Compatta ma ambiziosa
X30 è la nuova compatta ma ambiziosa top di gamma di Fujifilm, pensata per il pubblico degli appassionati e dei fotografi avanzati. Viene proposta sul mercato italiano al prezzo di 569 euro, andando dunque a ricadere nella fascia premium, sfidando concorrenti pericolose come la Canon G16 o la Sony RX100 III (quest’ultima, va sottolineato, ben più costosa).
Scheda tecnica
Il sensore equipaggiato dalla Fujifilm X30 è un CMOS X-Trans II da 12 megapixel reali e 2/3″ di dimensione, dunque più piccolo di quelli da 1pollice che si cominciano a trovare sempre più frequentemente nelle compatte premium. Le conseguenze di questa scelta saranno chiare a breve.
Il processore d’immagine è un veloce EXR II, mentre l’obiettivo è un luminoso zoom stabilizzato equivalente 28-112 mm, con apertura massima rispettivamente di f/2.0 e f/2.8. Si va dunque da un buon grandangolo a un medio tele, entrambi piuttosto veloci. Da notare che il meccanismo dello zoom non è elettronico, bensì manuale: bisogna ruotare l’apposita ghiera presente sul barilotto per cambiare lunghezza focale, cosa che i fotografi più esigenti apprezzeranno (il movimento è più rapido e preciso).
Sul retro della X30 c’è un ampio schermo LCD da 3 pollici e 920.000 punti, articolato e dotato di buona visibilità. L’aggiunta di maggior interesse è però quella di un mirino elettronico, che sostituisce quello ottico presente nei precedenti modelli di questa serie e che risulta di grande qualità, comparabile a quello inserito nella Fujifilm X-E2, mirrorless di ben altro prezzo. La dotazione è completata da un piccolo flash pop-up integrato, dalla connettività Wi-Fi e da una slitta per collegare flash esterni.
Design e controlli
L’ambizione della X30 di rappresentare molto di più di una “semplice” compatta si nota anche nello studio posto in elementi quali design e controlli. Da un lato, le dimensioni sono decisamente abbondanti per una fotocamera di questo tipo: 119x72x60 mm per circa 423 g di peso. Chi cerca una super-tascabile dovrà dunque rivolgersi altrove. Dall’altro, la profondità dei controlli offerta è eccellente e rivaleggia con quella di molte reflex di fascia media.
Sul corpo macchina sono, infatti, presenti una ghiera di controllo posteriore, una frontale (posta intorno all’obiettivo, subito dietro quella che aziona lo zoom), una dedicata alla compensazione dell’esposizione (fino a ± 3 stop), la classica ghiera PASM delle modalità, il tasto “Q” dedicato al menu rapido (per la prima volta personalizzabile), un tasto “fn” programmabile e, infine, un selettore a croce. Grazie a questa abbondanza di comandi, l’esperienza di utilizzo è immediata e profonda al tempo stesso.
Per quanto riguarda la qualità costruttiva e l’ergonomia generale, i materiali impiegati nella X30 sono senz’altro di buon livello per una compatta. La fotocamera risulta solida e piacevole da impugnare, anche se, come abbiamo già detto, un po’ grossa e pesante per la media di questi strumenti. Il grip frontale, ricoperto di texture gommata, offre una buona presa, ma per un utilizzo prolungato è consigliabile l’impiego di un laccetto da polso o della tracolla inclusa nella confezione.
Prestazioni
A livello di prestazioni, la Fujifilm X30 non delude. L’autofocus è veloce e preciso praticamente in ogni situazione, rallentando soltamente in condizioni di estrema bassa luce. Lo stesso vale anche per il mirino elettronico, che offre un ottimo dettaglio, colori piacevoli e un aggiornamento sempre molto fluido.
I tempi di accensione sono davvero rapidi, anche se il particolare meccanismo di avvio può risultare scomodo: per accendere la fotocamera è necessario estendere manualmente l’obiettivo (non è presente un interruttore classico intorno al tasto di scatto), cosa che compromette l’immediatezza di impiego con una sola mano.
Parlando di raffica, la Fuji X30 consente di catturare fino a 12 fotogrammi al secondo a risoluzione piena e con AF continuo, davvero niente male per una compatta. Il tracciamento dei soggetti in movimento non è sempre perfetto, ma resta comunque più che soddisfacente in una macchina di questa categoria.
