La nuova Fujifilm X70 è una fotocamera mirrorless dalle doti molto interessanti: ha infatti l’ambizione di offrire una qualità fotografica da grande all’interno di un corpo fortemente compatto e al tempo stesso molto dotato, in termini di costruzione fisica e di controlli.
La missione è quella di coinvolgere la grande fetta di pubblico che non porterebbe mai con sé una grossa e pesante reflex, ma al tempo stesso desidera uno strumento serio (certamente più del classico smartphone o tablet) per scattare foto che rendano davvero giustizia alle proprie immagini. Si può dire da subito che il risultato è raggiunto, anche se ad un prezzo che non tutti troveranno attraente: la X70 costa, infatti, 719 euro sul mercato italiano.
Scheda tecnica
Al cuore della Fujifilm X70 si trova l’ormai noto sensore X-Trans: si tratta di un’unità da 16 Megapixel in formato APS-C, il medesimo utilizzato dalle reflex consumer e dalle migliori mirrorless. L’immediato vantaggio di montare un sensore così grande su una fotocamera compatta è quello di avere una qualità d’immagine nettamente superiore a quella della media degli strumenti comparabili, come sarà chiaro a breve.
L’altra chiave di volta di questa fotocamera è il suo obiettivo, integrato nel corpo macchina e dunque non rimovibile. La lente offre una focale fissa equivalente a 28mm: un medio grandangolo, ideale per la fotografia da strada e al tempo stesso molto simile al tipico obiettivo fisso di uno smartphone, dunque perfetto per adattarsi alle abitudini di un certo pubblico consumer. Peccato per l’apertura non troppo ambiziosa: corrisponde ad f/2.8 ed è dunque più che buona, ma non tanto luminosa quanto il 35mm f/2 montato, ad esempio, sulla sorella maggiore X100.
Il resto della scheda tecnica include un’antenna Wi-Fi integrata, per la comunicazione con gli smart-device, uno schermo posteriore da 3″ e 1040k punti (dotato di tecnologia touch e orientabile fino a 180° in verticale: la cosiddetta posizione selfie), un piccolo flash integrato, un otturatore meccanico/elettronico che raggiunge tempi fino a 1/32.000s, una raffica di 8fps con focus singolo e, infine, una modalità video che registra filmati fino allo standard 1080p con 60fps al secondo.
Costruzione e design
La qualità costruttiva della Fujifilm X70 è molto buona e rispecchia quella di uno strumento dal costo premium. Le plastiche impiegate sono di qualità elevata e gli inserti metallici impreziosiscono l’aspetto, oltre ad aumentare la robustezza.
Anche il design complessivo è buono, e ricalca per la maggior parte quello, ormai noto, della serie X di Fujifilm. Non manca la ghiera delle aperture, posta intorno al barilotto dell’obiettivo, così come quella per gestire tempi e compensazione. Sempre intorno all’obiettivo, si trova un altro anello: a seconda della modalità, serve a gestire diverse funzioni, tra cui l’AF manuale o un teleconverter digitale, che simula le focali di 35mm e 50mm, dando più flessibilità in fase di inquadratura. Ovviamente, le immagini così scattate sono dei semplici crop digitali, che subiscono un upscaling successivo fino alla risoluzione piena di 16 Megapixel e dunque perdono leggermente in nitidezza. La funzione, però, resta apprezzabile.
Il retro del corpo macchina è piuttosto denso di tasti, generalmente ben accessibili nonostante le piccole dimensioni. L’unica eccezione è quella del tasto sinistro sulla croce digitale: è davvero molto prossimo alla cornice dello schermo e può risultare scomodo da premere, soprattutto per chi ha mani di grandi dimensioni. Anche il pulsante rec per i video è davvero piccolo e poco accessibile: è posto molto vicino alla ghiera di compensazione, che lo sovrasta nettamente. Manca, infine, il mirino elettronico: forse la più grande rinuncia rispetto alla X100, compiuta per contenere al minimo gli ingombri.
