HTC One M9

HTC One M9 è il nuovo top di gamma con potente processore Snapdragon 810 e nuova interfaccia Sense 7.0.

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il voto di Webnews  
HTC One M9 è il nuovo top di gamma con potente processore Snapdragon 810 e nuova interfaccia Sense 7.0.

One M9: recensione e prezzo

Rinnovare il top

HTC One M8 è stato uno degli smartphone più apprezzati del 2014, dunque rinnovare un top di gamma di successo non è mai un compito facile. Forse anche per questa ragione, HTC ha scelto un approccio “soft": lo One M9 incrementa infatti la potenza del suo predecessore e ne ridisegna alcuni elementi, ma nel complesso, sia per il design che per l’esperienza generale, risulta molto simile all’M8. Anche il prezzo rimane da top di gamma puro: 749 euro per la versione con 32 GB di memoria integrata.

Scheda tecnica ()

La scheda tecnica del nuovo HTC One M9 è incentrata sul suo processore: un potente Qualcomm Snapdragon 810, che con i suoi ben otto core (4 x 2GHz + 4 x 1.5GHz) e la compatibilità ai 64bit garantisce tutta la potenza necessaria per saltare al vertice di questa categoria di device. La RAM installata equivale a 3 GB, mentre la scheda grafica è una Adreno 430. Lo storage, come già detto, corrisponde a 32 GB, ma può essere espanso addirittura fino a 2 TB (teorici) tramite microSDXC, un’interessante caratteristica che sempre più raramente troviamo sugli attuali top di gamma.

Sostanzialmente immutato rispetto al precedente modello è lo schermo: un LCD IPS da 5 pollici di diagonale e risoluzione Full HD, dunque 1920×1080. Non è presente l’incredibile densità di pixel vista su altri modelli premium recenti (come ad esempio l’LG G3), ma all’atto pratico i 441ppi offerti dall’M9 sono più che sufficienti: è infatti impossibile distinguere i singoli pixel ad occhio nudo.

Nettamente rinnovato è invece il comparto fotocamere: per quanto riguarda quella posteriore, HTC ha abbandonato la controversa tecnologia “Ultrapixel”, dotando il suo nuovo smartphone di un sensore tradizionale da ben 20 Megapixel, con autofocus, riconoscimento facciale, video 4K e flash a doppio LED. La fotocamera frontale è invece da 4 Megapixel, per garantire lo scatto di selfie a buona risoluzione, e torna a proporre la configurazione Ultrapixel.

Il fronte antenne e comunicazioni è, ovviamente, completo: a bordo ci sono connessione 4G LTE., Wi-FI 802.11a/b/g/n/ac, Bluetooth 4.1, NFC, compatibilità con standard DLNA, modulo GPS/Glonass, porta di comunicazione a infrarossi e anche un’antenna radio FM. La SIM supportata è in formato nano. Per quanto riguarda la batteria, non rimovibile, HTC ha incrementato la capienza a 2.840mAh rispetto ai 2.600mAh del precedente modello.

Design ()

In termini di design, l’HTC One M9 mantiene lo stesso linguaggio del suo predecessore, dal quale si differenzia solamente per piccoli particolari. La scocca è ancora realizzata quasi esclusivamente in alluminio, ma stavolta risulta leggermente più lucida e meno stondata ai bordi, che sono sottolineati da un accento di colore diverso da quello del resto dello chassis (nel caso del modello silver, i bordi sono color champagne). La solidità e l’eleganza sono ancora massime e trasmettono senza esitazioni l’immagine e il feeling di uno smartphone premium, uno dei meglio realizzati sul mercato.

Ovviamente, ai margini superiore ed inferiore dello schermo trovano luogo gli immancabili speaker stereo, con tecnologia HTC Boomsound. Ciononostante, le dimensioni dell’HTC One M9 restano abbastanza contenute (per un device da 5″).

Le misure esatte sono 144,6×70,6×9,4 mm, per un peso di 157g. Lo spessore non è quello degli smartphone più sottili in circolazione, ma nel complesso la sensazione all’impugnatura e la comodità d’impiego sono soddisfacenti.

Una grossa novità in termini di design riguarda il tasto di accensione, che ora si trova sul lato destro del dispositivo, a mezza altezza, sotto ai due tasti dedicati al volume e allo slot per la microSD. Sebbene il precedente posizionamento non fosse ideale (sul margine superiore destro del telefono), neanche il nuovo risulta perfetto. Innanzitutto, la disposizione di così tanti elementi su un solo lato del telefono sbilancia un po’ il design, sottraendo qualche punto all’eleganza. Infine, per raggiungere il tasto power è necessario spostare il pollice a metà telefono, cosa che non tutti gli utenti potrebbero trovare comoda, a seconda delle dimensioni della propria mano.

Software e prestazioni ()

Il software installato dall’HTC One M9 è Android 5.0 Lollipop, con la nuova interfaccia Sense 7. La personalizzazione di HTC è, come sempre, una delle più efficaci e gradevoli sul mercato, riuscendo ad unire doti come la semplicità e la leggerezza alla piacevolezza visiva. Le novità di questa release corrispondono, principalmente, alla possibilità di scaricare e installare temi che modificano l’intero aspetto del telefono (sfondi, suoni, icone delle app e persino tasti software di Android) e alla presenza di un nuovo widget contestuale che configura la schermata home in base ai differenti contesti di utilizzo, rilevati automaticamente grazie alla lettura dei dati GPS.

