Passo in avanti
Il nuovo LG G2 completa il podio dei migliori smartphone Android. Alla seconda interpretazione della serie top di gamma G, infatti, non manca nulla, o quasi, per competere ad armi pari con gli attori più accreditati sulla scena attuale, quali Samsung Galaxy S4 e HTC One: processore quad core da 2,26 GHz, fotocamera posteriore stabilizzata da 13 megapixel, ma soprattutto un’incredibile batteria da 3.000 mAh.
Proseguendo con le specifiche, troviamo un grande schermo da 5,2” con risoluzione Full HD e una cornice minimale che contribuisce a ridurre l’ingombro complessivo.
A una prima, frettolosa occhiata, lo smartphone LG G2 appare come la risposta diretta al rivale S4 del connazionale Samsung: dimensioni imponenti, cover in materiale plastico, profilo arrotondato, tante funzioni innovative per il suo controllo. Tuttavia la somiglianza si ferma qui. Infatti, già all’accensione scopriamo come i due prodotti siano differenti, sia per la capacità di LG di inserire uno schermo più grande in un corpo dalle dimensioni del tutto assimilabili a un terminale di diagonale inferiore, sia per l’esperienza d’uso originale, caratterizzata dall’inconsueta collocazione del pulsante di accensione e dei tasti del volume.
Specifiche hardware
Il cuore del LG G2 è un potentissimo processore Qualcom SnapDragon 800, supportato da 2 GB di RAM LPDDR3 a 800 MHz e da un chip grafico Adreno 330.
Lo smartphone LG è disponibile in due colorazioni (bianco e nero) e altrettante varianti, con capacità da 16 o 32 GB, e relativi prezzi di 599 e 649 euro. La seconda versione non solo è più conveniente, ma è anche capace di espandere le capacità dello smartphone in ambito multimediale, vista e considerata l’assenza dello slot di espansione per schede microSD.
Impressionante è lo schermo, un pannello IPS da 5,2” dall’elevatissima densità per pixel, ben 423 PPI, per una risoluzione Full HD (1.920×1.080 pixel).
Anche la connettività presenta il meglio attualmente disponibile, a testimonianza del fatto che LG non ha trascurato nessun aspetto nel realizzare la seconda interpretazione della serie G: supporto di reti 4G/LTE, Wi-Fi con supporto Miracast, Bluetooth 4.0, NFC, GPS e porta infrarossi.
Se fino a questo punto sembra che LG abbia semplicemente compilato diligentemente la lista nella spesa, ecco venire fuori gli assi nella manica del G2: la fotocamera posteriore da 13 megapixel con stabilizzatore OIS e una compatta ma capace batteria ai polimeri di litio da 3.000 mAh.
Design
Lo smartphone LG G2 è molto maneggevole nonostante le apparenze. Grazie alla cornice ultra minimale del grande schermo da 5,2”, è comodo da tenere e usare anche con una sola mano. Chi ha mani grandi e/o dita lunghe, ovviamente, avrà meno problemi di chi le ha invece minute, ma in ogni caso bisogna fare un plauso a LG per gli accorgimenti ergonomici presi in tal senso, compresa la possibilità di spostare, con una semplice gesture (toccare la grande freccia laterale) la tastiera QWERTY o il tastierino numerico a sinistra o destra dello schermo, così da digitare molto più facilmente a seconda che lo teniamo con la sola mano sinistra o destra.
Di contro, nel complesso il design non è molto originale: come anticipato, per forma, dimensioni e materiali, il G2 appare simile al Galaxy S4. La cover posteriore è in materiale plastico con una leggera finitura superficiale che ha lo scopo di migliorare la presa, ma non resiste alle impronte digitali.