Le dimensioni fisiche sono eccellenti per una fotocamera dotata di sensore APS-C: ammontano a 112,5mm x 64,4mm x 44,4mm, per un peso di 340 grammi con batteria inserita. Si tratta di valori che rendono la X70 trasportabilissima, in grado di entrare comodamente nella tasca di una giacca o in un piccolo borsello, per essere portata sempre con sé, anche dove tradizionalmente si rinuncerebbe al peso di una fotocamera seria (una gita in montagna, una lunga passeggiata in città e simili).
Prestazioni e qualità fotografica
In termini di velocità dell’autofocus e delle prestazioni generali, la Fujifilm X70 non è un fulmine e certamente non può rivaleggiare con le migliori mirrorless, ma i valori offerti sono comunque sufficienti per gli scenari d’impiego tipici di una fotocamera del genere.
I tempi di accensione sono abbastanza rapidi, l’AF singolo è reattivo (ma non istantaneo) e la raffica da 8fps è senz’altro sufficiente a congelare i movimenti, anche se dopo 10 fotogrammi il buffer sarà colmo e la velocità di scatto calerà nettamente (circa 3fps). L’AF continuo, invece, è appena abbozzato e difficilmente aiuterà ad offrire un vero tracciamento dei soggetti in rapido movimento: chi intende fotografare le intense attività di gioco dei propri bambini è avvisato.
Ovviamente, il vero asso nella manica della Fujifilm X70 è la sua qualità fotografica pura e semplice. Il grande sensore da 16 Megapixel, unito all’ottimo obiettivo integrato, produce infatti scatti straordinari, in grado di rivaleggiare con molte reflex di medio segmento. Le immagini catturate dalla X70 sono molto nitide e incise, dotate di un ottimo profilo cromatico e di una gamma dinamica piacevole anche in situazioni di alto contrasto.
La prestazione in bassa luce è eccellente, con immagini del tutto usabili fino a 3.200-6.400 ISO (con un obiettivo più aperto i risultati sarebbero stati ancora più straordinari, ma purtroppo sarebbero cresciute anche le misure fisiche).
Del tutto insufficiente, invece, la modalità video. Innanzitutto, per avviare la registrazione è necessaria una lunga pressione del tasto rec, che rende l’operazione meno comoda e immediata del solito. Poi, i filmati raggiungono lo standard 1080p60, ma risultano poveri di dettaglio e colmi di artefatti, come aliasing e moiré. Si tratta, purtroppo, di un marchio di fabbrica negativo dei sensori X-Trans, che ancora va risolto.
Verdetto
La Fujifilm X70 è una fotocamera dalle ottime qualità, accompagnate da qualche difetto. La combinazione tra dimensioni estremamente compatte, profondità di utilizzo (o facilità di impiego, per chi vuole attivare la modalità automatica) e qualità d’immagine è davvero eccellente: chi vuole avere sempre con sé uno strumento fotografico serio ma al tempo stesso dal profilo leggero e trasportabile, difficilmente troverà di meglio sul mercato in questo inizio di 2016.
Sul fronte delle critiche, la velocità delle operazioni avrebbe potuto essere maggiore, così come quella dell’autofocus. Un obiettivo con apertura massima f/2.0 avrebbe ulteriormente migliorato la prestazione in bassa luce e le possibilità creative. Infine, qualche tasto avrebbe potuto essere meglio collocato, e la modalità video avrebbe potuto (forse dovuto) raggiungere almeno la sufficienza rispetto agli standard attuali.
Questi difetti, però, non compromettono la qualità complessiva di uno strumento che saprà dare grandi soddisfazioni tanto ai fotografi esperti quanto a quelli alle prime armi, ammesso che siano pronti a digerire il prezzo di cartellino: 719 euro non sono troppi se rapportati alle qualità della X70, ma di certo non corrispondono al budget medio di chi acquista una compatta.