche se la presenza di molti tasti in uno spazio fisico così piccolo fa sì che alcuni siano piuttosto scomodi da azionare: il bottone “fn", ad esempio, è molto piccolo, mal posizionato e non restituisce un feeback tattile adeguato.
Apprezzabile, invece, la presenza di una leva per ingaggiare la modalità completamente automatica: può tornare utile ai fotografi alle prime armi oppure nel caso si dovesse consegnare la fotocamera ad un estraneo per chiedere uno scatto ricordo.
Fujifilm X-T20: recensione(↑)
L’esperienza di scatto offerta dalla Fujifilm X-T20 è di livello assolutamente elevato. La profondità di controllo rende questa fotocamera uno strumento piacevole da utilizzare anche per i fotografi più esperti ed esigenti, mentre il comparto prestazionale non delude praticamente mai.
La macchina è infatti veloce e reattiva in ogni sua operazione, a partire dall’autofocus, che è sempre rapido e preciso (tranne che nelle condizioni di luce davvero estreme: in questi casi rallenta un po’) e consente anche un tracciamento adeguato dei soggetti in movimento, configurabile attraverso un menu di impostazioni piuttosto avanzato per la categoria. La raffica da 8fps è più che sufficiente per dare soddisfazioni anche in situazioni sportive, dettaglio sempre apprezzabile in una mirrorless compatta.
Anche i menu elettronici, nel complesso, sono ben realizzati e utilizzabili, consentendo un accesso rapido a quelle funzioni (non molte, a dire il vero) che non sono immediatamente disponibili attraverso i selettori fisici.
La funzionalità touch del pannello LCD non è tra le più approfondite, ma risulta comunque comoda per spostare il punto di messa a fuoco o per scorrere ed ingrandire le immagini in playback, mentre il consueto menu rapido (che si avvia premendo il tasto Q) è un prezioso alleato che consente di giudicare a colpo d’occhio e modificare rapidamente tutte le impostazioni essenziali.
La qualità d’immagine espressa dalla Fujifilm X-T20 è senz’altro uno dei maggiori punti di forza di questa macchina: nonostante l’elevata densità, il sensore da 24 Megapixel è in grado di catturare una grande quantità di dettaglio anche a impostazioni ISO elevate (almeno fino a 3.200), con una presenza di rumore molto limitata e caratterizzata più da un effetto “grana" che non dai fastidiosi blocchi cromatici.
A ciò si aggiunge il fatto che l’engine Jpeg di Fujifilm è senz’altro tra i migliori sul mercato: le immagini sviluppate dalla macchina sono eccellenti per resa cromatica e per bilanciamento generale, diminuendo di molto la necessità di scattare in RAW per poi procedere ad uno sviluppo manuale.
Al tempo stesso, i fotografi che amano sviluppare i propri negativi digitali troveranno nei file .RAF prodotti dalla Fujifilm X-T20 (piuttosto ingombranti come dimensioni: circa 50 MB ciascuno) una buona latitudine in quanto a gamma dinamica, e potranno dunque aprire le ombre e contenere le alte luci con soddisfazione.
Sul fronte dei video, infine, Fujifilm è molto migliorata rispetto a qualche anno fa: anche se il comparto dei controlli è piuttosto limitato e non rende certo questa X-T20 una video-mirrorless professionale, la qualità dei filmati è più che buona per un impiego amatoriale e anche l’autofocus continuo non esita troppo, con transizioni dolci e graduali che ben accompagnano le riprese.
Fujifilm X-T20: opinioni
La Fujifilm X-T20 è un’ottima mirrorless compatta, in grado di soddisfare sia il pubblico dei fotografi mediamente avanzati sia quello degli esperti, grazie ad una grande profondità di controllo e a prestazioni di primissimo livello.
Il corpo macchina è solido e ben realizzato, la qualità d’immagine al vertice del segmento e anche i video, finalmente, risultano piacevoli e al passo coi tempi. La presenza di molti obiettivi di alta qualità da affiancare al corpo macchina è un altro grande pregio per la gamma X di Fujifilm, che a riguardo non ha rivali nel segmento mirrorless.
L’unico dettaglio leggermente stonato in un quadro altrimenti molto positivo è il prezzo: sebbene i passi in avanti rispetto alla precedente X-T10 ci siano e siano notevoli (nuovo sensore, nuovo modulo AF, eccetera), un incremento di 200 euro tra i rispettivi prezzi di lancio non sembra completamente proporzionato e rischia di proiettare questa macchina in un segmento di mercato differente e ben più competitivo.