Il telefono, in sostanza, modificherà automaticamente le app proposte in pagina principale a seconda che ci si trovi, ad esempio, a casa o al lavoro. La feature può risultare gradevole, ma chi non la desiderasse può ovviamente scegliere di disinstallare il widget e tornare a un’esperienza Android più canonica.

In termini di prestazioni generali, l’HTC One M9 offre l’esperienza che è lecito attendersi da uno smartphone da 750 euro. Il boot del telefono è rapido, il lancio di applicazioni velocissimo, la fluidità di navigazione delle varie schermate massima e anche il multitasking è eseguito senza alcuno stress dal processore octa-core.

Più interessante valutare la situazione in termini di potenza grafica. La GPU Adreno 430 equipaggiata è senz’altro capace, e si comporta egregiamente nei benchmark eseguiti con 3D Mark, dando risultati al vertice della categoria e nettamente superiori, ad esempio, ai punteggi ottenuti dall’iPhone 6 Plus. In termini di gioco effettivo l’esperienza è sicuramente positiva, ma meno mostruosa di quanto le misurazioni tecniche indicherebbero: la prova sia con Real Racing 3 che con Asphalt 8 evidenzia un gameplay fluido a dettagli massimi, ma anche disseminato di occasionali singhiozzi e micro-scatti che forse non si addicono a un top di gamma di questo livello. È del tutto probabile che questi piccoli inciampi siano dovuti ad una questione di ottimizzazione per la GPU specifica, ma essendo presenti vanno riportati.

In termini di qualità multimediale, l’HTC One M9 resta sicuramente uno degli smartphone più soddisfacenti sul mercato, se non il più soddisfacente in assoluto. Il pannello LCD nel contesto dei top di gamma targati 2015 non sorprende più per particolari doti, ma resta comunque molto valido: luminosità, definizione, riproduzione cromatica e angolo visuale sono ottimi. L’eccellenza assoluta si raggiunge con il comparto sonoro: i due speaker stereo riproducono un audio impressionante, non tanto in termini di volume (comunque più che buono), ma per la pura qualità. Musica e filmati riprodotti sono ricchi di bassi, come forse su nessun altro smartphone, e l’effetto complessivo acquisisce un’immersività quasi “surround". Senza dubbio, l’HTC One M9 è il nuovo telefono da comprare per chi ama ascoltare audio attraverso gli speaker integrati.

Infine, l’autonomia: grazie alla sua batteria maggiorata e alle numerose opzioni di risparmio energetico disponibili, l’HTC One M9 in condizioni di utilizzo medio dovrebbe portare abbastanza tranquillamente a fine giornata.

Fotocamera ()

La fotocamera era l’aspetto più discusso del precedente modello, ed è anche quello che HTC ha cambiato di più. Purtroppo, il cambiamento non è solo per il meglio. Il vecchio M8 montava una doppia fotocamera con sensore posteriore Ultrapixel da 4 Megapixel, pensato per meglio gestire colori, contrasti e rumore grazie alla presenza di fotodiodi a dimensione fisica maggiorata. Il pubblico ha dimostrato di non gradire e per questo HTC ha cambiato completamente marcia con il suo M9, dotandolo di una sola fotocamera con sensore tradizionale, ma da addirittura 20 Megapixel. Una risoluzione, forse, non necessaria su uno smartphone e che porta più problemi che benefici.

Le immagini scattate, infatti, risultano molto cariche di rumore se visualizzate al 100%, anche a valori ISO molto bassi (dai 125 in su), e non mostrano mai un dettaglio realmente ricco e definito. Per avere immagini davvero gradevoli, c’è bisogno di ridimensionarle abbondantemente, il che vanifica il vantaggio offerto dai 20 Megapixel. Un sensore così denso offre anche prestazioni nettamente degradate in bassa luce, così come una ridotta capacità di gestire le scene ad alto contrasto (con gamma dinamica elevata). Il risultato è che le immagini catturate dall’HTC One M9, pur essendo discrete in senso assoluto, sono deludenti per un top di gamma da 750 euro e di certo non possono impensierire le fotocamere di concorrenti diretti come ad esempio l’iPhone 6.

Più interessante la fotocamera anteriore Ultrapixel, che con i suoi 4 Megapixel consente di scattare selfie generalmente soddisfacenti.

Anche l’interfaccia di scatto, nel complesso, è semplice e approfondita al tempo stesso, molto reattiva e piacevole da utilizzare. È dunque un peccato che a deludere sia proprio l’elemento fondamentale: la qualità d’immagine.

Verdetto e prezzo ()

L’HTC One M9 è molto simile al suo predecessore, del quale modifica piccoli aspetti di design e altera in modo significativo solo tre elementi dell’esperienza utente. I primi due sono positivi: il nuovo processore Snapdragon 810 è senz’altro potentissimo e l’interfaccia Sense 7 risulta davvero gradevole e utilizzabile. Il terzo cambiamento, purtroppo, costituisce un passo indietro: la nuova fotocamera da 20 Megapixel offre, infatti, risultati che non si possono definire soddisfacenti per un top di gamma da 750 euro.

Nell’insieme delle sue qualità, comunque, l’HTC One M9 resta uno smartphone molto interessante, estremamente raccomandato a chi apprezza dettagli come la solidità e l’eleganza del design, la velocità delle prestazioni e, soprattutto, la qualità di riproduzione audio e l’esperienza multimediale che ne deriva.

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