Forte dell’enorme successo ottenuto dal primo modello di Chromecast, a distanza di circa due anni Google ha deciso di trasformare il marchio in una vera e propria linea di prodotti, differenziandola con il lancio di nuovi dispositivi. Il primo, già analizzato a fondo in sede di recensione su queste pagine, evolve il concept originale ed è dedicato principalmente alla riproduzione dei contenuti video, mentre il secondo si chiama Chromecast Audio. Come facilmente intuibile già dal nome, si tratta di un dispositivo indirizzato alla fruizione della musica all’interno di tutta l’abitazione.
Un Chromecast per la musica
L’idea è semplice: trasformare qualsiasi speaker dotato di un’entrata audio in un altoparlante smart. Tutto ciò che serve è un ingresso da 3,5 mm, ottico oppure RCA, a cui connettere il jack fornito in dotazione. Ed il gioco è fatto. A tal proposito si segnala che la lunghezza del cavo contenuto nella confezione è di soli 14,6 cm e che in alcuni casi è necessario ricorrere all’acquisto separato di uno più lungo. Dipende ovviamente dalla posizione dello speaker e dall’eventuale esigenza di nascondere il dispositivo alla vista. Quello di alimentazione, invece, è molto più lungo (1,75 metri) e può essere connesso a qualsiasi porta USB oppure alla presa elettrica mediante l’adattatore incluso, dello stesso tipo di quelli utilizzati per la ricarica di smartphone e tablet. Nel packaging non c’è altro: le uniche istruzioni sono scritte all’interno del cartoncino che avvolge il box e mostrano con uno schema il processo di installazione.
Chromecast Audio vs. dongle Bluetooth
Al suo interno Chromecast Audio integra tutti i moduli necessari per effettuare lo streaming da Internet e per l’interazione con i dispositivi mobile. Questo rappresenta un notevole vantaggio, ad esempio, se confrontato con i tradizionali dongle Bluetooth (in vendita a prezzi ben più contenuti) che permettono di trasmettere i brani musicali in modalità wireless, poiché la qualità è maggiore e non ci sono compressioni. Il chip WiFi si connette direttamente al servizio utilizzato, ad esempio Google Play Musica, e dai suoi server scarica le canzoni da riprodurre, senza passare da smartphone e tablet. Questi possono comunque essere utilizzati come una sorta di telecomando, ad esempio per mettere in pausa la riproduzione, per riprenderla o per effettuare lo skip dei brani, per organizzare le playlist e altro ancora. In altre parole, il Chromecast dedicato alla musica è pensato per rendere più semplice, immediato e smart l’ascolto in ambito domestico, da qualsiasi speaker.
Configurazione
Il processo di configurazione necessario al primo avvio di Chromecast Audio è piuttosto facile e del tutto simile a quello della controparte HDMI. Dopo averlo connesso all’altoparlante e all’alimentazione (tramite cavo USB), il device crea automaticamente una rete WiFi. È dunque necessario avviare l’applicazione Chromecast su smartphone o tablet per procedere con il setup. Una precisazione: in fase di test è stata provata anche l’utility rilasciata da Google per computer Windows, ma senza successo.
Una volta avviata l’app bisogna aprire la scheda “Dispositivi” e dopo alcuni istanti verrà mostrato il primo degli screenshot allegati qui sopra. Da allora è sufficiente seguire la procedura guidata, che passa dalla riproduzione di un suono di prova alla possibilità di rinominare il device, fino al download automatico di un aggiornamento per il software equipaggiato.
Specifiche tecniche
Il piccolo form factor circolare di Chromecast Audio nasconde al suo interno tutto ciò che serve per l’ascolto della musica in streaming e per l’interazione con i dispositivi mobile. Ecco un breve riepilogo delle specifiche tecniche incluse.
- connettività: WiFi 802.11ac (2,4 GHz, 5 GHz);
- uscita audio: analogica o digitale ottica tramite jack da 3,5 mm;
- alimentazione: 5 V, 1 A tramite cavo micro-USB;
- dimensioni: 51,9×51,9×13,5 mm (lunghezza cavo audio 146 mm, lunghezza cavo alimentazione 1,75 m);
- peso: 30,7 mm (cavi e accessori non inclusi);
- compatibilità: Android 4.1+, iOS 7.0+, Mac OS X 10.7+, Windows 7+, Chrome OS.
App e servizi compatibili
Il design e le specifiche di Chromecast Audio risulterebbero del tutto inutili se non supportate da un adeguato numero di applicazioni e servizi compatibili. Sono presenti nell’elenco ovviamente le principali piattaforme di bigG, come YouTube e Google Play Musica, ma anche la TuneIn per l’ascolto delle stazioni radiofoniche da tutto il mondo. Non mancano poi Deezer e Rdio, con la lista destinata ad espandersi ulteriormente in futuro. Di recente anche Spotify è entrata a far parte delle app compatibili con la tecnologia, rispondendo così ad un desiderio manifestato da tempo da un gran numero di utenti. In linea di massima, tutti i servizi già disponibili per Chromecast sono accessibili anche tramite la variante Audio del dispositivo, con ovvie limitazioni, mancando l’output video la riproduzione dei filmato è preclusa. L’utilizzo è del tutto simile: una volta aperta l’app è sufficiente premere il pulsante Cast per avviare la riproduzione nell’altoparlante.
Il verdetto
Chromecast Audio è in vendita sulle pagine del Google Store al prezzo di 39 euro. L’esborso economico è lo stesso della versione HDMI, ma le funzionalità per forza di cose maggiormente limitate. Ecco spiegata la differenza nella valutazione complessiva del prodotto attribuita in questa recensione. Ciò non significa affatto che il device sia privo di utilità o poco innovativo, anzi, di certo incontrerà il favore di coloro i quali desiderano trasformare il proprio impianto audio in un sistema smart per lo streaming, un po’ come il Chromecast originale (e quello di seconda generazione) evolve qualsiasi televisore con ingresso HDMI in una smart TV. In termini concreti, rispetto all’impiego di un qualsiasi dongle Bluetooth, l’unico vantaggio è rappresentato da una qualità più elevata nella riproduzione, che qualcuno potrebbe reputare non sufficiente a giustificare la differenza di spesa. Il lancio testimonia comunque il crescente impegno di Google nell’ambito dell’home entertainment e, per il futuro, è lecito attendersi il debutto di altri dispositivi di questo tipo marchiati dal gruppo di Mountain View.