Android diventa indossabile
Dopo i tanti dispositivi indossabili visti nell’arco dell’ultimo anno, anche Google è entrata in questo settore creando Android Wear, una versione di Android fatta per smartwatch, che permette al dispositivo indossabile di interfacciarsi completamente con il proprio cellulare. Tra i primi a montare questa piattaforma c’è proprio il G Watch di LG, un dispositivo dalle caratteristiche interessanti, resistente all’acqua e dotato anche di cinturino intercambiabile come un normale orologio.
La confezione cubica include un caricabatterie da 0,85A, un cavetto micro-USB, una base per la ricarica del dispositivo e un piccolo manuale di istruzioni contenente anche le informazioni riguardanti la garanzia.
Hardware
Sotto la scocca del LG G Watch c’è un SoC Qualcomm Snapdragon 400 con CPU da 1,2 GHz, 4 GB di storage, 512 MB di RAM, una batteria da 400 mAh e sensori a 9 assi (accelerometro, bussola e giroscopio). A questo si aggiunge la connettività Bluetooth 4.0 Low Energy che lo smartwatch utilizza per interfacciarsi con gli smartphone (con OS Android 4.3 e superiori). Non sono, invece, presenti le connettività GPS, Wi-Fi e 3G/4G.
All’esterno non ci sono pulsanti, ma soltanto un microfono per i comandi vocali e i pin per la ricarica con la relativa basetta. Come detto precedentemente, è certificato IP67 perché resistente all’acqua (per 30 minuti) e alla polvere.
Lo schermo touch IPS da 1,65” con risoluzione 280×280 pixel è molto luminoso e riesce a essere letto tranquillamente sotto il sole senza dover impostare la luminosità al massimo. Di default, il display resta spento per ridurre i consumi, ma nelle impostazioni è possibile attivare la funzione “Schermo sempre attivo”, che lascia lo schermo in uno stato di semi stand-by, mostrando solo l’ora e parte delle notifiche.
D’altronde, il punto dolente degli smartwatch è l’autonomia delle piccole batterie a loro disposizione. L’autonomia stimata ufficialmente per il G Watch è di un giorno, tuttavia questa durata è molto variabile in base all’utilizzo: se si mantiene la luminosità bassa (2/6) e non si utilizzano troppo le varie opzioni come timer o conto alla rovescia o non si utilizzano applicazioni particolari, si riesce tranquillamente ad arrivare a due giorni di utilizzo completi, pur ricevendo molte notifiche.
Esperienza d’uso
Le dimensioni di ben 37,9×46,5×9,95 mm e il peso di 63g fanno sembrare questo orologio leggermente più pesante rispetto alla concorrenza, tuttavia il peso è distribuito bene e, avendo un cinturino con ben 10 buchi, lo si riesce a indossare tranquillamente qualsiasi sia la grandezza del proprio polso.
Il quadrante non eccelle per il design, ma è abbastanza ampio e, merito degli angoli smussati, non si hanno particolari fastidi durante l’utilizzo. D’altro canto, il cinturino in silicone potrebbe risultare scomodo essendo molto caldo soprattutto d’estate o mentre si fa sport, ma essendo un normale cinturino da 22mm, sarà possibile cambiarlo con qualcosa di più comodo.
Collegare l’orologio al proprio cellulare risulta molto intuitivo: basta scaricare dal Play Store l’applicazione Android Wear, che guiderà l’utente nell’accoppiamento dei dispositivi e si occuperà di scaricare eventuali aggiornamenti del firmware o di sincronizzare le applicazioni scaricate dal Play Store.
La vera novità di questo dispositivo è senz’altro Android Wear: basato su Android 4.4, permette di svolgere operazioni sfruttando in pieno Google Now. L’interfaccia di Android Wear prevede un insieme di gesture: facendo uno swype da sinistra a destra, è possibile eliminare una notifica mentre, facendo il movimento contrario, si può scorrere tra le opzioni come “Rispondi” o “Apri sul telefono”; un altro swype importante è quello dall’alto verso il basso, che, se fatto sulla home, muterà la vibrazione e le notifiche dell’orologio per 2 ore.
Il sistema vocale, attivabile pronunciando “Ok Google” a schermo attivo, permette di creare nuove note, fissare appuntamenti, avviare timer o conti alla rovescia, avviare applicazioni, utilizzare il contapassi e quant’altro. Inoltre, una volta ricevuta la notifica di un messaggio, un tweet o quant’altro, si può dettare il messaggio di risposta utilizzando il riconoscimento vocale di Google.
Di fatto, le possibilità offerte da Android Wear sembrano poche al momento, tuttavia sarà possibile estenderne le funzionalità scaricando nuove applicazioni tra cui nuovi launcher e quadranti direttamente dalla sezione Android Wear presente sul Play Store.
Uno dei problemi riscontrati riguarda l’ossidazione dei contatti per la ricarica a causa del sudore, un difetto che riguarda soprattutto i primi dispositivi venduti, tra cui il modello qui in esame. Ad ogni modo, ciò non sembra costituire comunque un problema reale: se il dispositivo è stato comprato sul Play Store, è sufficiente contattare l’assistenza e in qualche giorno si riceverà un dispositivo nuovo di zecca.
Verdetto
Il G Watch, grazie alla piattaforma Android Wear, reinventa il campo degli smartwatch, che diventano più integrati con Android e più funzionali, grazie alle applicazioni di terze parti che vengono giornalmente aggiunte sul Play Store.
Tuttavia avere a disposizione tutta questa potenza hardware va a discapito della batteria che, come detto precedentemente, tende a durare tra le 24 e le 48 ore, costringendo l’utente a ricaricare quasi giornalmente il dispositivo come se fosse un normale cellulare.
Il prezzo di listino di € 199 lo porta a distanziarsi dal resto degli smartwatch presenti attualmente sul mercato e il design, pur non eccellendo per eleganza, lo rende un prodotto di nicchia adatto soprattutto agli appassionati di tecnologia.