Design
La sfida sul design si fa sempre più agguerrita: dopo alluminio, vetro 2.5D, cornici trattate con il diamante, ora si fa veramente complessa la scena con Honor 8, rivestito com’è di un elegantissimo corpo in vetro, lavorato molte volte e con diversi materiali nella parte posteriore, al fine di donare un effetto finale assolutamente unico.
Non è raro starsene a fissarlo mentre la superficie crea magnifici riflessi di luce, specialmente con la colorazione Sapphire Blue. Ricorda molto la vernice metallizzata impiegata sulle automobili di fascia alta come BMW o Audi, e l’effetto è semplicemente unico. È comunque disponibile anche nelle colorazioni Pearl White, Midnight Black e Gold.
Come se non bastasse, nonostante pesi qualche grammo in più della media (153 grammi), è complessivamente leggerissimo da tenere in mano, forse anche per la sensazione di compattezza che risulta dalle dimensioni piuttosto contenute per uno smartphone con display da 5,2”: 145,5 x 71 x 7,5 mm di spessore.
Kirin 950 con 4 GB di RAM
Il cuore di Honor 8 è il chip HiSilicon Kirin 950 con CPU Octa-core (4x 2.3Ghz Cortex-A72 e 4x 1.8GHz Cortex-A53) e GPU Mali-T880 MP4 made by Huawei, 4 GB di RAM e 32 o 64 GB di RAM.
Il display è un pannello LTPS oleofobico da 5,2 pollici con risoluzione Full HD il cui unico difetto è una non perfetta visibilità sotto la luce diretta del sole.
È uno smartphone Dual SIM: il secondo slot SIM può, in alternativa, essere usato anche per schede microSD fino a 256 GB. Non mancano naturalmente le connessioni più recenti: Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac dual-band, Wi-Fi Direct, Bluetooth 4.2, A-GPS con GLONASS o BDS, NFC, porta infrarossi e sensore per il riconoscimento delle impronte digitali. La ricarica avviene tramite porta USB-C v1.0.
Prestazioni da campione
Il chip Kirin 950, nonostante non sia il top di gamma (qual è il 955), offre prestazioni assolutamente soddisfacenti. Analizzando i dati dei benchmark effettuati con il 3D Rating di AnTuTu, Honor 8 ha ottenuto 15.822 punti, mentre il test su Geekbench 4 ha totalizzato 1725 per il single-core e 5245 per il multi-core.
Il reparto fotografico è quello, ottimo, ereditato dal Huawei P9: sensore posteriore con doppia lente da 12 MP, apertura focale f/2.2, autofocus laser, doppio flash LED, pixel grandi 1.25 micrometri, capacità di registrare video Full HD 1080p a 60 fps (fino a 120fps per video in moviola); sensore anteriore da 8 MP con apertura focale f/2.4 e pixel grandi 1.4 micrometri.
Il focus è fulmineo con entrambi i sensori: sia per lo scatto di foto sia per la registrazione video. La luminosità e l’esposizione non vengono alterati, non è presente rumore nemmeno nei contenuti catturati con il sensore anteriore, e anche in notturna c’è un’ottima illuminazione. Soprattutto, neanche in questo caso il focus rallenta. Complessivamente, la fotocamera promossa è a pieni voti.
Il sensore per il riconoscimento delle impronte digitali è fulmineo e può sbloccare lo smartphone anche a schermo spento. Honor 8 è poi il primo smartphone Huawei ad avere anche il sensore che funziona anche come tasto fisico: lo si può impostare per scattare foto, accendere o spegnere il flash, e così via.
Anche lo speaker si sente molto bene: non il più alto volume registrato su uno smartphone, ma la tecnologia DTS di cui è dotato contribuisce a dare un suono con frequenze alte, medie e basse egualmente bilanciate.
Come sempre, la ricezione Wi-Fi è ottima grazie alla tecnologia Wi-Fi+ di Huawei che riesce a mantenere un migliore attacco al punto di accesso scambiando alcuni pacchetti attraverso rete cellulare, e anche la ricezione cellulare è migliore, con un miglioramento dello scambio di celle.
La personalizzazione EMUI di Huawei su Android è complessa come sugli altri terminali, ma su Honor 8 non pesa: le app duplicate sono praticamente tutte e ci sono anche dei giochi e delle app di terze parti in aggiunta. Molto utile è anche l’app Gestione Telefono, che permette di gestire risparmio energetico, permessi delle app, pulizia della cache e dei file obsoleti, e cosi via.
Infine, l’autonomia. Con una batteria da 3000 mAh che, grazie alla ricarica veloce, acquista fino al 47% in 30 min (Smart Power 4.0), Honor 8 ha un’autonomia superiore alla media degli smartphone nella stessa fascia. Testato durante le stressanti giornate in fiera a IFA Berlino, ha resistito dalla mattina alle 7:30 fino alle sera alle 19:30-20:00 con un utilizzo intensissimo, caratterizzato da circa 30 minuti di riprese video, scatto di 30-40 foto, tantissima navigazione web e sui social network, molto utilizzo di Whatsapp, Slack e Telegram e circa 45 minuti di chiamate, il tutto utilizzando pochissimo Wi-Fi e molto la rete dati in roaming, pur tenendo accesi tutto il giorno Wi-Fi, 4G, Bluetooth (connesso con fitness tracker) e luminosità automatica.
Giudizio
Il numero di prodotti nella fascia di prezzo 300-550, cosiddetta fascia media, sta aumentando esponenzialmente. Il confronto in casa è inevitabile, non solo con il top di gamma Huawei, ma anche con gli stessi Nova e Nova Plus, annunciati nella stessa occasione.
Mentre però i target di riferimento per la serie Nova e Honor 8 sono ben diversi (selfie-addicted e persone che vogliono giocare per oltre 5 ore a Pokémon Go), i dubbi aumentano quando ci si chiede quale smartphone comprare in questa fascia di prezzo. D’altronde, il sensore per la doppia fotocamera è lo stesso.
E in tutto questo non bisogna dimenticarsi dei competitor esterni, OnePlus 3 fra tutti. Con esattamente lo stesso prezzo, acquistando OnePlus 3 si guadagnerebbero 2 GB di RAM in più, ma si perderebbe l’ottima dual-camera.
Se per ultimo si considera il design, Honor 8 è davvero qualcosa che non si è mai visto su uno smartphone.