I bordi sono arrotondati, con un aspetto molto più pulito del rivale Samsung per l’assenza del grosso pulsante fisico Home, sul pannello frontale, ma soprattutto del tasto di accensione e del bilanciere del volume solitamente presenti sul lato destro in alto. Qui l’LG G2 inizia a distanziarsi dalla concorrenza, adottando una soluzione inedita: il tasto on/off è collocato sul retro, nella parte alta, incolonnato insieme all’obiettivo della fotocamera posteriore e ai pulsanti per la regolazione del volume. Nel complesso l’operazione è riuscita esteticamente, ma anche funzionalmente, sebbene la nuova disposizione può piacere o meno a chi è abituato alla collocazione laterale classica. Resta però un dato: i rischi di premere un pulsante piuttosto che un altro sono pressoché nulli.
LG afferma che tale scelta è stata compiuta seguendo le specifiche necessità degli utenti: la pila dei tre tasti si trova esattamente dove si posiziona naturalmente il dito indice, sul retro, agevolando l’utilizzo dell’LG G2 con una mano sola sia quando guardiamo lo schermo sia quando si sta telefonando. Per agevolare ulteriormente la ricerca dei tasti alla cieca (è comunque necessario farci l’abitudine), LG è venuta in aiuto degli utenti con un profilo convesso e un rivestimento liscio del tasto di accensione, e ruvido per quelli del volume. Bastano pochi giorni per fare pratica e far diventare naturale l’utilizzo del G2, accorgendosi di quanto sia realmente comodo e funzionale, muovendo pollice e indice in modo indipendente sul telefono.
Inoltre LG ha implementato l’esclusiva funzione Knock-On, che permette di attivare/disattiva il display semplicemente toccandolo due volte anziché dover premere il tasto fisico di accensione.
Schermo
Uno dei punti di forza dell’LG G2 è senz’altro l’incredibile densità che raggiunge: 423 pixel per pollice su una diagonale di 5,2”. Il pannello IPS con risoluzione Full HD non è brillante come gli AMOLED, ma i colori sono più realistici, con transizioni molto morbide tra le tonalità, e la sensibilità al tocco è eccellente, così come la precisione delle gesture a più dita.
Ovviamente, potendo contare su una densità per pixel così alta, i dettagli sono ai massimi termini, con immagini che escono letteralmente dallo schermo, così come appaiono definiti i testi visualizzati, dai profili netti e non sbavati.
Se dobbiamo trovare un difetto allo schermo, il trattamento antiriflesso non è così efficace: si tratta comunque di un rivestimento lucido, che va in crisi solo in condizioni di forte illuminazione naturale.
Interfaccia
Abbiamo anticipato alcune delle funzioni dell’interfaccia personalizzata UX del G2, ma il grosso del lavoro svolto da LG è ben altro. Basato su Android 4.2.2, lo smartphone è infatti realmente piacevole da usare, spiccando per comodità e versatilità, oltre a essere ampiamente personalizzabile.
Partiamo dalla schermata di blocco, la prima con cui si familiarizza all’accensione. Non solo è possibile visualizzare una serie di widget (orologio, calendario, Gmail, Google Keep, fotocamera, ecc.) sul grande schermo, ma anche cinque scorciatoie nella sottile barra inferiore (telefono, messaggi, browser, ricerca e impostazioni).
C’è poi anche la possibilità di personalizzare i tasti anteriori a sfioramento, selezionando il classico trio “indietro, home, proprietà” oppure usandone fino a quattro, ad esempio aggiungendo QuickMemo o lo scorrimento del pannello di notifica verso il basso, con un totale di sei opzioni secondo l’ordine prescelto.
L’utilizzo dell’LG G2 prosegue in modo intuitivo, grazie a un’altra funzione esclusiva, che gli utenti degli smartphone LG conoscono già: QSlide consente di eseguire sino a due app in contemporanea (attivo su 10 app di Android), potendo ridurne la dimensione e regolarne la trasparenza, semplicemente agendo rispettivamente su un pulsante e su un cursore. Per esempio, è possibile leggere una mail e aprire il calendario in trasparenza per inserire un appuntamento di lavoro, o copiare il testo negli appunti, o ancora riprodurre un video mentre si naviga sul Web. Si tratta di una funzione molto piacevole da usare, che rapidamente diventa un “mai più senza” per la sua praticità e utilità. La funzione QSlide è direttamente accessibile dalle app compatibili, oppure scorrendo verso il basso la barra superiore delle notifiche, che apre l’accesso alla ricca lista delle scorciatoie di sistema, sempre personalizzabile da parte dell’utente.
