Design
La sensazione che ci conferisce questo dispositivo è sicuramente di alta qualità. L’alluminio del body è elegante e gli angoli sono ben rifiniti. L’alloggiamento per la fotocamera posteriore è molto particolare, forse un po’ azzardato, potrebbe non piacere, ma sicuramente rende il telefono facilmente riconoscibile. La fotocamera si trova al di sotto di una fascia di vetro nera in leggero rilievo posta nella parte superiore del retro del telefono. All’interno di questa fascia si trovano anche il Flash Dual Tone e l’autofocus laser.
Sempre sul retro è collocato il sensore per l’impronta digitale incastonato nella scocca e, al di sotto del sensore, la grande scritta NEXUS. Le dimensioni della scritta sono, forse, troppo esagerate, rovinando la pulizia del design generale del telefono. Sul lato destro è presente il tasto di sblocco, dotato di una leggera zigrinatura e quindi facilmente riconoscibile al tatto. Sempre sul lato destro, ma posto un po’ troppo in basso, c’è il bilanciere del volume. Il connettore per la ricarica è USB Type-C con supporto per la ricarica rapida. Google fornisce anche un adattatore “USB Type-C-USB standard” per collegare il telefono ai dispositivi che ancora non dispongono di questa connessione di ultima generazione.
Sulla parte frontale due bande nere coronano il display superiormente e inferiormente dove trovano spazio anche i potenti speaker stereo. Il 6P è grande, molto grande. È molto difficile da usare solamente con una mano, complice anche la scivolosità del retro. Il peso di 178 grammi però non è eccessivo, anche in rapporto alle dimensioni.
Hardware
Dotato di un processore octa core Snapdragon 810 a 64-bit (quattro core da 1,55 Ghz e quattro core da 2,0 Ghz) è supportato da 3 GB di RAM LPDDR4 e da una GPU Adreno 430. Lo spazio di archiviazione interna non è espandibile. In commercio si possono trovare tre versioni: 32, 64 e 128 GB, venduti a partire da 699 euro e con una maggiore di 50 euro per taglio di memoria.
Il display è un AMOLED da 5,7 pollici con risoluzione QHD (2560×1440 pixel) e una densità di 518 ppi. Non è sicuramente il miglior pannello sul mercato, ma è comunque ottimo. I neri sono profondi e i colori riprodotti fedelmente, anche se in alcune situazioni si nota un’eccessiva saturazione. Il problema potrebbe essere facilmente risolto via software, ma di default non vi è nessuna applicazione che consenta di calibrare i colori.
La batteria è da 3.450 mAh e non rimovibile. Il sensore per l’impronta digitale è velocissimo e non sbaglia un colpo. Quello che stupisce davvero è il comparto audio. I due speaker stereo frontali riproducono un suono profondo e avvolgente per l’uso multimediale. Il volume in vivavoce è potente ed utilizzabile in numerose situazioni, anche in automobile.
Fotocamera
Il comparto foto e video necessita di un approfondimento a parte. La fotocamera posteriore ha un sensore da 12,3 megapixel con messa a fuoco laser e dual-LED flash. Le foto sono molto buone anche in condizioni di scarsa luce. L’opzione HDR migliora notevolmente la nitidezza della foto e conviene lasciarla sempre attiva, anche se rallenta un po’ l’acquisizione dell’immagine. I video possono essere girati ad una qualità massima 4K a 30 fps e non manca la possibilità di scendere a 720p per raggiungere i 240 fps.
È presente uno stabilizzatore digitale che svolge un buon lavoro. I risultati migliori si ottengono con il Full HD. Girando in 4K i video rimangono comunque un po’ tremolanti. La fotocamera frontale ha una risoluzione di 8 megapixel, ma manca il flash. Ciò che più stupisce è l’app nativa della fotocamera. In Android 6.0 l’interfaccia è pulita, c’è tutto quello che si potrebbe volere a portata di mano. Il servizio Google Foto, integrato, permette il backup automatico di foto e video nel cloud e suggerisce periodicamente mini-filmati per raccontare le proprie “storie fotografiche”.
Software e prestazioni
Uno dei punti fondamentali del progetto Nexus è il software. Anche in questo modello è preinstallata una versione di Android pura, Marshmallow 6.0 per la precisione. Non ci sono personalizzazioni, ma si hanno tutti i servizi di Google integrati perfettamente in un’interfaccia pulita e fluida. L’utilizzo dello spazio non è gestito perfettamente in relazione alle dimensioni del display: le dimensioni delle icone o dei toggle non sono sempre bilanciate ma, al di la dell’aspetto estetico, l’ottimizzazione è perfetta. Inoltre, è veramente difficile mettere in crisi la stabilità di questo dispositivo e il processore si comporta egregiamente in tutte le situazioni, anche quelle che richiedono prestazioni maggiori. In alcuni casi la temperatura nella parte posteriore è aumentata leggermente. La sensazione può essere un po’ spiacevole, ma è comunque sopportabile.
Riguardo ai consumi, questo 6P si comporta molto bene in standby, infatti non consuma quasi nulla anche se si ricevono numerose notifiche. Con un uso intensivo, però, si può notare una veloce diminuzione del livello di carica. In generale si arriva sempre verso l’ora di cena e con qualche piccolo accorgimento, come l’uso della modalità di risparmio energetico integrata, si può arrivare fino a sera inoltrata.
Si potrebbe fare un piccolo appunto sul sensore della luminosità, che è un po’ “pigro” in alcune situazioni. Anche il Display ambient, una funzione che dovrebbe risvegliare il telefono in caso di movimento e segnalare alcune informazioni, non funziona perfettamente in tutte i casi. Si tratta, comunque, di problemi software facilmente risolvibili in futuri aggiornamenti.
Conclusioni
Huawei e Google hanno fatto un grande lavoro con questo dispositivo. Marshmallow è un’ottima versione di Android, pulita e funzionale. Tutte le successive personalizzazioni sono lasciate alla libera scelta dell’utente. Forse la pecca più grande riguarda il prezzo di vendita in Italia. Infatti, 699 euro per la versione base sono parecchi, anche perché la concorrenza sulla stessa fascia di prezzo è molto forte. È caldamente consigliata la versione da 64 GB, poiché i 32 GB del modello base tendono ad esaurirsi molto velocemente.