Nei primi mesi del 2019, Huawei ha presentato due nuovi modelli della serie (P Smart e P Smart+) caratterizzati da un design comune. Entrambi hanno infatti un piccolo notch a goccia nella parte superiore dello schermo. Il produttore cinese ha invece scelto una differenza soluzione per il P Smart Z annunciati all’inizio di maggio. La fotocamera frontale è di tipo pop-up.
Huawei P Smart Z: tutti i dettagli
Design (↑)
Il P Smart Z possiede una cover in policarbonato, come per gli altri due modelli della serie, ma Huawei ha scelto due tonalità cromatiche (dual texture), una più chiara fino al lettore di impronte digitali e una più scura per il resto della superficie. I bordi laterali sono arrotondati e quindi facilitano la presa, riducendo il rischio di cadute accidentali. Sul retro spicca il modulo fotografico, disposto in verticale nell’angolo superiore sinistro, sotto il quale c’è il flash LED.
La caratteristica distintiva dello smartphone è ovviamente la fotocamera frontale a scomparsa che fuoriesce in un secondo quando attivata (ad esempio per scattare un selfie). In base ai test effettuati da Huawei, il meccanismo pop-up può resistere ad una pressione di 15 Kg, per oltre 100.000 aperture/chiusure e in condizioni ambientali critiche (temperatura compresa tra -20° C e 60° C). In ogni caso, se viene rilevata una caduta, il modulo viene automaticamente chiuso.
Scheda tecnica (↑)
Per la fotocamera frontale è stato scelto un sensore da 16 megapixel, abbinato ad un obiettivo con apertura f/2.2. Grazie all’intelligenza artificiale che riconosce automaticamente la scena si possono ottenere selfie perfetti con i parametri di scatto più adatti. Sono disponibili inoltre una tecnologia di miglioramento delle immagini in controluce, un algoritmo con filtro bellezza e effetti 3D nei ritratti.
La doppia fotocamera posteriore ha invece un sensore principale da 16 megapixel, abbinato ad un obiettivo con apertura f/1.8. La seconda fotocamera da 2 megapixel viene utilizza per rilevare la profondità e applicare l’effetto bokeh. Non manca il riconoscimento automatico della scena (oltre 500 suddivise in 22 categorie). Gli utenti possono inoltre sfruttare la modalità notturna (Night Mode) e registrare video in super slow motion a 480 fps.
Lo schermo da 6,59 pollici ha una risoluzione full HD (2340×1080 pixel) e supporta la modalità Eye Comfort che riduce la luce blu, prevenendo l’affaticamento degli occhi. La dotazione hardware comprende anche il processore octa core Kirin 710F, 4 GB di RAM e 64 GB di storage, espandibili con schede microSD fino a 512 GB.
La connettività è garantita dai moduli WiFi 802.11ac, Bluetooth 4.2, GPS e LTE (dual SIM). Sono inoltre presenti il jack audio da 3,5 millimetri, la porta USB Type-C e la batteria da 4.000 mAh. Il sistema operativo è Android 9 Pie con interfaccia EMUI 9.0.
Disponibilità e prezzo (↑)
Il P Smart Z è disponibile in tre colori: Midnight Black, Emerald Green e Starlight Blue. Lo smartphone può essere acquistato presso le principali catene di elettronica di consumo, lo Huawei Experience Store di Citylife a Milano e su Amazon ad un prezzo di 279,90 euro.
Recensione (↑)
Di Huawei P Smart se ne sono visti parecchi in questo 2019. Dall’edizione 2019, a quella Plus, passando per l’ultima in questione, la Z.
Huawei P Smart Z è uno smartphone di fascia medio-bassa che predilige le dimensioni (generose) dello schermo e un reparto multimediale straordinariamente avanzato in termini di configurazione.
Partendo dal display da 6.6 pollici, risoluzione Full HD che si vede discretamente bene sotto i raggi diretti del sole, passando per la porta USB-C e una CPU di tutto rispetto, P Smart Z sorprende sotto tutti i punti di vista.
Non è banale aspettarsi una porta USB-C in uno smartphone appartenente alla medesima fascia, né un doppio sensore per la fotocamera posteriore. Ma quello che più stupisce è il meccanismo che rende possibile la presenza di un display senza né bordi, né buchi, né notch: è la fotocamera anteriore, che appare e scompare dalla porzione superiore della scocca, esattamente come su modelli più blasonati quali OnePlus 7 Pro.
Che sia una prova di forza di Huawei? Rilasciare un prodotto con la stessa caratteristica distintiva di un top di gamma annunciato, ma su uno smartphone sotto i 300 euro è un modo di dire “qualunque idea vi venga in mente, noi la facciamo subito dopo e anche meglio”.
La fotocamera anteriore, che scompare da sola se lo smartphone rileva una caduta, è di buona fattura: sebbene il focus non sia istantaneo e la gamma colori non sia riprodotta nel migliore dei modi, l’effetto che ne risulta è oltremodo soddisfacente.
Paradossalmente, la coppia di sensori che compongono la fotocamera posteriore scatta foto registra video di qualità leggermente peggiore: il dettaglio non è eccelso, i colori sono eccessivamente saturati e il focus è di circa mezzo secondo.
L’aspetto sicuramente più rilevante in termini di prestazioni è l’autonomia: dopo aver effettuato test di vario tipo, è risultato che Huawei P Smart Z possa sopravvivere a 4 giorni di standby con circa 5 ore di schermo attivo utilizzando Netflix, Waze, messaggistica istantanea, social network e mail. Questo significa che lo smartphone riesce a sostenere 2 giorni di utilizzo molto intenso prima di scaricarsi completamente.
Il sistema operativo, nella sua interezza, appare fluido e senza rallentamenti di sorta: anche nell’avvio ed esecuzione di più app e poi nella gestione delle stesse tramite il multitasking, non si notano rallentamenti né blocchi.
Ma c’è sempre un ma: Huawei P Smart Z, oltre ad un reparto fotografico sicuramente non eccelso, non poteva essere totalmente equilibrato sotto tutti i punti di vista: lo smartphone è pesante, molto. Impugnarlo con una sola mano per fare un video in modalità landscape risulta faticoso, e il polso ne risente. Le dimensioni del display sono generose, ma così anche le dimensioni generali, che ne pregiudicano sia l’utilizzo con una mano che il posizionamento comodo in una tasca dei pantaloni: c’è sempre il rischio che scivoli fuori e cada.
In ultimo, c’è sempre lo stesso monito che viene ripetuto per ogni smartphone Huawei, ma stavolta con una importante differenza: per tutte le volte che si è detto che EMUI offriva app identiche a quelle di Google, che risultavano sempre inutili, ora questa decisione appare fondata: Huawei è pronta a rilasciare un suo nuovo sistema operativo questo autunno, Hangmeng OS, che potrebbe finalmente dare un senso alle app proprietarie sui dispositivi del produttore cinese nel mercato occidentale.
Tutte le app potranno essere profondamente ottimizzate, dando così all’utente una valida ragione per il loro utilizzo. Per ora, Huawei P Smart Z è uno smartphone che si distingue tra la massa, dimostrando ancora una volta la forza di Huawei nel proporre soluzioni sempre (leggermente) diverse.