Nell’ottica di un accesso più rapido alle app, c’è poi la funzione Slide Aside: scorrendo con tre dita a sinistra sulla schermata di un’applicazione in esecuzione, la si mette temporaneamente da parte. Come QSlide, sfrutta il multitasking operando su tre app contemporaneamente, richiamabili sulla schermata principale scorrendo con tre dita verso destra: compaiono le relative etichette affiancate e, con un tocco, si richiama quella da portare in primo piano mentre, per chiuderla, basta premere sulla X in alto a destra.
Per finire, la porta a infrarossi sul lato superiore trasforma il G2 in un telecomando universale con la funzione Quick Remote, che permette di controllare agevolmente televisori, set-top box, audio, lettori DVD e Blu-ray, proiettori e perfino climatizzatori. Basta puntare lo smartphone verso il dispositivo che si desidera controllare e seguire le chiare istruzioni sullo schermo.
Nel complesso, ciò che colpisce dell’interfaccia utente UX di LG G2, è fare facilmente fronte alle necessità delle diverse tipologie di utenza, da chi si avvicina per la prima volta a uno smartphone Android, sino allo “smanettone” o al “power user”, semplificando la vita dei primi e fornendo ampie possibilità di personalizzazione ai secondi. In ogni caso, dopo pochi giorni, l’utilizzo del G2 diventa veramente naturale e immediato.
Performance
Con un comparto hardware ai massimi livelli, le prestazioni dell’LG G2 non possono che essere ai vertici della categoria. Ovviamente, nell’utilizzo tradizionale – per chiamare, rispondere a messaggi, navigare sul Web o aggiornare il proprio stato nei social network, ecc. – non si rilevano ritardi o incertezze di sorta. Anche sfruttare il multitasking di QSlide e Slide Aside è un vero piacere, con transizioni immediate tra le app.
Non è certo in queste situazioni, però, che si apprezza l’effettiva elevata potenza di calcolo del quad core SnapDragon da 2,26 Gb GHz: per queste operazioni basterebbero qualche centinaio di gigahertz e due core in meno, potendo sempre contare su 2 GB di RAM.
Tuttavia, spingendo il pedale sull’acceleratore, il G2 continua a non mostrare incertezze: abbiamo provato a riprodurre video Full HD e navigare su siti web complessi, sempre con la massima soddisfazione. In particolare, due aspetti ci hanno sorpreso: sotto carico, lo smartphone non si scalda eccessivamente, e non è mai andato in crash.
Dulcis in fundo, l’esperienza videoludica: facendo girare videogiochi esigenti come Asphalt 8 o Real Racing 3, non solo la qualità video è eccellente per dettagli ed effetti di luce, ma il frame rate è sempre elevato, senza alcun rallentamento.
Fotocamera
Il modulo fotocamera da 13 megapixel, con stabilizzazione ottica OIS e flash LED, è semplicemente ottimo. Ormai ogni produttore sa che questa è una caratteristica critica di un terminale, anche e soprattutto per prodotti di alta gamma come questo LG G2.
Nel complesso siamo rimasti soddisfatti: le foto sono soddisfacenti in ogni situazione e condizione di luminosità. Le immagini sono nitide e dettagliate e i colori fedeli, con una resa sorprendente in piena luce e con lo stabilizzatore OIS che viene in aiuto quando questa cala, così da far scomparire, o quasi, il rischio di foto mosse.
