Huawei P20 Pro

Tripla fotocamera posteriore, intelligenza artificiale e ampio display da 6,1 pollici con notch per il nuovo smartphone top di gamma Huawei P20 Pro.

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il voto di Webnews  
Tripla fotocamera posteriore, intelligenza artificiale e ampio display da 6,1 pollici con notch per il nuovo smartphone top di gamma Huawei P20 Pro.

Huawei P20 Pro nasce con l’obiettivo dichiarato di stabilire un nuovo punto di riferimento per quanto riguarda la fotografia mobile. Un’ambizione che si concretizza nella rinnovata partnership con Leica per la co-ingegnerizzazione della tripla fotocamera posteriore. Il setup è studiato in modo da consentire un’acquisizione delle immagini senza compromessi in termini di qualità, in ogni situazione e indipendentemente dalle condizioni di luce dell’ambiente.

Huawei P20 Pro: tutti i dettagli

Prezzo e disponibilità ()

Huawei P20 Pro è disponibile sul mercato italiano al prezzo ufficiale di 899 euro. (Controlla le offerte su Amazon)

Design ()

Nulla è stato lasciato al caso per quanto riguarda il design del P20 Pro. L’impiego di materiali premium come metallo e vetro per la realizzazione del telaio e della scocca testimonia la volontà di rendere il prodotto uno dei contendenti allo scettro di miglior smartphone della stagione. Sulla parte frontale, incastonato nel bordo superiore del display, trova posto il tanto chiacchierato notch che ospita l’altoparlante e la fotocamera frontale: una caratteristica che sembra destinata a divenire uno standard nel segmento mobile. In questo caso l’aspetto delle porzioni dello schermo che lo affiancano è configurabile via software, così da adattarsi ai gusti dell’utente.

Il menu per configurare l'aspetto del notch su Huawei P20 Pro

Il menu per configurare l’aspetto del notch su Huawei P20 Pro

Lo smartphone ha ottenuto la certificazione IP67: è dunque waterproof e non teme il contatto né con i liquidi né con la polvere. Nessun problema dunque a utilizzarlo sotto la pioggia e nessun danno in caso di accidentali immersioni in acqua. Per quanto concerne le dimensioni, lo spessore della scocca è di 7,8 mm, mentre il peso si attesta a 174 grammi. Quattro le colorazioni disponibili al lancio: Twilight con un gradiente che si estende lungo tutta la superficie assumendo una diversa tonalità in base all’angolo di osservazione, Pink Gold, Midnight Blue e Graphite Black.

Scheda tecnica ()

Il cuore pulsante di Huawei P20 Pro è costituito dal processore octa core Kirin 970 con NPU (Neural Processing Unit) integrata per le operazioni di intelligenza artificiale. Vi si affiancano la GPU Mali-G72 MP12, 6 GB di RAM e 128 GB di memoria interna per lo storage dei contenuti. Un comparto hardware di fascia alta, dunque, strutturato in modo da poter gestire anche le applicazioni più pesanti e complesse nell’ecosistema mobile: da quelle legate all’intrattenimento fino alla produttività, passando ovviamente per l’acquisizione e l’elaborazione di immagini e video.

Il profilo dello smartphone Huawei P20 Pro

Il profilo dello smartphone Huawei P20 Pro

Una tale potenza di calcolo, inevitabilmente, richiede un adeguato sistema di alimentazione. Ecco perché Huawei ha optato per l’integrazione di una batteria da 4.000 mAh, abbastanza capiente da poter garantire una giornata di utilizzo senza costringere alla ricarica. Ovviamente, l’autonomia varia in modo significativo a seconda della modalità di utilizzo dello smartphone.

Il display da 6,1 pollici ha proporzioni 18.7:9 e risoluzione 2240×1080 pixel (AMOLED, 408 ppi). Al di sotto trova posto il lettore di impronte digitali per l’autenticazione rapida dell’utente in fase di sblocco. Completano la scheda tecnica il modulo WiFi 802.11ac, Bluetooth 4.2, una porta USB Type-C per la ricarica, NFC, GPS e tutti i sensori ormai onnipresenti sui dispositivi mobile.

Tripla fotocamera ()

La tripla fotocamera Leica è il vero punto di forza del dispositivo. Un comparto imaging come non se n’erano visti prima in territori mobile, che alle tradizionali configurazioni dual camera aggiunge un terzo sensore. Queste sono le componenti che trovano posto sul retro dello smartphone.

