HTC Wildfire

Smartphone con caratteritiche volte più al risparmio che non alle prestazioni, ma senza troppe rinunce

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il voto di Webnews  
Smartphone con caratteritiche volte più al risparmio che non alle prestazioni, ma senza troppe rinunce

Un piccolo “desiderio”

Il nuovo HTC Wildfire è uno smartphone entry-level basato su sistema operativo Android 2.1 (Eclair), che andrà a sostituire l’HTC Tattoo nella fascia più bassa del mercato e che ricorda, in maniera inconfondibile, il Desire ed il Google Nexus One.

Rispetto ai due fratelli maggiori, l’azienda taiwanese è stata costretta ad effettuare dei sacrifici volti a contenere il prezzo di produzione. Questi si sono tradotti in uno schermo più piccolo da 3,2 pollici con risoluzione pari a 320×240, con tecnologia touchscreen capacitiva, e in un processore Qualcomm MSM7225 da soli 528MHz. Per quanto riguarda la dotazione di memoria, il Wildfire dispone di 384 MB di RAM e 512MB di ROM, mentre la fotocamera è una 5 megapixel con autofocus e flash.

Nel corso di questa recensione, cercheremo di scoprire se il nuovo nato in casa HTC saprà tenere alto il nome dell’azienda e se risulterà una buona scelta per gli utenti alla ricerca di un dispositivo Android nella fascia di prezzo dei 300 euro.

Lo schermo delude

La prima cosa evidente dell’HTC Wildfire è la qualità costruttiva tipica dei prodotti High Tech Computer, con una buona scelta dei materiali e una sensazione generale di solidità. La scocca in alluminio e plastica è disponibile in quattro colorazioni differenti: Rosso, Bianco, Nero e Marrone, per venire incontro alle esigenze estetiche di un target di utenti piuttosto giovane.

Sul lato sinistro, trovano alloggiamento i controlli del volume, unici tasti fisici presenti sul dispositivo, mentre quattro pulsanti touch sono disposti subito sopra il comodo trackpad ottico ereditato dal Desire e dal Legend.

Il sistema operativo è Android 2.1 Eclair, presentato con la solita interfaccia grafica Sense che ha reso famoso il produttore taiwanese. Quest’ultima sembra non soffrire la presenza del datato processore Qualcomm, anche se HTC ha provveduto a disabilitare i Live Wallpapers, evidentemente troppo esigenti in fatto di potenza di calcolo.

Vera limitazione del dispositivo è, tuttavia, lo schermo da 3.2 pollici e, in particolar modo, la sua risoluzione QVGA di soli 320×240 pixel. Si tratta, infatti, di un formato non standard sui terminali con sistema operativo della grande G, che, generalmente, utilizzano pannelli HVGA 480×320 e WVGA 800×480 o 854×480. Questo, come avveniva già per l’HTC Tattoo, si traduce in una incompatibilità con molte delle applicazioni disponibili sull’Android Market, che possono risultare malfunzionanti, o del tutto assenti.

HTC Wildfire

Per quanto riguarda il resto della specifiche, l’HTC Wildfire risulta piuttosto completo. È previsto un ricevitore satellitare Assisted GPS, comodo per la navigazione come per la geolocalizzazione delle fotografie, e una ricca dotazione di sensori, divenuti ormai standard sulla quasi totalità degli smartphone in commercio. Tra questi segnaliamo il sensore di prossimità, che spegne lo schermo automaticamente quando si avvicina l’orecchio al telefono, il sensore di luminosità che regola la retroilluminazione dello schermo in base alla luce esterna, il sensore di gravità, comodo per la rotazione automatica delle immagini sul display e per alcune applicazioni videoludiche e, infine, la bussola digitale.

Per quanto riguarda il lato connettività, l’HTC Wildfire è in grado di trasferire fino a 7.2 Mbps in download e 384 Kbps in upload su rete 3G e dispone di Wi-Fi 802.11 b/g e Bluetooth 2.1 con EDR.

Entry-level

Per quanto riguarda le prestazioni, l’HTC Wildfire si dimostra un dispositivo “onesto”: la qualità dell’audio in chiamata è buona, così come la ricezione del segnale. La scocca è solida e robusta e l’interfaccia Sense funziona in maniera impeccabile nonostante le specifiche tecniche non eccellenti.

Qualche rallentamento lo si può, invece, notare guardando al lato multimediale, con video spesso non fluidi anche a risoluzioni limitate come quella VGA. Stesso discorso vale per i contenuti Adobe Flash, con il Qualcomm MSM7225 che sembra troppo spesso non all’altezza del compito richiestogli.

HTC Wildfire

In riproduzione musicale, l’HTC Wildfire si comporta in maniera egregia, grazie a un software ben realizzato e a una qualità dell’audio generalmente buona anche con le cuffie in dotazione, sebbene queste non siano di tipo in-ear a soppressione del rumore.

La fotocamera, da sempre uno dei punti deboli dei dispositivi High Tech Computer, produce immagini da 5 megapixel di qualità accettabile, specialmente con buona illuminazione, anche se in alcuni casi il bilanciamento del bianco non è apparso perfetto. Problemi, invece, nella registrazione dei filmati, con una limitazione forzata a una risoluzione di soli 352×288 e con un frame rate davvero basso, in particolar modo in condizioni di ripresa con scarsa luminosità.

HTC Wildfire

Buona, infine, l’autonomia, che, con una batteria da 1.300 mAh, permette di superare le 7 ore in conversazione su rete UMTS, assicurando un paio di giornate di funzionamento anche con un utilizzo piuttosto intenso del terminale.

In definitiva, l’HTC Wildfire è uno smartphone che, nella sua fascia di prezzo, è certamente in grado di riscuotere un buon successo, forte di un’interfaccia grafica intuitiva e piacevole da utilizzare, con forti integrazioni con social network quali Facebook e Twitter, capaci di attirare un pubblico giovane e dinamico.

 

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