Se si usa l’impostazione predefinita, la scena è riprodotta fedelmente, mentre l’autofocus è reattivo e preciso, quasi al livello di una fotocamera compatta di media gamma. Ci si può affidare alla selezione automatica della messa a fuoco (griglia di nove punti focali) oppure scegliere manualmente il punto, per ottenere scatti più creativi, ad esempio giocando un poco con la profondità di campo – sempre nei limiti di un’ottica e di un sensore per smartphone. Per soggetti ravvicinati (riprese macro), invece, è meglio usare la messa a fuoco manuale, con il sistema AF automatico che va altrimenti in crisi.
12 sono le scene, compresa la modalità Normale, disponibili per sfogare la propria creatività, compreso un HDR, chiamato Tono Dinamico, non eccessivamente invasivo, con una riproduzione naturale dell’ambiente ripreso.
Si può anche agire su alcuni dei principali parametri di scatto, come esposizione, messa a fuoco (automatica, manuale, rilevamento dei volti), ISO, bilanciamento del bianco o effetto colore (b/n, seppia, negativo, normale).
Anche nella registrazione di video Full HD 60p, lo stabilizzatore ottico viene in aiuto, con risultati soddisfacenti per visualizzazione non solo sullo schermo dello smartphone, ma anche su quello del computer domestico.
In definitiva, non c’è di che lamentarsi con il modulo fotocamera posteriore dell’LG G2. Quella frontale da 2,1 megapixel è più che sufficiente per le videochiamate e per gli autoscatti. In quest’ultimo caso, poter scattare usando il tasto collocato sul retro è realmente comodo.
Autonomia
La durata della batteria dell’LG G2 è semplicemente incredibile. I 3.000 mAh sono sfruttati in ottimo modo, sia come ingombro sia come autonomia pura.
Infatti, la batteria ai polimeri di litio non inficia sullo spessore del dispositivo, con soli 8,9 mm, mentre il peso si attesta sull’ottimo valore di 142 grammi.
Anche cercando di raggiungere i limiti massimi di consumo, il G2 ha sorpreso non andando mai in crisi: luminosità al massimo, tutti i sensori e connessioni attivati, riproduzione massiccia di contenuti multimediali e lunghe sessione di gaming non gli hanno impedito di arrivare tranquillamente a fine giornata.
Addirittura, per giorni relativamente tranquilli (solo chiamate, messaggi, aggiornamenti di stato sui social network, qualche scatto con la fotocamera) e luminosità dello schermo al 60%, non è raro arrivare alla sera con ancora quasi il 40% di riserva di carica. Sicuramente questo, ancor più della grandissima potenza del comparto hardware, è quello che fa apprezzare il G2 nell’utilizzo quotidiano.
Audio e qualità delle chiamate
La propensione multimediale dell’LG G2 è confermata dal comparto audio di qualità, che, pur non contando sugli spettacolari speaker stereo frontali dell’attuale riferimento del mercato, l’HTC One, offre un’esperienza soddisfacente.
LG G2 supporta l’audio a 24 bit e 192 KHz, la cui resa è in parte limitata solo dai piccoli altoparlanti collocati sul lato inferiore. Gli effettivi benefici sono comunque riscontrabili con auricolari di alta qualità (quelli in dotazione sono nella media).
L’audio non delude affatto nelle chiamate, con la voce pulita e chiara anche in modalità vivavoce, e senza alcuna distorsione.
Conclusioni
Chi cerca un’alternativa ai due attuali smartphone top di gamma Android sarà accontentato da questo scintillante LG G2. Il prezzo, poi, è interessante, soprattutto per il modello da 32 GB, che raddoppia la capacità di archiviazione dei dati per soli 50 euro in più.
Non ha, forse, un design originale o i materiali e le finiture di altissima gamma e ancora meno rinomato di altri marchi, ma non teme certo paragoni. Soprattutto, è nel comparto hardware di livello assoluto, nel grande e schermo ultra definito e nell’incredibile autonomia che l’LG G2 si distingue dai principali rivali nel mondo Android a livello assoluto. La combinazione di questi tre fattori rappresenta il valore aggiunto per spingere verso l’acquisto.