Da sottolineare anche l’autonomia: la X30 utilizza la medesima batteria impiegata da modelli più grandi e costosi, come la X100 e la X100s, e grazie a ciò riesce a raggiungere la ragguardevole soglia dei circa 470 scatti con una singola carica, laddove la maggior parte delle compatte si ferma intorno ai 300. Si tratta di una caratteristica importante, che consente di viaggiare più tranquillamente senza la necessità di trasportare con sé una batteria di riserva.
In quanto ad usabilità, vale la pena evidenziare due aspetti molto importanti. Il primo è la modalità macro, che mette a fuoco a solo 1 cm dall’obiettivo e consente di registrare scatti davvero impressionanti. Il secondo è la velocità dell’otturatore, che alle aperture massime è limitato a 1/1000s e, soltanto chiudendo il diaframma, raggiunge la velocità di 1/4000s. Mancando un filtro a densità neutra integrato, il risultato è che spesso, per scattare in luce solare piena, si deve chiudere il diaframma e perdere dunque controllo sulla profondità di campo. La buona notizia è che, almeno, l’otturatore è in grado di sincronizzare con il lampo flash a tutte le velocità, offrendo dunque interessanti possibilità creative.
Qualità d’immagine
La qualità d’immagine espressa dalla Fujifilm X30 è ottima. Nonostante il sensore sia “solo” da 2/3″, le immagini scattate sono piacevoli e ben bilanciate in una grande quantità di situazioni.
Il dettaglio è generalmente ottimo fino a circa 800 ISO, con la possibilità di impiegare anche il valore di 1.600 ISO senza eccessive preoccupazioni, specialmente se non si ha intenzione di stampare a grandi dimensioni. Notevole anche la prestazione dell’obiettivo, che ben contiene distorsioni e aberrazioni per tutta la sua escursione focale.
Anche i valori cromatici sono sempre eccellenti, grazie al buon bilanciamento del bianco automatico e al motore JPEG di Fujifilm, notoriamente uno dei migliori sul mercato. I contrasti sono quelli forti caratteristici dal sensore X-Trans, ma chi preferisce un’immagine dal tono più neutro può sempre scattare in RAW e aprire successivamente le ombre, oppure utilizzare l’apposito controllo “shadow” in camera e impostare un valore di -1 o -2.
L’unico effetto davvero tangibile dell’avere un sensore a diagonale ridotta, in questo caso, è dunque una maggiore difficoltà di controllo della profondità di campo: sfocare gli sfondi, nonostante le buone aperture massime dell’obiettivo, può risultare complicato. Per il resto, la qualità delle foto scattate con la X30 dovrebbe essere in grado di soddisfare la maggioranza dei fotografi in cerca di uno strumento compatto.
Per quanto riguarda, invece, la modalità video, Fujifilm non è mai stata all’avanguardia in questo specifico settore e di nuovo conferma questa sua tradizione. Nonostante la X30 offra un’ottima scelta di risoluzioni e frame rate differenti (fino a 1080p60, con opzioni a 50, 30, 25 e 24 fps) e includa un mini-jack per collegare microfoni esterni, i risultati finali sono ancora piuttosto deludenti. I filmati registrati non sono pessimi, ma risultano abbastanza poveri di dettaglio e colmi di artefatti, perdendo il confronto con quanto offerto da altri produttori.
Verdetto
La Fujifilm X30 è una fotocamera di eccellente qualità, che offre una grande profondità di controllo, il miglior mirino elettronico della categoria, un obiettivo zoom versatile e luminoso e una qualità d’immagine che, nonostante l’impiego di un sensore di dimensioni abbastanza ridotte per gli standard odierni, riesce a soddisfare nella maggior parte delle occasioni.
Il suo unico difetto potenziale sta nelle dimensioni, che al giorno d’oggi non si possono definire propriamente “compatte”. Anche la modalità video non emoziona; un dettaglio forse secondario in uno strumento principalmente fotografico, ma che va tenuto in considerazione.
Nel complesso, il prezzo è senz’altro ben rapportato alle grandi qualità di questa fotocamera, che offre prestazioni molto vicine a quelle di una reflex in un corpo macchina versatile, robusto e piacevole da utilizzare.