  • Sensore monocromatico da 20 megapixel;
  • sensore RGB da 40 megapixel;
  • sensore per lo zoom ottico da 8 megapixel.
La tripla fotocamera posteriore dello smartphone Huawei P20 Pro

La tripla fotocamera posteriore dello smartphone Huawei P20 Pro

A tutto questo si abbinano elementi come il laser receiver posizionato al centro dei due moduli superiori, un laser transmitter e un sensore per la misurazione della temperatura colore inserito nel flash. Si è dunque di fronte a un complesso apparato hardware, progettato per agire in modo automatico e automatizzato, facendo leva sugli algoritmi di intelligenza artificiale che analizzano la scena e impostando i migliori parametri di scatto. Viene dunque riconosciuta la presenza di un viso mentre si sta effettuando un ritratto così da ottenere un convincente effetto bokeh oppure di un paesaggio per equilibrare al meglio luci e ombre.

Piuttosto interessante il funzionamento della tecnologia Light Fusion Technology resa possibile dall’impiego del modulo RGB con risoluzione 40 megapixel. Entrando in azione quando c’è poca luce, riesce a combinare le informazioni ottenute dal sensore in modo tale da restituire in output un’immagine da 10 megapixel ottimizzata e senza rumore. Lo stesso vale per il 4D Predictive Focus che anticipa il movimento dei soggetti per mantenerli costantemente a fuoco.

Passando invece allo zoom, si arriva a un ingrandimento pari a cinque volte grazie al 5x Hybrid Zoom (quello ottico si spinge fino a 3x) con sistema AIS (AI Image Stabilization) per la stabilizzazione. La stessa tecnologia consente di scattare anche in condizioni di buio completo (o quasi) a mano libera, aumentando il tempo di esposizione fino a sei secondi. È utile anche in fase di registrazione video (4K) per eliminare gli involontari movimenti di chi impugna il device. Restando in tema, la modalità slow motion arriva fino a 960 fps, così da poter rallentare i filmati in fase di riproduzione senza comprometterne la fluidità.

Anche la fotocamera frontale da 24 megapixel per i selfie beneficia dell’IA, in particolare per quanto riguarda l’applicazione dello sfocato che mette in risalto il viso dei soggetti. La reattività è un altro punto di forza: solo 0,3 secondi per acquisire un’immagine da smartphone in standby.

Software ()

Il sistema operativo preinstallato al lancio è Android 8.1 Oreo, arricchito dall’interfaccia personalizzata EMUI 8.1. Vi si aggiungono le tante feature legate all’intelligenza artificiale: tra queste, come già sottolineato, spiccano quelle dedicate alla fotografia, sia in fase di scatto (impostazioni automatiche, regola dei terzi e suggerimenti di vario tipo) sia per la gestione delle immagini (organizzazione della galleria ecc).

Recensione ()

DxOMark ha promosso P20 Pro come il telefono con il miglior comparto fotografico tra quelli in circolazione al momento del lancio e il riconoscimento è senza alcun dubbio meritato. È il frutto di un lungo percorso che ormai da qualche anno vede Huawei e Leica unite in una partnership finalizzata a portare nel segmento mobile tecnologie e performance da sempre riservate al mercato imaging. I passi in avanti sono notevoli, grazie all’impiego di una tripla fotocamera e a un’intelligenza artificiale evoluta per la gestione degli scatti.

Chi è alla ricerca di uno smartphone di questo tipo troverà nel P20 Pro ciò che desidera. Lo abbiamo messo alla prova riscontrando ottime prestazioni nella fotografia notturna e risultati soddisfacenti per quanto riguarda l’impiego dello zoom ottico. Troviamo comunque fuorviante il claim scelto per promuovere il device, “Un nuovo rinascimento della fotografia”, sosteniamo che (almeno per ora) sia necessario continuare a distinguere tra fotografia e fotografia mobile, per via dei diversi strumenti impiegati e delle differenti finalità.

Huawei P20 Pro

In relazione agli altri aspetti, non c’è nulla che non soddisfi le aspettative: il comparto hardware è di fascia alta, sia in termini di potenza di calcolo sia per quanto riguarda lo storage. Huawei ha inoltre dimostrato di saper raccogliere e valutare i feedback provenienti dall’utenza, intervenendo sull’interfaccia dei propri device con una semplificazione quando e laddove necessario. Ancora, l’autonomia è sufficiente per andare oltre un’intera giornata di utilizzo (se non si esagera con app e contenuti multimediali).

Forse qualcuno storcerà il naso di fronte al notch, ma la sua integrazione e la possibilità di nasconderne il profilo personalizzando il comportamento del display lo rendono una scelta intelligente. Gli unici due altri dettagli che non ci hanno del tutto convinti sono relativi al design: una superficie molto bella da vedere, ma estremamente sensibile alle impronte, nonché l’assenza del jack audio da 3,5 mm che costringe all’impiego dell’adattatore per cuffie e auricolari.

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